Lo scorso 3 giugno, durante un comizio di Matteo Salvini a sostegno del candidato sindaco della Lega Carlo Malvezzi a Cremona, un ragazzo che contestava pacificamente è stato circondato e malmenato da alcuni sostenitori del ministro dell’Interno.
Secondo quanto riporta un servizio del canale cremonese Telecor, “l’aggressione ai danni del ragazzo che partecipa alle attività di un oratorio cremonese”—gli ambienti cattolici tanto citati dal ministro dell’Interno—sarebbe avvenuta a “una decina di minuti dall’inizio del comizio.” Il ragazzo aveva alzato in silenzio una sciarpa bianca con su scritto “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO.”
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Poco dopo, sempre secondo quanto riportato dal canale, “un individuo si è avvicinato al ragazzo, intimandogli letteralmente, ‘tira giù quella carta igienica, insistendo con un linguaggio più volgare.” Ignorata l’intimidazione, il ragazzo “è stato afferrato da dietro,” si è divincolato, e a quel punto “è stato accerchiato da diversi individui che hanno iniziato a malmenarlo con calci e pugni” fino a quando non sono intervenuti “alcuni agenti in borghese, vigili urbani e poliziotti che hanno salvato il ragazzo dal pestaggio,” e di fatto allontanato dal comizio.
La ricostruzione dei fatti è stata realizzata “sulla base di un video girato con un cellulare da un cittadino che si trovava nelle vicinanze.” Il suddetto filmato, poi, è stato rilanciato ieri da Pippo Civati sulla sua pagina Facebook: “Mentre un ragazzo, per aver sollevato una sciarpa bianca con scritto #amailprossimotuo, viene preso a calci e pugni dai sostenitori di Salvini, il ministro dell’Interno, dal palco, gli dà del comunista e lo dileggia. Salvini infanga le istituzioni e la Costituzione. Si dimetta.”
Anche se l’audio del video non è ottimale, Civati si riferisce alle parole di Salvini, che durante l’aggressione, ha chiesto ai suoi di lasciare da solo “il poverino,” e di fare “un applauso a un comunista,” “perché se non c’è il comunista ai giardinetti noi non ci divertiamo.”
Secondo l’organizzazione Tavola della Pace Cremona, “solo a incidente avvenuto, il leader della Lega Salvini ha sminuito e distorto il senso invitando i suoi sostenitori a lasciar perdere il comunista di turno che gli farebbe tanta compassione. Con i fari del palco puntati sugli occhi, Salvini ha preferito scambiare la scritta evangelica ‘Ama il prossimo tuo’ con la protesta di un comunista immaginario, più funzionale alla sua linea di propaganda.”
Questa non è la prima volta che contestatori vengono allontanati durante le innumerevoli apparizioni di Salvini. Come è capitato lo scorso novembre a una signora a Roma, che dopo aver contestato il ministro, è stata bloccata da quattro agenti e in seguito è uscita dal commissariato con una denuncia. Senza dimenticare tutti i casi analoghi in cui dei ragazzi hanno chiesto un video-selfie a Salvini per criticarlo in camera, e poi sono stati allontanati più o meno con la forza.
Non è nemmeno la prima volta che Salvini prende di mira chi lo contesta: sono diversi i casi in cui ha postato delle foto in cui figurano striscioni contro di lui, scrivendo degli status piuttosto coloriti.
Il caso più eclatante è quello che riguarda Giulia Pacilli. Durante “People,” il corteo dello scorso 2 marzo a Milano contro razzismo e discriminazioni. La giovane manifestante era salita sul carro de I Sentinelli di Milano con il cartello “Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana.” Qualche giorno dopo, la sua foto è stata rilanciata sui social di Salvini, e molti dei commenti dei suoi sostenitori erano, per usare un eufemismo, oltremodo livorosi.
In questo e in molti altri casi, però, si era trattato semplicemente di un odio “virtuale.” Il caso di Cremona, invece, è stato reale.
P.s. Carlo Malvezzi ha perso ieri ai ballottaggi. Galimberti è stato riconfermato sindaco di Cremona.
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