Può sembrare una ninna nanna composta per addormentare Cthulu, ma in realtà la musica di ‘AquaSonic’ è fatta per le orecchie umane. Creata dal gruppo musicale danese Between Music, la performance sommerge cinque musicisti e i loro strumenti sott’acqua per un inquietante, sconvolgente e magicamente fragile concerto.
L’idea è nata nel 2004 mentre la cantante Laila Skovmand stava sperimentando nuove tecniche vocali.”Avevo questa idea che se cantavo in acqua, potevo ottenere una sorta di riverbero o qualcosa di simile,” racconta a Creators. Skovmand cominciò a sperimentare semplicemente appoggiando le sue labbra alla superficie dell’acqua. “Ero molto entusiasta di questa cosa dell’acqua, quindi ho iniziato ad appoggiare le labbra e sperimentare,” aggiunge.
Due anni dopo ha avuto l’occasione di immergersi per provare la sua voce e i suoi strumenti, ma ha scoperto che era più difficile di quanto si aspettasse.
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“Non riuscivo a cantare e gli strumenti che provavo non funzionavano, ma mi ero appassionata,” afferma. “C’è un confine che si instaura tra questo elemento fluido che è stupendo e sensuale e la difficoltà di cantare e suonare sott’acqua.”
Foto di Jans Peter Engedal
Quando Skovmand cercava di cantare la sua voce si trasformava in bolle d’aria che uscivano dalla sua bocca, così ha provato altre tecniche finché ha deciso per quella che era meno inconveniente. “Andiamo sott’acqua mantenendo una piccola bolla d’aria in bocca e cantiamo tramite quella piccola bolla,” afferma. “Quando la bolla esce dalla bocca, la acchiappiamo di nuovo in bocca e continuiamo a cantare.”
Foto di Katia Engel
Gli strumenti musicali sono, però, più difficili da modificare, per questo i Between Music hanno collaborato con degli inventori per crearne di nuovi. Ad esempio un cristallophone fatto su misura ispirato ad un’armonica in vetro di Benjamin Franklin del XVIII secolo che è suonata tramite campane posizionate su un asse.
“Ci sono molte sfide sott’acqua” racconta Robert Karlsson co-fondatore di Between Music, “specialmente con l’acustica. Gli strumenti a percussione sono molto sensibili, se li metti anche solo 10 cm in acqua ottieni un suono diverso, a volte anche note diverse.”
Foto di Morten Thun
Nonostante le difficoltà poste dall’acqua, il mezzo ha anche offerto una maniera unica per i musicisti di manipolare il suono. In una canzone un percussionista colpisce un gong sott’acqua e sposta il microfono più vicino allo strumento per creare un effetto ondulatorio.
“Mi ispiro molto ai computer, ma non puoi sentirlo perché non ci sono effetti sonori sott’acqua,” racconta Skovmand. “Dobbiamo crearli noi.”
Foto di Jans Peter Engedal
AquaSonic è la prima di quattro performance che Skovmand ha programmato per esplorare l’evoluzione umana. Le altre toccheranno altri temi della comparsa della vita come l’acqua, l’istinto, l’emozione e l’intelletto. L’ultima potrebbe addirittura svolgersi nello spazio, dice scherzando. Sarebbe un concerto molto semplice dal momento che non suono lì.
Foto di Katia Engel
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