Si fa presto a evocare lo spirito protettivo dell’Underground. Meno facile è affidarsi in anima e corpo alla sua sostanza più vera, quella letteralmente sotterranea e totalmente dedicata a quello che si muove nel sottosuolo, lì dove la luce è più rara e il terreno più fertile.
Il telefono non prende, il Wi-Fi è assente e i muri sono scrostati dalla muffa. Un’infinità di club, anche senza saperlo, è costruita proprio su questi principi e guidata dalla sua materia: seminterrati umidi rischiarati da neon e bassi costanti—tra l’altro, sapete come si chiamava il club da cui i Beatles sono stati lanciati verso la fama? The Cavern! E no, non è casuale.
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Per questo, quando ho sentito per la prima volta parlare del BNKR44 / Bunker 44 e di 44.DELUXE, non ho potuto fare a meno di lanciarmi di filata a capire di cosa si trattasse; come è giusto che sia, quando si parla di musica bisogna trasformarsi in speleologi dei suoni. Lo scavo è stato poi accelerato dal “documentario” che potete vedere qui di seguito in anteprima, una strana e poetica introduzione al loro universo, fatta di momenti quotidiani ed esplosioni di creatività, un po’ alla Brockhampton o Odd Future.
Un disordinato e frammentato insieme audiovisivo che racconta questa strana famiglia acquisita, dimostrando che BNKR44 è in realtà un collettivo del tutto aperto e dalle molteplici sfaccettature. Oltre a un nucleo di base composto da 7 persone, si sommano infatti molteplici altri membri che ruotano come satelliti ma svolgono compiti essenziali per una realtà che vuole coprire ogni aspetto del mestiere, compreso il lato estetico e quello organizzativo.
Con base in quel di Villanova, una frazione di Empoli che consta di poco più di 300 anime, il Bunker ha trovato rifugio nel piano interrato di uno dei suoi membri. Un luogo a suo modo magico, che anni prima ospitava un laboratorio di pelletteria, poi trasformatosi in un magazzino dismesso e infine in un club, appunto, underground, dove poter fare serate, live e DJ set.
Proprio da questo luogo sono nati i primi semi e fermenti del collettivo, che a mano a mano ha inglobato i suoi componenti “pescandoli” dalle serate: anime simili che si ritrovano dopo aver vagato tra i flussi dei loro suoni. Quindi è giusto e dovuto che il progetto abbia preso questo nome, BNKR 44, e che abbia rispettato la sua natura sotterranea lavorando come un progetto totalmente underground.
I primi pezzi, in effetti, sono ovviamente usciti su SoundCloud, e per comporli i membri si sono dedicati a sessioni creative di 72 ore filate—che hanno intitolato “44.exe”—, con lo scopo ultimo di mettersi da soli dei paletti e dei limiti per stimolare tutte le loro capacità e tirare fuori canzoni praticamente complete in struttura, testi e idee fondamentali; oltre a grafiche, foto e video. Un metodo di lavoro originale ed encomiabile, che ha dato loro grandi frutti.
Da SoundCloud, i Nostri sono poi approdati alla corte di Bomba Dischi, tramite uno di quegli smottamenti dell’underground che dicono molto di queste musiche e di questi terreni: tra una canzone e l’altra, le loro cose sono infatti passate da Matteo Mirenda su Disagiowave e da qui, repost dopo repost, si sono fatti notare via Instagram fino alla meta finale della pubblicazione, con la benedizione ulteriore di Lil Kaneki degli Psicologi.
Una benedizione non casuale, che da un lato ha dato vita a una session finita nel disco sotto il titolo di “Finale Strano” e dall’altra potrebbe farci sognare ancora altre collaborazioni future. Ma, soprattutto, conferma BNKR44 come un progetto perfetto per definire i suoni di oggi, queste coordinate “post-rap” dove inglobare le forme mutanti dell’hip hop—compresa ovviamente la trap—e le variazioni genetiche di ogni colore, compresi quelli dell’indie e del pop.
44.DELUXE conferma la bontà dell’esperimento del collettivo, dimostrandosi uno strano best of che speriamo possa lanciare i membri di BNKR44 verso un’ulteriore esplosione di creatività. E vedremo se Caph, Piccolo, Erin, Faster, Fares, JxN e Ghera ci stupiranno a dovere.
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