Come ci si sente prima di un attacco di panico

Ultimamente gli attacchi di panico sono tornati più forti di prima. È ricominciato tutto qualche settimana fa, con un attacco di panico particolarmente duro scatenato dalle vertigini. Sono arrivate prima le vertigini o l’attacco di panico? In questo caso sono state le vertigini, con tanto di nausea. Ho cominciato a stare male mentre pranzavo con un collega. Come molte volte in contesti sociali, avevo paura ad ammettere come mi sentivo.

L’ondata improvvisa di nausea e vertigini ha avviato una sequenza del genere: oddio. Sto male. Sto morendo? Alzati. Non alzarti. Dillo a Brett. Non dirlo a Brett. Sto morendo. Ecco, ci siamo.

Videos by VICE

Alla fine l’ho detto a Brett, limitandomi però a un “mi sento un po’ strana.” Mi è difficile superare la quarta parete dell’ansia. Preferisco dare l’impressione di non aver bisogni umani. Anche se in testa mi sto pianificando il funerale, cerco sempre di tenermi da parte il jolly dell’ansia per il futuro. Come se fosse una cosa normale interrompere un pranzo perché “ci si sente un po’ strani.” Ma ora me lo sono giocato con Brett, e proprio per questo avrò un attacco di panico ogni volta che lo vedrò.

Quando mi viene un attacco di panico, soprattutto uno di quelli che superano la quarta parete dell’ansia, comincio ad aver paura che me ne vengano altri. Ho paura della paura, e visto che la paura alimenta la paura, questo porta ad altri attacchi di panico.

In passato ero riuscita a interrompere il ciclo grazie all’aiuto di un ebook, Panic Away. C’è una parte del libro che consiglia di “accogliere il panico” come fosse un amico: devi dirgli che sei contenta di vederlo, e invitarlo a ripassare. L’idea è che se accogli genuinamente i sentimenti, non lasci che la paura si alimenti con altra paura. Ma questo presuppone una presa di coscienza dei propri sentimenti, piuttosto che la fuga.

I sintomi degli attacchi di panico sono terribili. Respiro affannoso, sensazione di soffocamento e strozzamento, accelerazione del battito cardiaco, vista sfuocata, formicolio a braccia e gambe, farfalle nello stomaco, giramento di testa, tremore, sudorazione e, il mio preferito, dissociazione. Per chi ha familiarità con questi sintomi e ha pensato almeno una volta di essere sul punto di morire, benvenuti nel club.

Nel tentativo di “accogliere il panico” ho deciso di mettere per iscritto qualsiasi sensazione di ansia avrei avvertito per una settimana. Visto che sapevo di farlo per un pubblico, in un certo senso speravo di avere un attacco di panico.

Venerdì 23 gennaio

20:20: Sono a casa, sto per cenare. Sensazione di paura. Peso sul petto. Ho pronunciato ad alta voce le parole “insalata” e “burrito” e mi sono spaventata da sola. Poi mi sono messa a scrivere queste cose e mi sono calmata. Forse tenere questo diario mi offre uno scopo, una distrazione dall’esistenziale.

22:03: Volevo mettermi a letto con un barattolo enorme di gelato dietetico e pop corn e ho avvertito una vaga sensazione di soffocamento, di paura. Non so bene che connessione ci sia tra ansia e cibo, al di là di un passato di problemi di alimentazione e l’incapacità di accettarmi e di far pace con il mio appetito.

22:06: Ho sentito un suono strano nelle orecchie. Ho pensato fosse la fine.

22:41: Ho sentito nominare il vecchio stadio di baseball della città in cui sono cresciuta, e ho pensato a mio padre. Mi è arrivata un’ondata di ansia nel petto, ma poi ho capito che era tristezza.

Sabato 24 gennaio

5:47: Mi sono svegliata di colpo da un sogno che c’entrava qualcosa con una bevanda vitaminica. Non riuscivo a respirare. Poi mi sono resa conto che stavo respirando, e questo fino a prova contraria voleva dire che ero viva. Non mi sono comunque riaddormentata.

Illustrazione di Joel Benjamin

7:12: Non so come è successo, ma ero su internet e sono finita nel vortice di Johnny Depp. Adesso sto leggende le sue citazioni su Goodreads. Johnny dice “se ami contemporaneamente due persone, scegli la seconda. Perché se fossi stato davvero innamorato della prima, non ti saresti innamorato della seconda.” Soffoco.

11:42: Sono stanca morta. Quando ho visto il nome della città di un tipo di cui ero innamorata ho avvertito un peso. Questo peso mi ucciderà. Perché ho permesso a Johnny Depp di farmi stare così male? Perché mi sto facendo venire le paranoie per dei consigli sulle relazioni di Johnny Depp? E se la seconda persona di cui sei innamorato non ti ama?

12:31: Sono a un incontro tra donne, una di loro parla. Sono arrivata in ritardo e ho trovato posto solo in prima fila. Mi stanno guardando? Se succede qualcosa e mi devo alzare è un bel casino. Ma gira tutto o sono io? Sembra che alla stanza stia battendo il cuore. Voglio essere insensibile a tutto.

12:39: Ho paura che non starò mai bene e che non troverò mai il mio posto nel mondo.

23:22: Sto guardando The Eric Andre Show, e penso a cosa possa voler dire avere un esaurimento nervoso. È il ricovero in ospedale che mi preoccupa.

