Su internet possiamo comprare libri, oggetti improbabili pubblicizzati da Wish su Facebook e il tempo di freelance che vivono dall’altra parte del pianeta. Possiamo farci montare video, commissionare illustrazioni e acquistare ghost writer per il nostro prossimo romanzo. E possiamo anche affittare una videogiocatrice per giocare con noi.
Accade su piattaforme come Fiverr—dove freelance di tutto il mondo offrono i loro servizi per pochi spiccioli (e che ha una sezione apposita per chi cerca “sessioni di gioco”)—o epal.gg—una vetrina dove videogiocatori, ma soprattutto videogiocatrici, offrono la loro compagnia in cambio di qualche dollaro o euro a partita. Le gamer sono “ordinate” sulla base del loro aspetto fisico o della tonalità di voce e fanno compagnia ai clienti chiacchierando del più e del meno. Quasi tutte hanno però qualcosa in comune: nella maggior parte dei casi non sono contattate per la loro abilità di gioco.
Videos by VICE
Abbiamo intervistato quattro ragazze italiane o italofone che lavorano sulla piattaforma epal.gg, per scoprire come sono finite a fare questo lavoro, cosa significa essere scelte e cosa cercano i loro clienti quando le “affittano”.
AURAMY, 20 ANNI
MOTHERBOARD: Ciao Auramy, prima di tutto come hai iniziato ad appassionarti ai videogiochi?
Auramy: Quando ero piccola vedevo sempre mio padre giocare ai videogiochi—soprattutto a World of Warcraft—a cui poi mi sono appassionata anche io. Grazie a questo lavoro ho scoperto anche altre cose, e ora gioco principalmente a League of Legends, World of Warcraft, Hearthstone e Grand Theft Auto 5.
Come hai iniziato a lavorare su epal.gg?
Ho scoperto questo lavoro da un video su YouTube, mi sono incuriosita e mi sono iscritta a epal.gg una ventina di giorni fa, è una cosa recente ma ho già evaso 42 ordini (e un ordine può comprendere più partite).
Chi è a conoscenza di questo tuo lavoro?
La mia famiglia e i miei amici sanno che lo faccio, non lo nascondo. Alle persone con cui gioco non fornisco dati personali invece: dico il mio nome, la mia nazionalità, la mia età, magari mentre giochiamo parliamo del più e del meno, racconto cosa ho fatto quel giorno, ma non do i miei social personali (ho creato un account Instagram privato solo per questo lavoro).
Abbiamo visto che le tariffe su epal.gg sono piuttosto basse, quanto si guadagna?
Non si guadagna tantissimo: si parte da un euro a partita, ma le ragazze che ricevono più ordini possono arrivare a anche 20-25 euro. Io sono una studentessa universitaria—studio informatica—e già mettersi qualche soldino da parte è un vantaggio, ma lo faccio per conoscere nuove persone, divertirmi, giocare in compagnia.
Chi sono i tuoi clienti?
Sinora, i miei clienti sono stati tutti ragazzi, mai una ragazza, mai sopra i trent’anni, tutti lavoratori. Ci sono italiani—anche se sono pochi—ma la maggior parte sono stranieri: soprattutto americani o degli Emirati Arabi, e poi ci sono alcuni asiatici, in particolare Giapponesi.
Ti sei fatta un’idea del perché paghino una ragazza per giocarci insieme?
Da quello che mi hanno detto, pagano videogiocatrici perché trovano più piacevole giocare con una ragazza, perché ti incoraggia invece di sottolineare i tuoi errori, e cercano ragazze di altre nazionalità perché vogliono anche imparare qualche parola di un’altra lingua o perché vogliono conoscere qualcuno che viene da un’altra parte del mondo ma che abbia la passione per i videogiochi. La maggior parte delle persone che mi contatta si comporta con educazione, ma bisogna stare attente ad accettare gli ordini giusti. Prima di accettare l’ordine cerco di parlarci un po’, spiego bene cosa faccio e cosa cerco io, specifico che voglio solo giocare e chiacchierare, e capita di trovare persone in cerca di tutt’altro e maleducate. Capitano poi persone—è molto comune—che vogliono solo parlare con qualcuno, vogliono sfogarsi, o vogliono guardare una serie televisiva o un cartone animato giapponese insieme.
