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21 Savage verrà rilasciato su cauzione

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Il tre febbraio 21 Savage è stato messo sotto custodia dal United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) per il reato di clandestinità. Secondo le autorità, il rapper, il cui vero nome è She’yaa Bin Abraham-Joseph, sarebbe un cittadino del Regno Unito entrato negli Stati Uniti nel 2005 e rimasto nel Paese oltre il periodo consentito dal suo visto temporaneo, scaduto nel 2006. È stato detenuto in un carcere federale per nove giorni ma ora, come riportano TMZ e i suoi rappresentanti, gli è stato concesso il rilascio su cauzione a partire da oggi, mercoledì 13 febbraio.

In un comunicato stampa, i suoi avvocati dello studio Kuck Baxter Immigration LLC hanno scritto: “Nelle scorse 24 ore, dopo i Grammy Awards a cui avrebbe dovuto partecipare, il tribunale ci ha comunicato che avrebbe concesso a She’yaa un processo per direttissima. Oggi, 21 Savage ha la possibilità di un rilascio su cauzione. Ha vinto la sua libertà”. La nota riporta anche un messaggio di 21 Savage per i suoi fan: “Dice che nonostante non fosse fisicamente presente ai Grammy Awards, era lì con lo spirito e ringrazia per il supporto che gli è arrivato da tutto il mondo ed è più che mai pronto a ricongiungersi con i suoi cari e continuare a fare musica che unisca le persone”. La data del processo per direttissima non è ancora stata annunciata.

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La storia è scioccante vista la durata della detenzione di 21 Savage e il ritardo nel concedere la cauzione. Come hanno scritto Rashad Robinson e Jose Antonio Vargas sul Guardian, “tenere in carcere Bin Abraham-Joseph indefinitamente per una violazione del visto non ha senso: non è a rischio di fuga né una minaccia per la comunità”. Ma è ancora più strano quello che ha detto un portavoce del ICE alla CNN dopo l’arresto di 21 Savage: che “il suo personaggio pubblico è falso” perché era arrivato negli USA “da teenager e violato i termini del suo visto”. Questo tipo di dichiarazione così aggressiva da parte di un’agenzia governativa verso un artista è quantomeno allarmante.

Come riporta un certificato di nascita pubblicato da Reuters, 21 Savage è nato nel quartiere di Lambeth, South London, nel 1992 ed è entrato negli stati uniti quando aveva soltanto 12 anni. I suoi avvocati inoltre sostengono che il governo USA fosse al corrente dello status legale di 21 Savage già nel 2017 perché l’artista aveva fatto domanda per un visto U, che viene concesso alle vittime di reati commessi negli Stati Uniti. Nel 2013, infatti, 21 Savage era stato colpito da sei colpi di pistola e un suo amico era stato assassinato.

21 Savage era detenuto nel carcere di Irwin County a Ocilla (Georgia), che Azadeh Shahshahani, ex direttore del Progetto per la Sicurezza Nazionale e i Diritti degli Immigrati all’università della Georgia (ACLU), ha definito “un posto orrendo e uno dei peggiori centri di detenzione per immigrati negli Stati Uniti”. L’intervista che Shahshahani ha rilasciato a Rolling Stone dipinge un quadro tremendamente tetro delle condizioni che 21 Savage ha probabilmente dovuto subire in quell’istituto in cui accuse di isolamento, abusi sessuali ignorati, cure mediche inaccessibili e cibo immangiabile sono all’ordine del giorno.

Per capire meglio che cosa è successo a 21 Savage, leggi la nostra intervista a un avvocato.

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata da Noisey US.