Il campo semantico delle mie interazioni durante il sesso si riduce a quattro esclamazioni—”più veloce,” “cazzo… cazzo” “aspetta” e “sì”—e alla frase “fammi spostare il telefono, mi si è incastrato nelle chiappe.”
Anche se da fuori non si direbbe, sono una persona estremamente cosciente di se stessa. So che ho una voce sgradevole e stonata, motivo per cui alle feste faccio sempre solo finta di cantare “Buon compleanno”, anche quando sono ubriaca o in famigliai. Perciò non mi sorprende di non essere incline al dirty talk. L’anno scorso uscivo con un ragazzo che mi chiedeva cose come, “Vuoi che ti scopi?” e “Ti piace?” mentre facevamo sesso, insomma, cose da niente rispetto al vero dirty talk. Ma a entrambe le domande, io non ho mai saputo rispondere nient’altro che “sì.” E invece l’unica cosa che il sesso e la recitazione hanno in comune è che per essere un buon partner devi sempre rispondere “sì, e…”
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Nel mio mondo fantastico mandano ancora in onda Beverly Hills 90210 e il sesso si fa in silenzio, a parte per gemiti, sospiri, schiaffi sul sedere e una playlist con Ciara dentro. Ma forse, lavorando sulle mie insicurezze, avrei raggiunto un livello di passione e intimità che non avrei mai creduto possibile? Forse, ma in ballo c’erano rischi ben più grossi che cantare “Buon compleanno” in una pizzeria. E se avessi detto una cosa stupida o banale? E se per sbaglio avessi detto qualcosa di offensivo? Anche se l’altra persona non mi giudicasse, mi giudicherei da sola, e mi giudicherei per il resto della vita. (Ovviamente, il dirty talk può finire male anche quando è rivolto a te—una volta una mia amica si è sentita dire, “Mmmm sei da stuprarti,” e non le è affatto piaciuto.)
Ho quindi contattato Tasha Reign, pornostar 28enne, per parlare di dirty talk. Le due espressioni preferite di Tasha, che consiglierebbe anche a una principiante, sono “riempimi” (dice che anche se state usando un profilattico fa la sua scena) e “sfondami.” Anche se le preme sottolineare che il vero segreto per imparare il dirty talk è esercitarsi da soli.
“Devi masturbarti dicendoti a voce alta quelle cose,” dice. “La pratica è tutto. Guardati un film porno e cerca di capire cosa ti eccita. La gente non capisce quanto sia importante la masturbazione. E poi quello che hai imparato lo puoi dire nel rapporto, nel momento in cui sei a tuo agio.”
Personalmente ero un po’ preoccupata dal rischio di dire qualcosa di banale o prevedibile, finendo così per ammazzare completamente l’atmosfera. Ma Reign mi ha rassicurato dicendo che il dirty talk non brilla per originalità. “Devi capire che quello che dici tu non ha nulla di diverso da quello che dicono gli altri. E a volte sapere che siamo tutti uguali mi tranquillizza. Sono desideri che hanno tutti… quindi è importante sperimentare e levarsi la paura del giudizio.”
Mistress Summer, una 26enne che lavora come cam girl e dominatrice, è ben consapevole che il buon esito delle sue performance sta nella capacità di eccitare l’altra persona con le sue parole. Dopo cinque anni come cam girl sa riconoscere tutte quelle cose che le persone vorrebbero ma che hanno troppa vergogna di chiedere, e sa che per superare il blocco il dirty talk è fondamentale.
“La maggior parte degli uomini vuole sentirsi dire cose che mogli e fidanzate non dicono, o vuole dire cose che non potrebbero dire a una ragazza così senza prendersi una sberla,” mi spiega. “Vogliono sentirsi dire, ‘il tuo cazzo mi fa impazzire’. Magari invece per messaggio non vai oltre un ‘ti vorrei dentro di me’, o non ti viene da farti chiamare ‘zoccola’.”
Nonostante Summer dica che il trucco del dirty talk è essere molto descrittivi—scavando per capire le sensazioni e le cose che ti eccitano—l’importante, ricorda, è buttarcisi a capofitto. Summer consiglia di cominciare con una conversazione normale, con tanto di vestiti, e poi magari dire qualcosa tipo, “mi piace un sacco quando parli del mio sedere.” Comincia a fare dirty talk parlando di dirty talk.
“Un sacco di persone non cominciano con il dirty talk finché non sono a letto,” dice. “E poi all’improvviso se ne escono con cose tipo “mettimelo dentro”, che può risultare strano o forzato. Non comportatevi in modo strano. Comunicate semplicemente con la persona con cui volete fare sesso, e poi spingetevi un po’ più in là!”
Il dirty talk ruota attorno al comunicare i propri desideri, vero, ma diventa possibile (o almeno, piacevole) solo quando una persona è a suo agio con la propria sessualità. “Se non riesci a guardarti allo specchio e a dire ‘ti piace la mia figa’, come puoi dirlo a qualcun altro?” si chiede Summer.
Dopo la nostra conversazione, mi sono presa un momento davanti allo specchio. L’ho ripetuto per tre volte, e di volta in volta la parola “figa” usciva con più naturalezza. Poi mi sono spinta più in là. “Il tuo cazzo mi fa sentire una troia.” No, no. Suona stranissimo. Più tardi quella sera, mentre mi masturbavo, ho provato con la frase preferita di Reign: “sfondami”. No, neanche questa. Forse se mi alleno di più, ce la posso fare.
Più tardi ho riprovato. Ho provato con “voglio che mi prendi di peso e mi scopi,” che va d’accordo con la mia fantasia di essere una persona leggera. Ecco, un po’ meglio.
Principalmente, devo superare la paura che quello che dico suoni stupido. La prossima volta che faccio sesso, l’idea è quella di richiedere di essere sfondata, ma se non ce la faccio dirò semplicemente “ti piace la mia figa”. Mi sto allenando.