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Guarda il nuovo scudo per le radiazioni di Chernobyl

Più di trent’anni dopo il peggiore disastro nucleare della storia, il fragile scudo di cemento e piombo, chiamato “sarcofago”, che ha protetto gli europei dal fallout radioattivo è stato sostituito da un’altra struttura d’acciaio, ancora più grande, conosciuta come con il nome di New Safe Confinement.

Di fatto un enorme d’acciaio largo 275 metri, lo scudo si pone sopra la struttura protettiva originale del quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl. La costruzione originale era stata costruita di fretta e furia dai sovietici poco dopo la catastrofe del 1986, ma non prima che una nuvola radioattiva tossica attraversasse l’Europa, finendo per uccidere più di 4.000 persone a causa dell’esposizione alle radiazioni, secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità.

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Il New Safe Confinement, benedetto la scorsa settimana dal presidente ucraino Petro Poroshenko, è costato più di un 1.5 miliardi di dollari e dovrebbe essere sufficiente per contenere le radiazioni per oltre 100 anni—ben oltre la data obiettivo del 2065, quando è prevista la bonifica totale del sito di Chernobyl.

Ora potremmo tormentarvi con un sacco di dati gargantueschi riguardo lo scudo, come per esempio la sua stazza da 36.000 tonnellate o il fatto che sia alto più o meno come la Statua della Libertà, 108 metri—Probabilmente è meglio lasciarvi guardare questo video della struttura girato da un drone.

La struttura è stata posizionata nel corso di alcune settimane, e il suo sponsor, la European Bank for Reconstruction and Development (EBRD), afferma che la struttura non sarà in funzione fino alla fine del prossimo anno, quando verrà installato il restante equipaggiamento per il monitoraggio delle radiazioni.

Subito dopo, due gru comandate da remoto smonteranno lo scudo originale. Suma Chakrabarti, presidente dell’EBRD, ha affermato in una dichiarazione che “Il vecchio scudo è ora nascosto ai nostri occhi, ma non dimenticheremo mai le vittime dell’incidente del 1986, e oggi rivolgiamo il nostro pensiero proprio a loro.”