Questo articolo è apparso originariamente su Tonic, il vertical di VICE dedicato a fitness e salute.
Qualche settimana fa Steve Aoki ha viaggiato per 26436 chilometri, fermandosi in tre continenti per suonare quattro concerti, e il tutto in 36 ore e con sei ore di sonno. A 39 anni, Aoki fa una vita in cui i fine settimana comprendono con regolarità tour de force del genere—niente male, se consideriamo inoltre che il Guinness dei primati afferma che sia il musicista che ha viaggiato di più in un singolo anno.
Nonostante i ritmi assurdi che tiene, Aoki è un esempio di salute all’interno di una scena nota più che altro per essere popolata da gente che si spacca la faccia ogni notte e cerca di restare in piedi grazie a complessi stratagemmi che possono o meno comprendere un botto di droghe. Aoki, invece, ha sviluppato con il passare degli anni una serie di abitudini salutari che gli permettono di non collassare mentre gira per il mondo a lanciar torte: ce le siamo fatte raccontare, a cominciare dal modo in cui gestisce le pause in aeroporto.
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Mangiare sano quando sei in aeroporto è difficile: ti trovi di fronte piatti che non hai mai sentito nominare e devi prendere una decisione alla svelta, dato che probabilmente il tuo aereo sta per partire. Invece di sprecare tempo a provare a decifrare quali opzioni siano le più salutari, Aoki si è imposto una serie di regole per evitare quelle più dannose. “Non mangio cibo fritto o confezionato, né manzo o maiale,” dice. Il che lo porta a mangiare solo cibi dall’alto livello di nutrizione—carni più magre come pollo e pesce, carboidrati non raffinati e verdura.
Non è un approccio perfetto, ma è funzionale. Se deve mangiare qualcosa di orientale, Aoki sceglie sempre qualcosa con del riso, verdure e pollo. Se c’è un supermercato con cibo confezionato, si prende un’insalata verde con pollo grigliato.
Poi arriva il momento di imbarcarsi. “Per volare bene devi essere in uno spazio mentale positivo,” dice Aoki. “Uso il tempo che passo in volo per rilassarmi e ricaricare le energie.” Una volta a bordo, Steve accende l’aria condizionata, si mette una felpa, una mascherina e delle cuffie che eliminano il rumore. In altre parole, si crea una cameretta di deprivazione sensoriale amatoriale e passa dieci minuti a meditare—pratica che JAMA Internal Medicine, una celebre pubblicazione accademica, sostiene aiuti a ridurre l’ansia e migliorare la qualità del sonno. Poi, si mette a dormire appoggiando la testa su un cuscino che porta sempre con sé. “Non sopravviverei senza fare tutto questo,” dice.
È un approccio intelligente, stando a quello che sostiene Chris Winter, autore di The Sleep Solution. L’insonnia è causata principalmente da tre fattori: la luce, il suono e il caldo eccessivo.
Appena atterrato, Aoki si sveglia, accende il cellulare e organizza la sua prima tappa: una palestra. “Faccio esercizio come prima cosa ovunque mi trovi, altrimenti diventa difficile riuscire a incastrarlo nel tutto,” dice. Spesso è la città a determinare il tipo di esercizio. A Miami, per esempio, fa boxe con un amico, mentre a Milwaukee fa CrossFit. “CrossFit è un classico perché è ovunque, e lavorare in un gruppo mi aiuta a metterci più energia.” Dopo fa un salto in hotel, ma nel caso solo per farsi una doccia. Poi si fa un giro in città, mangia e si prepara per il concerto. “Uso gli hotel solo per dormire e farmi la doccia,” dice.
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Aoki e il suo team si impegnano inoltre a rispettare quello che tra loro chiamano “Aoki Boot Camp”. In pratica è una sfida giornaliera fatta di mini-allenamenti basati sul fisico dei partecipanti. Aoki può trovarsi a dover fare 10.000 passi, 100 flessioni e squat, mentre ad altri membri del team meno in forma ne viene richiesta solo la metà. È un modo di fare attività veloce, intermittente e dall’intensità moderata, e potrebbe essere abbastanza per mantenere il proprio peso stando a un’altra rivista accademica di settore, Obesity. La chiave è la costanza, e quindi l’Aoki Boot Camp ha una condizione: “Se non arrivi al tuo obiettivo giornaliero vieni penalizzato”, dice Aoki. “E la penalizzazione significa pagare una piccola ‘multa’, che devolviamo in beneficienza.”
Il risultato è stato un boost di convinzione e dedizione. “Ogni giorno la sfida termina a mezzanotte,” dice Steve. “Magari sono le undici, siamo tutti seduti a cena e ci rendiamo conto che dobbiamo ancora fare roba—e allora tutti mollano lì il piatto e si mettono a fare flessioni e squat. Non ce ne frega un cazzo!”
Di solito, durante le sue serate, tutti bevono: Aoki no. Qualche anno fa si è reso conto che bere significava ridurre la sua abilità di sviluppare un rapporto con il suo pubblico. Prima dei suoi set, un tempo, si faceva portare cocktail e champagne; oggi, si fa preparare bevande proteiche, acqua di cocco e tè verde non zuccherato. Ne ha guadagnato in energia: riesce a esibirsi stancandosi di meno, e può quindi fare più concerti e aumentare le sue opportunità di business. Il che potrebbe non essere poi una grande sorpresa, dato che l’alcool può danneggiare la qualità e la quantità del sonno, stando al National Institute of Health statunitense. Ma secondo Aoki restare sobrio ha un effetto benefico ancora più grande:
“Non bere mi aiuta a pensare di meno a me stesso,” dice. “Sono più in armonia con l’energia che mi arriva dal pubblico.”
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