Domenica 25 gennaio

10:15: Mi sono svegliata sopraffatta da tutto. Non ce la faccio.

12:23: Sto andando al mare. Il mare mi fa paura, silenzio e spazi aperti. Mi sono fermata al supermercato a prendermi un panino e c’era un ragazzetto triste che ordinava del pollo. Asfissia. Come fa la gente a sopravvivere?

13:09: Al mare. Ho preso quattro conchiglie e le ho tenute tra le mani. Guardandole ho pronunciato le parole ansia, preoccupazione, paura, depressione, poi le ho tirate in mare. Non volevo lasciarle andare.

13:37: E poi?

19:12: Ho notato che mi stanno spuntando dei brufoli sugli zigomi. Per un secondo, il fatto di avere qualcosa su cui concentrarmi, qualcosa in grado di liberarmi da queste ondate di ansia, mi ha emozionata.

21:26: Sto mangiando un’insalata messicana dietetica e penso alla sofferenza nel mondo. Non la sofferenza individuale, ma una grande nuvola di sofferenza. Soffro. Vi prego, non lasciatemi sola con queste sensazioni. Lasciatemi stare.

Lunedì 26 gennaio

14:53: Oggi non ho dovuto vedere nessun essere umano e mi va bene così.

Martedì 27 gennaio

3:39: Ansia. Ho pensato che mi sarei sentita meglio se mi fossi masturbata. In effetti ora mi sento meglio, ma ho passate tre ore su Pornhub prima di venire. Domani sarò stanchissima e la stanchezza scatena l’ansia. Non ho la più pallida idea di come prendermi cura di me stessa. O forse un’idea ce l’ho, ma non lo voglio fare.

12:17: Appena uscita dalla psicologa. Mentre ero lì mi sono sentita morire e a un certo punto mi si è annebbiata la vista. Non ho avuto un attacco di panico vero e proprio, l’ho trattenuto. Stavo parlando della fase pre-attacco di panico, focalizzandomi sulle sensazioni pre-attacco di panico, nel momento stesso in cui stavo per avere un attacco di panico. Non l’ho detto alla psicologa, non volevo mi giudicasse o pensasse che era colpa sua. È un controsenso?

19:05: Sono in compagnia. Spaventata, esausta, battito accelerato, dissociazione, respiro breve, farfalle nel pancino, formicolio. È troppo. Non posso stare ferma ma è meglio se non mi muovo.

19:07: È difficile convincersi che queste siano solo sensazioni e non sia LA FINE. Come possono essere solo sensazioni? La cosa più difficile che ho dovuto affrontare in vita mia sono sensazioni. La cosa più difficile che ho dovuto affrontare in vita mia sono io.

Mercoledì 28 gennaio

14:07: In giro con un musicista canadese. Pensavo saremmo rimasti con i suoi amici e sarebbe stato meglio, perché è più facile svignarsela quando si è in gruppo che quando si è da soli. Ma alla fine siamo solo noi due. Ora gli sto parlando dei problemi di ansia della sua ex e dei miei, evitando di menzionare l’ansia che provo in questo momento. Come se l’ansia di cui parliamo e quella che sento fossero due cose totalmente diverse.

14:55: Penso che a volte mi è capitato di far sesso con della gente solo per farla smettere di parlare.

21:54: Appunto a me stessa: non mi piace andare nei posti, mi piace solo scappare dai posti.

Giovedì 29 gennaio

17:38: Devo incontrare Brett e un altro collaboratore, un creativo. È come se dovessi lasciare il mio corpo. E se scegliessi di non identificarmi in questa sensazione? Di dissociarmi dalla dissociazione?

18:57: Testa pesante, brusio in testa, dissociazione, farfalle nel pancino, respiro affannoso, stanchezza, stanza sfocata. È normale sentirsi così? È bruttissimo, ma forse posso riuscire a vedere le cose da fuori. Come se stesse succedendo al mio corpo e non a me.

EPILOGO

La mia settimana di panico è finita. Non ho avuto nessun attacco di panico vero e proprio, solo accenni di veri attacchi di panico… l’idea di essere in punto di morte non mi ha mai sfiorato. Forse è un miglioramento.

Venerdì sera ho fatto sesso. Prima del rapporto sono venuta col vibratore mentre lui teneva la faccia lì. Quando sono venuta mi è uscito un vagito, come se stessi invocando dio o l’universo, chiedendogli di fare qualcosa per la mia ansia.

Poi abbiamo fatto sesso, dopo che sono venuta e dopo il vagito, e ho pianto. Non mi piace usare il jolly del pianto durante il sesso, ma per fortuna ero con una persona con cui posso piangere senza troppi problemi e con cui mi era già successo. Ho pianto talmente tante volte durante il sesso con questa persona che probabilmente pensa sia perché il sesso non va bene.

Ma il sesso è bello. E piangere è bello.

Non so esattamente perché piango. Forse è questa insostenibile pesantezza dell’essere vivi e sapere che un giorno morirai. È un peso troppo grande da sostenere per un essere umano.

Qualche volta quando comincio a piangere ho paura che non smetterò mai. Ma io ho paura di tutto.

So Sad Today è una crisi esistenziale perenne che si sviluppa in 140 caratteri. L’autrice lotta da tempo con la sua coscienza. Lo fa da ancora prima di Twitter, ma ora le sue ansie hanno trovato uno spazio.