Ieri, durante un Q&A tenutosi presso la Camera dei Comuni, il Ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha risposto a una domanda sulle sorti degli italiani nel Regno Unito alla luce dell’approvazione della Brexit.
Nel corso dei lavori il parlamentare Alberto Costa, rappresentante per il South Leicestershire, ha chiesto conto all’ex sindaco di Londra del futuro degli immigrati italiani nel Regno Unito.
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Costa, nato in UK, ha chiare radici italiane — i suoi genitori vi si trasferirono dall’Italia negli anni Sessanta. Fin dall’inizio, è stato tra gli oppositori della Brexit.
Il parlamentare ha posto a Johnson questa domanda: “…l’onorevole Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati […] ha confermato al Times uscito ieri (lunedì, ndr) che la Gran Bretagna dovrebbe mantenere l’accesso al mercato unico e controllare i propri migranti. Può per favore il Ministro degli Esteri rispondere […] e può confermare che gli italiani continuano a essere benvenuti in tutto il Regno Unito?”
Johnson si è alzato e ha risposto così: “Va be’… Tutti gli italiani sono benvenuti a la… allora… sorry… forgive me!”
Nel prosieguo della risposta – in inglese – Johnson, dopo avere ironizzato su una richiesta di intervista ricevuta della RAI, ha confermato: “Posso assicurare che tutti gli italiani, e tutti i cittadini degli stati membri dell’UE, possono avere la certezza che il loro status qui sarà sicuramente protetto.”
Il Guardian ha etichettato la performance come un fallimento, mentre il Telegraph ha utilizzato a riguardo l’aggettivo ‘Magnifico!’
Su Twitter qualcuno si è augurato “speriamo che le sue promesse siano meglio del suo italiano,” mentre a qualcun altro il tentativo di Johnson ha ricordato questa scena de I Griffin:
Pappidi puppidi, caro Boris.
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