Epal.gg sembra un po’ un sito per ragazzi in cerca di ragazze, prima si chiamava proprio egirl.gg, che ne pensi?
Epal.gg tende a promuovere sulla sua prima pagina soprattutto le ragazze, ma ci sono anche ragazzi che fanno questo lavoro e il fatto che siano messe solo le ragazze in primo piano ha per me un sapore molto sessista. Dà l’impressione che le persone cerchino unicamente ragazze per giocare e che le cerchino solo perché sono ragazze, e non perché siano brave a giocare e a intrattenere. È necessario aprire di più questo lavoro ai ragazzi.
SARA* 21 ANNI
MOTHERBOARD: Come ti sei avvicinata al mondo dei videogiochi e del gioco online?
Sara*: Papà mi ha comprato una Nintendo quando avevo 6 o 7 anni, ma giocavo sempre a casa da sola. La prima volta che ho avuto la connessione internet avevo 13 anni, ma comunque non giocavo tanto. Ho iniziato a entrare nel competitivo online quando avevo 15 anni, nel 2015.
Perché hai iniziato a farti pagare per giocare online?
Da due o tre mesi sto giocando online per farci dei soldi, perché ne puoi fare anche molti di più di quelli che potresti fare lavorando come commessa part time—circa 30, 40 euro al giorno. Mi sento a mio agio a giocare online e quindi ho pensato non ci fosse nulla di male. Ho comunque altre prospettive, studio all’università e vorrei fare carriera.
Chi ti contatta prevalentemente, uomini o donne?
Sono tutti uomini, giovani ma anche ultra 50enni. A loro piace giocare con una persona di bella presenza, perché sotto sotto vogliono altro. Inizialmente ti chiedono di giocare, ma poi chiedono altre cose come foto di nudo. Un ragazzo, ad esempio, mi ha detto che mi avrebbe dato anche 50 euro per una mia foto senza maglietta. Molte ragazze lo fanno e guadagnano tanti soldi. Mi è capitato di giocare con ragazzi che volessero fare solo quello, ma poi l’argomento inevitabilmente spunta. L’ambiente è molto sessualizzato.
Come funziona una sessione di gioco?
Dopo l’ordine, iniziamo a giocare insieme e i clienti decidono se richiedere anche di vedermi o meno. Solitamente non dicono mai di no alla webcam, mi vogliono vedere, mentre spesso non si fanno vedere loro. La maggior parte delle sessioni di gioco comprende richieste strane, anche se il mio profilo è chiaro e offro solo gaming.
Che idea ti sei fatta del mondo del gaming online a pagamento?
Siamo definite come nuove icone del porno. Ho visto molte gamer che prima diventano famose come streamer e poi passano ad altro, ad esempio mostrarsi nude su Patreon, per fare soldi. La figura della gamer è un’icona sessuale per molti ragazzi. Ho richiesto a un mio cliente il motivo delle sue richieste di nudo e mi ha detto che avere l’attenzione diretta di una ragazza vera—anche se online—quando vogliono, è la ragione principale. A differenza del porno noi veniamo subito a contatto con i clienti, ci facciamo vedere e instauriamo un rapporto con loro. Rapporto che per loro automaticamente include lo scambio di foto esplicite, cosa che io non ho mai fatto.
ALICE, 18 ANNI
MOTHERBOARD: Ciao Alice, intanto presentati ai nostri lettori.
Alice: Sono austriaca ma ho madre italiana, sono all’ultimo anno delle superiori. Ho iniziato a giocare a videogiochi perché mio fratello e mia cugina erano appassionati di League of Legends e anche io ho deciso di provarlo.
Come hai scoperto epal.gg?
Una mia collega mi ha fatto vedere epal.gg per scherzarci su. All’inizio pensavo che fosse un’idea stupida, ma poi mi son detta che non succedeva niente se provavo a farmi un profilo.
Lo hai detto a qualcuno?
Lo ho detto solo a una mia amica, ho paura che le persone possano pensare che io sia una tipa strana se lo vengono a sapere.
Come ti comporti con i clienti? Chi sono?
