La presa di coscienza che hai passato un anno a bombardare il tuo corpo di sostanze tossiche è arrivata il 1 gennaio, quando ti sei risvegliato dal capodanno tossendo quelli che potevano benissimo essere pezzi di polmoni o di altri organi vitali. Qualche ora dopo, in un bagno di sudore alcolico, ti sei perso negli articoli sulle diete detox e i buoni propositi per un gennaio all’insegna della salute che ti scorrevano in bacheca, e hai deciso che era tempo di prendersi un mese di pausa dall’alcol.
Bene. Non è il caso di farne una tragedia—tutte le donne incinte lo fanno, e per un tempo nove volte superiore a un mese—ma comunque, può non essere la cosa più facile del mondo. Perché magari uscirai molto meno di prima, dovrai importi una severa disciplina, e per un po’ i tuoi amici ti troveranno meno simpatico.
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Ma a questo punto la domanda sorge spontanea—perché c’è questa idea che rinunciare all’alcol per un mese porti a qualcosa? Quanto è utile, a parte per renderti forte di una consapevolezza che in fondo hai sempre avuto, ovvero che sei una persona migliore dei tuoi amici alcolizzati? Per scoprirlo ho fatto un po’ di ricerche, e contattato una psicologa e una portavoce dell’Istituto Jellinek per la prevenzione di droghe e di dipendenze di Amsterdam.
Nel 2013, 14 editor di New Scientist non hanno bevuto alcol per un mese, al termine del quale si sono sottoposti a un check-up completo. Gli esami avevano rivelato che, alla fine dei 30 giorni, gli editor avevano in media il 15 percento di grassi in meno nel fegato—il grasso è la causa di molti problemi di fegato—e il glucosio nel sangue era sceso del 16 percento. Oltretutto, tutti avevano perso circa un chilo e mezzo, senza modificare in altro modo la propria dieta.
Sembra un buon incentivo a non bere per un po’, ma non sorprende il fatto che gli editor abbiano anche riportato una svolta negativa nelle proprie vite sociali. Floor van Bakkum, dell’Istituto Jellinek, mi ha detto che “Per molte persone, la parte più dura non è smettere di bere, ma subire i commenti degli altri. Sono il bersaglio di battute come, ‘Ma dai, un bicchiere non ti farà niente!’ oppure ‘Sei incinta?’”
E oltre al fatto che sembra che tutti congiurino per farti continuare a bere, a volte anche il tuo corpo pare essere dello stesso avviso. Lo psicologo Bart Vemer mi ha detto che quando un corpo è abituato alla birra dalle 18, comincerà a prepararsi a processarla alle 17. “Il fegato entra in uno stato di attivazione diverso, la parte di cervello interessata dall’alcol si attiva e inizia a chiedersi: ‘Arriva?’ Questi impulsi sono prima di tutto chimici—il corpo risponde in un certo modo, e da questa risposta scaturisce una serie di pensieri e sensazioni. Non è che se smetti di bere il tuo bisogno di bere scompare. Ti senti nervoso e stanco—e avrai la tendenza a canalizzare quel bisogno in qualcosa d’altro, spesso altrettanto negativo per l’organismo. Sono comunque sintomi che scompaiono con il passare del tempo, man mano che il corpo si rende conto che no, non avrà la sua birra.”
C’è però anche qualcosa che il corpo riceve in cambio: il riposo. “Dopo tre settimane senza alcol, generalmente la qualità del sonno migliora nettamente,” mi spiega van Bakkun. “Bere prima di dormire ti fa addormentare facilmente, ma di un sonno molto leggero. Sotto l’effetto dell’alcol, il corpo non riposa come dovrebbe.” E dormire di più e meglio è fondamentale se vuoi tenere fede al tuo proposito, perché la mancanza di sonno è nemica della forza di volontà, come mi ha detto la psicologa Kelly McGonigal. La mancanza di sonno danneggia la parte del cervello deputata a prendere le decisioni e controllare gli impulsi.
Generalmente, dopo un mese senza alcol ti senti meglio: più in forma, più concentrato, con una memoria migliore. Ma sia van Bakkun che Vemer sottolineano che molto dipende dai motivi per cui bevi; se per esempio bevi per dimenticare, significherà che dovrai pensare a cose a cui non vorresti pensare. La tua salute mentale non migliorerà di colpo, ma perlomeno il tuo approccio ai problemi sarà sano.
Infine, ho chiesto agli esperti se si può fare qualcosa per rendere più facile il mese di gennaio per chi lo vuole passare a disintossicarsi. Van Bakkun dice che rinunciare all’alcol ti spinge a notare che esso è coinvolto in un sacco di situazioni sociali, e che proprio a queste situazioni bisognerebbe prepararsi in anticipo. “È consigliabile pensare per tempo a cosa farai mentre gli altri berranno, a come declinerai le offerte che riceverai. O se non è meglio stare a casa.” Ovviamente anche trascinare gli altri nell’abisso astemio è una bella mossa. “Quando il gruppo intero è coinvolto, non c’è bisogno che il singolo si giustifichi continuamente. Ci sono persone che aprono gruppi WhatsApp per sostenersi nei momenti difficili.”
Rinunciare all’alcol per un mese ti darà un corpo e una mente migliori, ma la vera domanda è quanto è utile, se la tua idea è tornare a bere appena scatta la mezzanotte del 31 gennaio. Anche così, però, ti rimarrà la consapevolezza di avercela fatta. Ti sarai dimostrato disciplinato, e quindi migliore di tutti gli altri. Tranne delle donne incinte.
Tutte le foto di Raymond van Mil e Sabine Rovers.