Le isole Fiji stanno affondando

Tutte le foto sono di Jeff Tan.

Il saluto più comune nelle isole Fiji è bula, che non vuol dire “ciao” o “come va?”, ma “vita”. Può sembrare bizzarro, ma più che altro direi che è paradossale, visto che le Fiji stanno affondando.

Videos by VICE

Queste isole, basse sul livello del mare, sono infatti a rischio a causa del cambiamento climatico. Gli abitanti del villaggio di Vunidogoloa—i primi a essere trasferiti, un anno fa—oggi sono grati di trovarsi lontani dalle onde che hanno sommerso le loro precedenti abitazioni quando il tratto di barriera corallina che proteggeva l’isola ha ceduto. Il villaggio è stato spostato un chilometro e mezzo più all’interno, su una collina che prima era un terreno agricolo.

Tra le altre aree minacciate ci sono il villaggio di Karoko, nella penisola di Kubulau, e il villaggio di Vunisavisavi. Qui, quando la marea è particolarmente alta, l’acqua arriva fino alle porte delle case. Per ora la barriera corallina davanti al villaggio di Nukui, a un’ora di barca dalla capitale, sta reggendo, ma a causa delle maree il fiume è uscito dagli argini.

Secondo molti scienziati—tra cui la professoressa Elisabeth Holland, fondatrice e direttrice del Centro per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile presso l’Università del Pacifico del Sud—nell’ultimo decennio il livello del mare si è alzato più rapidamente che in qualsiasi altro decennio del secolo scorso. “Entro il 2050, stando alle nostre previsioni, il livello del mare si alzerà di altri 30 millimetri, per un totale di circa mezzo metro,” ha dichiarato.

Ho passato un paio di mesi a fotografare queste comunità, e ho potuto ascoltare le opinioni dei loro abitanti. Alcuni erano frustrati perché diverse ONG avevano parlato di trasferirli, ma poi non se ne era più fatto niente. Non gli era nemmeno chiaro di chi fosse la colpa della loro situazione. Alcuni non conoscevano le cause del cambiamento climatico. I più istruiti, invece, sapevano delle emissioni, dell’effetto serra e delle sue conseguenze sul clima.

In ogni caso, gli abitanti delle isole sono d’indole pacifica e tendono a non lamentarsi mai. L’ho capito parlando con loro, e mi sono reso conto di quanto siano miti. Ma anche queste caratteristiche, così come la loro proverbiale capacità di adattamento, verranno messe ulteriormente alla prova nei prossimi anni dall’innalzamento del livello del mare.

Simione Boto fa una pausa dal lavoro nei campi di grano di Vunidogoloa. Il villaggio è stato spostato di un chilometro e mezzo rispetto alla sua vecchia posizione, e ora si trova su una collina. Il vecchio villaggio era piagato da continue inondazioni, causate dall’innalzamento del livello del mare, in conseguenza al cambiamento climatico. “I nostri antenati stavano là, ma noi abbiamo dovuto spostarci.” Gennaio 2015.

Una casa nel vecchio villaggio di Vunidogoloa, rilocato per l’innalzamento del livello del mare. “Tutto il villaggio era soggetto ad allagamenti,” ha detto Sailosi Ramata. Mi ha raccontato la storia di un anziano abitante che è tornato al vecchio villaggio anche dopo la rilocazione. Voleva morire là. Gennaio 2015.

Elizabeth, la nipote del capo del villaggio Sailosi Ramata. L’uomo ha paura che le maree possano rappresentare un pericolo soprattutto per i bambini. Gennaio 2015.

Dei bambini giocano con uno scivolo di fango nel nuovo villaggio di Vunidogoloa. Gennaio 2015.

Iowane Qiolevu e Mereoni Siga con i loro bambini. Temono che l’erosione distrugga le coste fino alle loro case, nel villaggio di Karoko, penisola di Kubulau. Sono entrambi a favore della rilocazione. Gennaio 2015.

Lusiana Driti (a sinistra) guarda sconsolata gli esiti dell’alta marea fuori da casa sua. È con i suoi figli e la loro nonna Serea Diiva. Gennaio 2015.

Milio Mara indica una boa e spiega che quando lui era giovane la costa arrivava fino a lì. L’isola ha perso sei dei suoi 12 acri. Gennaio 2015.

Quello che resta di una casa distrutta dall’alta marea sulle coste del villaggio di Karoko, nella penisola di Kubulau. Gennaio 2015.

Vasiti su un albero caduto a Vunisavisavi. È un luogo molto esposto all’erosione delle coste, fenomeno legato all’innalzamento del livello del mare. Gennaio 2015.

Usaia Sovakalia e Lavinia Kakua hanno tre figli, tra cui Usaia junior (in foto). Vivono a Vunisavisavi e temono che la loro casa, lasciatagli in eredità dal padre di Lavinia, venga spazzata via dalle alte maree. Sono a favore della rilocazione.

I bambini giocano accanto alla barriera di Nukui, che per il momento contiene le maree. È però soggetta a infiltrazioni e, quando le alte maree avvengono in contemporanea con i temporali non è efficace, e alcune zone del villaggio finiscono inondate. Il cemento è stato donato da una ONG e il villaggio ha contribuito raccogliendo le pietre necessarie. “Se non avessimo avuto questa barriera, il villaggio non esisterebbe più,” ha dichiarato Rusiate Goweva, il capo del villaggio. Febbraio 2015.

Nel villaggio di Nukui, Rusty gioca nell’acqua. Il fiume Rewa ha esondato in concomitanza con un’alta marea, inondando alcune zone del villaggio. Febbraio 2015.

Nell’isola di Turaga, vicino al villaggio di Nukui, la bassa marea mette in evidenza come la barriera artificiale non sia riuscita ad arginare l’acqua. Gowe cammina tra gli alberi di cocco morti in seguito alla salinizzazione della terra. Febbraio 2015.