Prima di dare i miei contatti alle persone per giocarci insieme preferisco parlarci un po’. Tante persone cercano cose che non voglio fare—tanti vogliono foto di nudo—e preferisco giocare con chi personalmente trovo simpatico. Molti cercano ruoli precisi per la loro partita, altri cercano solo compagnia e vogliono parlare con qualcuno. Una persona mi ha chiesto di fare un appuntamento virtuale, abbiamo guardato un film insieme e abbiamo parlato. Ho giocato con Tedeschi, Austriaci e Italiani, in generale solo persone europee, sui 25 anni.
Hai anche clienti fissi? O son sempre persone diverse?
Ci sono persone con cui mi sento durante la giornata e che poi magari fissano un appuntamento per la sera se sono libera, clienti che chiedono di fare insieme 2-3 partite quasi ogni giorno.
Perché cercano qualcuno con cui giocare?
Giocare con persone casuali può essere un’esperienza negativa. C’è tanta tossicità online. Forse quello che cercano è la sicurezza di giocare con qualcuno che non abbia un atteggiamento tossico. È un peccato che tante persone sentano che sia necessario pagare per avere un’esperienza positiva online.
Hai consigli per chi voglia fare questo lavoro?
Quello che consiglio è di porre dei limiti, perché ci saranno tante persone che chiederanno cose non appropriate ed è importante sapere che si può sempre dire di no.
CHIARA (COCOBUN), 22 ANNI
MOTHERBOARD: Ciao Chiara, ci racconti un po’ chi sei e perché giochi online su epal.gg?
Chiara: Lavoro come graphic designer in un hotel a 5 stelle di Venezia e sono abbastanza affermata nel mio lavoro, per cui i soldi non sono un problema. Mi sono iscritta al sito per curiosità, perchè mi piacciono i videogiochi e in quarantena mi annoiavo. La piattaforma è up dalla fine di febbraio e credo abbia avuto successo anche perché in questo periodo le persone stavano a casa.
Che tipo di persone ti cerca online?
Credo sia la domanda più ricorrente che le persone mi fanno. Nella mia esperienza sono perlopiù uomini dai 19 ai 40 anni, che spesso faticano a relazionarsi con il genere femminile o mi dicono di soffrire di ansia o complessi fisici. Un ragazzo straniero mi ha detto di avermi contattata perché non gli piace il sesso, è soddisfatto solo dalle relazioni online e ha una sorta di fetish per cui è eccitato quando ordina ragazze. Con lui ho solo parlato, perché non offro materiale pornografico ma solo compagnia e la mia voce.
Cosa intendi per voce?
Sicuramente una caratteristica che non è richiesta e non è assolutamente fondamentale è la bravura nel giocare ai videogiochi. Devi più saper chiacchierare, portare avanti la conversazione, intrattenere, magari far ridere o anche soltanto dare mezz’ora di tranquillità ai clienti. Molto spesso mi contattano perché sono attratti dalla mia voce e alcuni ragazzi mi hanno confessato di stare meglio e di rilassarsi parlando con me. La voce è importante, così come l’aspetto fisico.
Quindi ci sono persone che ti contattano anche solo per parlare?
Sì, c’è una sezione apposita del sito. Di solito ti contattano sulla base del tuo aspetto e si parla di un po’ di tutto, da come è andata la quarantena a cosa fai nella vita, dove abiti—perché spesso sono stranieri, canadesi o americani. Un ragazzo una volta mi ha detto che ordina le ragazze online per avere una virtual girl che abbia i suoi stessi interessi—i videogiochi—per mezz’ora e chiacchierare. Mi ha chiesto quanto fossi alta, il mio peso e se fossi fidanzata.
Ti è mai capitato di avere dei clienti in modo continuativo?
C’è un ragazzo di Milano di cui accetto sempre l’ordine per giocare online perché mi è stato molto simpatico sin dall’inizio. Poi c’è anche un ragazzo tedesco che ordina tre o quattro volte la settimana e che mi ha condiviso anche alcune ricette, un ragazzo normalissimo. Spesso chi si affeziona mi regala cose al di fuori della piattaforma, come le gifts su League of Legends, oppure mi caricano dei soldi sulla mia carta PayPal—anche 80 euro.
* Alcuni nomi sono stati cambiati per richiesta delle persone intervistate