Se siete vegetariani come me, sapete che ci sono due domande alle quali dovrete sempre rispondere: “È vero che ti manca la vitamina B12?” e “Ma anche se non mangi carne, pesce, uova e gamberetti, il tonno va bene lo stesso, giusto?”
Tolti questi interrogativi ricorrenti, posso comunque considerarmi una vegetariana fortunata. Sebbene sia l’unica vegetariana in una famiglia quasi tutta composta da sardi, con tutti i vari porceddu che ne conseguono, e fra i miei amici i vegetariani si contino sulle dita di una mano, nessuno mi ha fatta sentire a disagio per questa mia scelta alimentare.
Posso però capire la necessità, talvolta, di sentirsi circondati da qualcuno che non stia lì a stabilire quanto la tua vita faccia schifo perché puoi mangiare solo l’insalata. Così come capisco chi desidera dare un approccio ancora più etico alla propria scelta vivendo in una comunità che condivida i tuoi stessi valori.
Per (anche) queste ragioni, in Russia è nato un complesso residenziale decisamente straight edge, in cui può abitare solo gente vegetariana, astemia e non fumatrice. Chiamato Veda Village, il complesso si trova poco fuori San Pietroburgo, ed è il primo nel suo genere in Russia.
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Stando a quanto riportato dal giornale russo RT News, per accertarsi che nessun mangiatore di carne o bevitore di birra s’intrufoli in una delle case, un agente immobiliare procede a tenere varie interviste preliminari con i diretti interessati, impedendo a chiunque si riveli un falso vegetariano di accedere al complesso residenziale (speriamo fra le domande non ci sia anche “ma il tonno lo mangi?”).
Ad oggi non sappiamo se gli ideatori del VedaVillage abbiano intenzione o meno di procedere con ulteriori norme comportamentali o divieti, anche perché la combinazione “no alcol, no fumo e no carne” sembra già abbastanza restrittiva di per sé. Per ora, comunque, il VedaVillage è ancora formalmente disabitato, poiché la costruzione totale di tutti i suoi appartamenti verrà completata a inizio 2018, e solo allora aprirà le proprie porte a un totale di 210 famiglie (che, fra le altre cose, avranno a disposizione centri yoga, spa, palestre, negozi e ovviamente ristoranti vegetariani).
Ma perché qualcuno dovrebbe voler vivere all’interno di un villaggio simile? La chiave di questa domanda risiede nella comunità che si crea quando unisci insieme delle persone con gli stessi interessi, stili e prospettive di vita. Le famiglie o i singoli che andranno a riempire questi appartamenti dal design feng shui desiderano, molto probabilmente, condividere gli spazi con qualcuno che voglia promuovere coerentemente e a 360° gli stili di vita etici e sostenibili, e non solo che, più semplicemente, non mangi né carne, né pesce (e il tonno?).
Un simile progetto, chiamato un po’ più drammaticamente “Vegetarian Utopia,” era già stato sperimentato nel lontanissimo 1856, quando la Vegetarian Kansas Emigration Company aveva deciso di fondare la città di Octagon vicino a Humboldt, in Kansas. Il progetto di questa città per vegetariani era ispirato agli studi di Orson Squire Fowler, secondo cui gli ottagoni rappresentavano le forme geometriche migliori per la costruzione delle case, perché rendevano gli spazi molto più luminosi.
Alla fine ben 60 famiglie si ritrovarono ad abitare a Octagon City, ma per poco, perché le case erano minuscole, le finestre erano pressoché inesistenti, e i sistemi fognari dell’epoca non si erano rivelati dei più avanguardisti.
Tutte problematiche che però, e ne siamo certi, non dovranno affrontare i residenti di VedaVillage.