Il 22 maggio 1978, dopo intense battaglie, in Italia veniva promulgata la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza. Da allora sono passati quarant’anni, eppure il diritto all’aborto è ancora messo in discussione. A dimostrarlo sono i casi più recenti dei cartelli apparsi a Roma, quelli che recitano “l’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo” e che sono stati sventolati alla Marcia per la vita, ma anche i dati sui medici obiettori (nel 2016, circa il 70 percento).
L’opposizione all’aborto non è tuttavia l’unico caso per cui, ancora oggi, sentiamo che la salute femminile sia sotto attacco, non affrontata come dovrebbe o limitata quanto all’autodeterminazione. Ci sono farmacisti che si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo nonostante non sia più previsto l’obbligo di ricetta, e l’Italia resta uno dei pochissimi paesi europei in cui l’educazione sessuale a scuola non è obbligatoria—e per la verità è spesso del tutto assente.
Videos by VICE
Per questo abbiamo dato vita a una serie di contenuti dedicati: per puntare l’attenzione su questi e altri temi, nella speranza che la salute femminile—e la salute in generale—sia sempre meno oggetto di controversie o accuse e sempre più un diritto di base garantito.
Tratteremo aspetti su cui troppo spesso si tace, per vergogna o disinformazione, come la contraccezione; il rapporto madre-figlia nella scoperta di un tumore al seno; le neo-donne; la pressione sulla gravidanza in una società che ancora troppo spesso percepisce la donna unicamente nell’equazione con il ruolo di madre.
Scorri verso il basso per scoprire tutti i contenuti: