Quando pensiamo a un cibo economico e soddisfacente pensiamo subito al kebab. Ci sono persone che ne hanno fatto la propria alimentazione base, tipo noi studenti universitari senza un euro. E poi c’è chi se lo mangiava a colazione, come nella nota serie tv tedesca che passava su MTV: Kebab for breakfast.
In Italia il kebab ha colonizzato ogni angolo, anche se il mercato più grande è in Germania, la nazione europea in cui risiede il più alto numero di immigrati e cittadini di origine turca. Secondo i dati del 2012, oramai datati, si stimava per il kebab un mercato di oltre 50 miliardi di euro.
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Sparsi per Milano ci sono centinaia di posti dove mangiarlo a qualsiasi ora e, si sa, scegliere e capire quello migliore è un’impresa. In molti non sanno nemmeno come sia fatto o che arriva proprio dalla Turchia. Per questo motivo ho chiesto a due ragazzi turchi che abitano a Milano, Isil e Sinan, di portarmi a mangiare il kebab nei loro posti preferiti – anche se generalmente optano per mangiarlo in patria o per cucinarlo a casa.
Mi raccontano che con Kebab o Kebap, in Turchia, s’identifica tutta la carne ammassata su piccoli o grandi spiedini; ce ne sono di tantissime tipologie diverse in cui vengono impiegati diversi tipi di carne, fatta eccezione per la carne di maiale, vietata dalla religione musulmana ed evitato anche da chi non è particolarmente religioso. In Italia, il più famoso è il Döner kebab, si chiama così quell’enorme ammasso di carne rotante, che viene tagliato con quella specie di rasoio elettrico.
Visto che il kebab è uno degli street food più mangiati dai milanesi, e non solo, ho deciso di chiedere a Isil e Sinam di portarmi in giro per la città, per provare i locali dove trovare kebab di diverse tipologie e altri piatti turchi incredibili.
Ristorante Turkuaz: Adana kebab e böreği
Ho scoperto il ristorante Turkuaz per puro caso qualche mese fa, mi sembrava una mezza bettola ma mi sono fidata dell’istinto, della pancia e non sono rimasta delusa. Poi Isil, mi ha spiegato che anche in Turchia i fast food dove si serve il kebab, sono esattamente così: menù con foto brutte e interni cheap. Ma ci piacciono così, autentici.
In questa prima tappa mi spiega questo tipo di preparazioni, a base di carne, sono presenti in modo massiccio sopratutto nella cucina dell’Est della Turchia.
Affamata ordino un Adana Kebab, ovvero di carne e grasso di coda d’agnello tritata a mano e mescolata con concentrato di peperone dolce e peperoncino piccante e cotto in uno spiedino piatto e largo. Viene servito come piatto unico con un misto di bulgur e riso, insalata mista, prezzemolo e un peperoncino verde piccante cotto grigliata. Una bomba.
Isil è vegetariana e così ordina un Su böreği, una specie di torta salata di pasta fillo farcita con feta ed erbette e un Sigara böreği, un involtino di pasta fillo ripiena di feta e prezzemolo: due pietanze che definisce casalinghe e che difficilmente possono competere con quelli di mamma, ma per lo standard italiano mi dice essere buoni.
Non contenta decido di prendere Karniyarik, una melanzana cotta al forno, ripiena di carne macinata, pomodoro, peperoni, aglio, cipolla e prezzemolo: dopo averne mangiata una ne vorresti una teglia intera, buonissime! Mentre usciamo scopro anche, che ogni venerdì c’è la possibilità di provare il loro Doner kebab con carne di agnello, non fatevelo sfuggire.
I prezzi sono bassi e la qualità niente male: antipasti come diversi tipi di böreği vegetariani e non, humus, insalate e polpette di verdure (Mujver) a 5 euro a porzione. Piatti unici a base di kebab dagli 8 euro ai 15 euro.
Ristorante Turkuaz, Via Mac Mahon, 40 (zona Cenisio)
Istanbul blu 2: Döner kebab e Mercimek Çorbasi.
Ci spostiamo da Instanbul blu 2 in zona Marche, dove ci raggiunge anche il fidanzato di Isil, Sinan. Appena entrati gli interni del locale sono arredati in modo molto simile al precedente; è pieno di quadri con foto delle città principali. La sorpresa arriva quando entri nella saletta più interna con divani a fantasie colorate in stile turco e accessori in ottone sparsi qui e là.
Sinan la carne la mangia, e ordina una porzione di Döner kebab al piatto: “se lo metti all’interno del pane arabo, quella che voi chiamate piadina, diventa Durum kebab“ dice, mentre sorseggia un bicchiere di Ayran, una bevanda a base di yogurt, acqua e sale; un classico che si accompagna sempre al kebab.
Isil prende, invece, una Zuppa di lenticchie (Mercimek Çorbasi) e ci fa vedere come va condita: una manciata di scaglie di peperoncino secco e una spruzzata di limone. Generalmente, mi spiega, i pasti turchi sono composti da un antipasto o una zuppa, un piatto unico di pesce o carne di fianco ad una porzione di riso o bulgur, pane a parte e insalata.
Sinan commenta il menù dicendo che in Italia spesso si vede il kebab accostato alle patate fritte, mentre in Turchia non si fa; inoltre, mi fa notare come i falafel non facciano parte della cucina turca, ma che sono entrati nei menù di tutti i ristoranti turchi in Italia per dare un’alternativa vegetariana al kebab. Quindi, è meglio non ordinarli mai, meglio scegliere tra i moltissimi piatti vegetariani della cucina turca.
Prezzi, sempre bassi e tanta scelta: antipasti dai 3 ai 5 euro, piatti caldi con kebab o carne dai 7 a 12 euro, piadine, panini e insalate 4-5 euro.
Istanbul blu 2, Via Veglia, 1 (Zona Marche)
Pasa: pizza turca Lahmacun.
Da Pasa, un piccolo locale dietro la stazione centrale, il loro cavallo di battaglia è la pizza turca Lahmacun, impasto sottilissimo e croccante condito con una piccola quantità di carne macinata ben speziata, insalata mista a crudo e prezzemolo. Inutile dire che dovete lasciare la vostra affezione per la pizza italiana a casa e innamorarvi di questa.
Anche qui però se la cavano piuttosto bene anche con kebap, ce ne sono di ogni tipo; l’indecisione è tanta, quindi ci facciamo fare un piatto misto dove, oltre a diversi tipi di carne sullo spiedino, provo anche le polpette di carne trita di vitello e agnello (Izgara Köfte).
Dopo tutta questa carne mi sento scoppiare, devo quindi abbandonare miseramente l’idea di ordinare l’Iskender kebab, ovvero doner kebab servito sopra una pita e condito con salsa al pomodoro e una dose massiccia di burro. Isil mi spiega come il burro sia ampiamente usato anche per condire riso e bulgur, sopratutto il burro di pecora.
Non c’è niente di meglio però che concludere il pasto con un Baklava, dolcetto turco per eccellenza a base di pasta fillo, frutta secca e miele: il suo contenuto altissimo di zuccheri non vi farà salire una terribile sonnolenza o forse vi darà l’ultima botta per cadere in un sonno delizioso.
Prezzi: pizza turca 3 euro, panini e piadine con kebab o carne da 4 a 6 euro e piatti caldi a base di kebab o carne dai 7 ai 12 euro.
Pasa Kebab, Via Ponte Seveso, 44 (zona stazione centrale)
Ritorno a casa con la voglia di prenotare un biglietto aereo per la Turchia, ma poi guardo il mio portafogli e sono contenta di aver scoperto questi locali proprio dietro casa. Economici, buoni e approvati dai ragazzi turchi.
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