La classifica dei paesi in cui si esagera più spesso con l’alcol

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La più ampia indagine globale sull’uso di droghe e sostanze del 2021 ha incoronato l’Australia come paese al mondo in cui si esagera più spesso con l’alcol: a quanto pare, gli australiani si sbronzano con una frequenza quasi doppia rispetto alla media globale.

Stando al report del Global Drug Survey, le persone che hanno partecipato al sondaggio nel mondo si “ubriacano” in media 14,6 volte all’anno, cioè un po’ più di una volta al mese. Attenzione, per “ubriacarsi” il sondaggio intende “bere così tanto che le tue facoltà fisiche e mentali sono compromesse al punto che l’equilibrio e la parola sono alterati, non riesci a concentrarti con chiarezza sulle cose e le conversazioni e i comportamenti avuti con/rispetto a persone che conosci sono palesemente molto diversi dal solito.” Gli australiani si ubriacano circa due volte al mese, o 27,7 volte all’anno.

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Danimarca e Finlandia si sono piazzate al secondo posto nella classifica, con una media di 23,8 ubriacature dichiarate all’anno, mentre a chiudere la fila è il Messico, con una media di 8,9. L’Italia è poco più sopra, con una media di 10,8.

Per quanto le persone in Australia siano risultate quelle che bevono in media più di tutte (le persone trans, non binarie e intersex hanno dato il contributo più significativo al punteggio australiano, ubriacandosi circa 35 volte all’anno in media, seguite dagli uomini cisgender, 29,6 volte, e dalle donne cisgender, 20,9 volte), non si sono dette felici delle proprie abitudini come altre.

Quando i ricercatori hanno chiesto alle persone di considerare se si fossero o meno pentite—o “desiderassero di aver bevuto meno o non aver bevuto affatto”—l’Australia si è posizionata al nono posto. Irlanda e Polonia sono al primo posto, l’Italia al sesto e a chiudere la classifica (avendo quindi meno rimorsi di tutti) questa volta è la Danimarca. In media, gli uomini cisgender sono risultati quelli con meno rimorsi rispetto all’aver bevuto.

Il rimorso più comune tra chi ha partecipato al sondaggio è “aver bevuto troppo e troppo in fretta,” citato da quasi la metà delle persone. Significativo rispetto ai tempi che corrono, circa il sei percento delle persone ha citato il sentirsi in ansia per il COVID; il quattro percento il fatto di essersi inebriato perché “non beveva da secoli per colpa delle restrizioni da COVID”; il due percento, invece, ha detto di aver esagerato perché stava partecipando a una festa online.

Gli autori del report hanno sottolineato che “il GDS2021 è partito alla fine di un anno insolito,” e hanno detto che volevano “concentrarsi su come il COVID-19 ha cambiato i comportamenti relativi al consumo di sostanze specialmente in relazione ad alcol, cannabis e cocaina.” Quando hanno chiesto ai partecipanti di riassumere il 2021, le risposte più popolari sono state “stressante,” “una merda,” e “anno del cazzo.”

Gli autori hanno anche sottolineato che le conclusioni del Global Drug Survey non sono rappresentative di popolazioni in senso generale, perché i dati utilizzati provengono da un campione non probabilistico di persone con abitudini di consumo ‘significativamente più alte’ rispetto alla popolazione generale. Hanno aggiunto, però, che “Poiché poniamo le stesse domande nello stesso modo in diverse parti del mondo, i nostri dati possono essere utilizzati per evidenziare variazioni locali ed esplorare come diverse popolazioni fanno uso di droghe.”

A dirla tutta, non è neanche la prima volta che l’Australia sale sul podio del Global Drug Survey. Il report del 2019 aveva riscontrato che le persone abituate a bere in Australia avevano il tasso più alto di necessità di attenzioni mediche, mentre nel 2017 l’Australia era stata incoronata come più grande fumatrice di bong del mondo.