“All’inizio non ero così convinto del nome Skate Muzik, ma poi ho anche pensato che alla fine è solo un dettaglio… Certo, se questa cosa l’avessi chiamata Acciughe, forse la storia sarebbe andata diversamente”, mi spiega Gianluca Quagliano, persona dell’internet dietro il podcast e dentro le magliette di Skate Muzik.
Forse la maggior parte degli esseri umani su questo pianeta non ha mai provato a mettere insieme un podcast sulla musica con cui è cresciuto, ma a tutti è successo di dover fare un regalo a qualcuno o di voler scrivere un biglietto di auguri per una persona a si tiene particolarmente. Se vi è capitata una situazione del genere, è a quella sensazione di affetto mista a paura di fare un passo falso che dovete pensare quando immaginate il modo in cui Gianluca pensa alla sua creatura: “Non mi è mai capitato di dover spiegare a qualcuno che cos’è Skate Muzik o almeno, non in modo così diretto”. Quindi proviamo a farla facile: Skate Muzik è un podcast radiofonico che esce su FrittoFM (che a sua volta è una webradio) ed è nato dall’esigenza di voler rievocare quella sensazione di presa bene che Gianluca ha provato quando ha iniziato ad andare sullo skateboard. “Se volevo ascoltare la musica che c’era nei video con i miei skater preferiti, l’unico modo che avevo era collegare il mangianastri al videoregistratore e registrarmi le cassettine da portare in giro”.
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La puntata zero di Skate Muzik è uscita nel 2015 ed era basata sulla musica di Blind Skateboard Video Days, un video del 1991 diretto da Spike Jonze e in cui compaiono Guy Mariano, Mark Gonzales, Jason Lee, Jordan Richter e Rudy Johnson. “In quella versione primordiale del podcast c’era solo la musica, gli ospiti sono arrivati solamente a partire dal secondo. Fondamentalmente SkateMuzik è questo podcast radiofonico che esce quando riesco a farlo uscire.”
Tutte le foto di Denny Mawella per Skate Muzik
“Dallo skate e dalla musica ho appreso il concetto di stile, ed é per questo motivo che Skate Muzik, pur essendo, nella sua forma originale, un format radiofonico parecchio nerdy, è accompagnato da una linea di merchadising fatta di t-shirt e felpe che potresti voler mettere davvero. Non ha a che fare coi soldi, le strategie di marketing, la voglia di spaccare, o il desiderio di arrivare da qualche parte a tutti i costi”, mi spiega Gianluca. Le prime 50 magliette di Skate Muzik sono state stampate in collaborazione coi ragazzi di Chef Family per essere regalate agli amici, ma oggi vanno sold out in quella culla dello streetwear che è Tokyo: “Quando sono andato in Giappone per una vacanza me ne sono portate dietro una decina per indossarle io mentre andavo in giro, ma alla fine mi sono ritrovato a stirarle nella mia camera d’albergo per poterle consegnare a un negozio”.
Allo stesso modo il podcast è nato con l’idea di farlo ascoltare almeno a 100 persone, “ma oggi lo ascoltano e apprezzano a New York, in Nuova Zelanda o in Russia. È figo che questa idea viaggi più velocemente e più lontano di quanto immaginassi, sempre partendo dalla città in cui è nata: Milano. Nell’approccio a questa cosa ho il dito medio abbastanza facile e mi permetto di essere selettivo circa le persone con le quali avere a che fare, perché non voglio che in quest’epoca di entusiasmi verso la cultura che Skate Muzik rappresenta e che vuole tramandare, qualcuno la confonda con l’ennesimo brand che cerca di trasformarsi in un prodotto hype per farsi apprezzare in maniera insensata”.
Gianluca non è un designer e non aspira a diventarlo, ma ha avuto la fortuna di conoscere persone di talento che, sempre in modo spontaneo, hanno deciso di dargli una mano, come amici con un’idea in testa prima ancora che come collaboratori. Presto saranno pronte anche delle tavole da skate marchiate Skate Muzik: “Vorrei creare uno skate team di gente a cui importa solo di skateare per strada e divertirsi, con uno stile personale e al tempo stesso continuare a collaborare con artisti, creativi e gente di cui apprezzo la personalità e il lavoro. A Colmar e Ivan, che vedete in queste foto (insieme a Pigro on Sofa), e che gravitano intorno a Skate Muzik dal Giorno Uno, così come Denny che le foto le ha fatte. Sicuramente le tavole le regalerò, ma al tempo stesso mi piace l’idea che la cosa arrivi anche a tutti quelli che hanno un sincero interesse nei confronti di questa cultura e del suo suono”.
Sì, ma dov’è la musica? Il primo episodio di Skate Muzik nella sua versione completa (e cioè accompagnato da un’intervista, senza host) è andato in onda con la presenza di Roxanne Oldham, musical supervisor di Cherry di Supreme. L’intervista è nata, un po’ come tutte le cose belle, per caso e senza troppe aspettative: “L’ho raggiunta tramite internet e lei, da New York, si è messa a disposizione per rispondere alle mie domande, tramite messaggi vocali su Whatsapp, senza avere nessuna idea di cosa volessi davvero fare… Mi piaceva molto l’idea di cominciare avendo come guest una ragazza che parla di skate, perchè non è per niente usuale. Poi c’è stato l’immenso Chicoria in qualità di unico ospite italiano, che mi ha parlato del suo video di skate preferito, 20 Shot Sequence, e del ruolo fondamentale che ha avuto nell’avvicinare skateboarding e cultura hip hop”.
“Poi Brendon Babenzien di Noah NY, la cui scelta di far ruotare la sua intervista intorno al Bones Brigade Video Show, uscito nel 1984, è stata dettata dalla sua intenzione di riportare gli ascoltatori a una dimensione totalmente radicale dello skate, fuori dalle mode e dai trend del momento. Nell’episodio #4 c’è Gino Iannucci, riconosciuto a livello mondiale come icona dello stile e dello street skating che in una chiacchierata di oltre un’ora mi ha parlato di Trilogy, uno dei video che ha settato lo standard per lo skateboaring a metà anni Novanta, in cui lui stesso è presente con una video part che è passata alla storia. Gino ha raccontato di come spesso lo skate sembrava in procinto di rovinargli la vita e di quanto gli stia sul cazzo essere considerato una leggenda… Ho già pronte 3 nuove puntate, di cui preferisco però non anticipare niente, e altri progetti in cantiere.
Se e quando smetterà di divertimi e appassionarmi, Skate Muzik finirà. Per il momento cerco di fare del mio meglio per non rovinare niente. Ci sono uno store online, una pagina di Facebook e a volte penso che dovrei fare un account di Instagram, ma per ora non credo di averne molta voglia.
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