L’arsenale dei narcos: ai cartelli messicani sono state sequestrate 14mila armi

In soli 16 mesi la procura generale del Messico ha sequestrato oltre 14.000 armi e milioni di munizioni: l’arsenale dei cartelli che controllano il narcotraffico del paese, provocando continui spargimenti di sangue.

Sottratte ai gruppi criminali, queste armi serviranno a equipaggiare un terzo dei 45.000 agenti che compongono la Polizia Federale messicana.

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VICE News ha ottenuto questi dati esclusivi dal Centro Nazionale per il Controllo dei Beni Sequestrati (CENACBA). Fondato nell’agosto 2014 dal procuratore generale Jesús Murillo Karam, l’organismo si occupa della tutela delle proprietà sequestrate ai narcos. Per la prima volta è possibile avere un quadro generale dei beni stappati dalle mani dei cartelli.

I beni sono memorizzati all’interno di un database finché non vengono distrutti – come nel caso di droga o esplosivi -, venduti al pubblico, o ridistribuiti per un nuovo utilizzo — come per le armi fornite all’Esercito.

Oltre alle armi lunghe e quelle corte, la procura ha sequestrato più di 939 milioni di munizioni per fucili d’assalto AK-47 e per pistole automatiche 5-7, e 30.000 caricatori con proiettili a espansione in grado di causare danni mortali da più di 100 metri di distanza.

Sulla lunga lista compaiono poi 150.000 tonnellate di esplosivo e 33 di materia infiammabile utilizzata dai cartelli per far saltare in aria banche o per appiccare incendi dolosi. Ai narcos sono state sottratte anche 608 granate, in grado di uccidere immediatamente sprigionando una luce intensa e un rombo assordante.

Il documento consultato da VICE News non parla solo di armi, ma indica anche la quantità di droga sequestrata nell’ultimo anno e mezzo: in totale un milione e 31mila chili di sostanze.


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