Cosa hanno fatto i diciottenni con i 500 euro di Renzi?

Poco più di un anno fa, dopo la notizia del bonus cultura di 500 euro per i nati nel 1998 annunciata dal governo Renzi, eravamo andati in giro per Milano a chiedere ai diciottenni come gli sarebbe piaciuto spendere quei soldi. Nel frattempo i buoni sono stati erogati, le polemiche non sono mancate, i diciottenni dell’anno scorso sono diventati diciannovenni e ci sono nuovi diciottenni a cui rivolgersi per tirare le somme dell’iniziativa.

Quello che volevamo sapere stavolta era quanto interesse effettivo avesse riscosso il bonus cultura, come fosse stato utilizzato dai diciottenni e cosa pensassero i diretti interessati della presunta compravendita dei buoni online.

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Per variare un po’, come tappa della nostra indagine abbiamo scelto quella che chiunque almeno una volta nella vita ha sentito chiamare la “Milano del sud“—che poi sarebbe Catania, città in cui sono nata e cresciuta e che mio nonno materno, ingegnere che ispezionava le fabbriche della Lombardia, aveva preferito a Milano perché “le industrie ci sono anche qua ma almeno non c’è la nebbia.”

Come Milano, Catania ha da diversi anni un sindaco proveniente dal centro sinistra che ha appoggiato Renzi nella campagna per il referendum costituzionale. A differenza di Milano, però, a Catania il No ha preso circa il 75 percento. Di questo e altri temi abbiamo parlato con un po’ di catanesi freschi di maggiore età.  

VICE: Hai preso il bonus?
Giuliana: Sì ma dopo varie peripezie: ho cercato di prenotarlo online con la videochiamata ma non mi hanno chiamata. Sono passate due settimane e alla fine l’ho dovuto prendere alle poste. Volevo comprare dei libri per i test universitari, ma alla Feltrinelli non prendeva il telefono e non sono riuscita ad accedere all’account… Suppongo di doverlo fare da casa online.

Quindi tendenzialmente compreresti libri, col buono?
Sì, anche se avrei preferito fosse più ampia la scelta alla Feltrinelli, perché per esempio io disegno e avrei voluto poter prendere fogli e colori, ma anche CD. 

E oltre alle cose che trovi in libreria, cosa prenderesti? Cosa fa una diciottenne con 500 euro a disposizione?
Be’, un sacco di cose… Però penso che viaggerei, non sono mai stata all’estero e vorrei andare a Berlino o Barcellona.

Hai sentito dei ragazzi che avrebbero provato a rivendere i buoni online? 
No, ma penso sia sintomo della tendenza all’illegalità sempre e comunque—poi dipende anche dagli interessi degli ambienti da cui provieni. Per esempio tra i miei compagni di liceo molti  andrebbero comunque alla Feltrinelli a comprare libri, anche senza bonus, mentre magari in altri ambienti è meno frequente. Se fosse stato più esteso magari non lo avrebbero rivenduto.

Fernando, studente

VICE: Hai preso il bonus cultura per i nati nel 1998?
Fernando: Non ho preso il bonus e a dire il vero non ho nemmeno controllato come si prendesse perché non è una cosa che mi è interessata molto, per ragioni prevalentemente politiche. Il bonus fatto a ridosso del referendum mi è sembrato una presa in giro.

Ti sei sentito preso in giro dal governo?
Sì, anche a fronte del fatto che comunque in Italia tutte le riforme della scuola fatte da una decina d’anni a questa parte non si sono mai preoccupate di rendere il sistema scolastico funzionale. Mi è parso strano anche che i 500 euro fossero spendibili solo in alcuni locali convenzionati. 

Sapevi che con il bonus potevi comprare libri o andare a concerti e mostre. Non ti ha comunque attratto questa possibilità?
Sì, ma queste cosa del bonus va inquadrata in un contesto più ampio. In un sistema in cui le scuole e la parte del welfare dedicata all’istruzione vengono costantemente depredate a livello economico. Onestamente non mi sembrava la cosa più sensata, questa del bonus. 

Giorgio e Valentina, studenti

VICE: Lo avete preso voi il bonus di Renzi?
Giorgio: No.
Valentina: Sì

Perché tu Giorgio non lo hai preso?
Un po’ per pigrizia un po’ per… solo per pigrizia. 

Non ti interessava avere 500 euro?

Innanzitutto non sono molto interessato, ma penso che lo farò a breve.

Mi sa che non lo puoi fare più.
Ah sì? Brutto. Comunque, potendo sarei andato a un concerto e avrei preso qualche libro.

E tu Valentina, per cosa l’hai usato?
Libri e biglietti per un concerto. Senza questi soldi probabilmente i libri non li avrei comprati, quindi in generale mi sono sentita abbastanza stimolata. [Con quello che resta] penso farò l’abbonamento al teatro. Poi vorrei andare al cinema.

Cosa ne pensate a livello politico? Molti l’hanno descritto come una specie di strategia pubblicitaria.
Giorgio: Secondo me è stato un tentativo di comprarci. I diciottenni sono andati a votare per la prima volta a referendum molto politicizzato. Ad ogni modo io non ho assolutamente cambiato idea dopo questa iniziativa, ho votato no.

Non pensate che sia comunque una cosa positiva quella di aver investito soldi per la cultura?
Valentina: Più che altro penso ci siano cose più importanti da fare. A Catania per esempio ci sono tante strutture che dovrebbero essere sistemate.
Giorgio: Io trovo molto ipocrita il fatto di voler spendere questi soldi del bonus per i giovani quando poi la scuola viene svenduta con la riforma della Buona Scuola. Prima fate una riforma decente, piuttosto che un buono da 500 euro.

Andrea, studente

VICE: Tu hai detto di aver preso il bonus. Lo hai ritirato di recente?
Andrea: Sì ho fatto la richiesta un mese e mezzo fa per l’identità digitale e da poco mi è arrivata la videochiamata per fare la conferma.

Cosa ci hai fatto?
Ho ordinato tre libri da Amazon, due di Hemingway e uno di Huxley. Il resto comunque penso di spenderlo solo in libri perché le altre iniziative non mi interessano e l’iniziativa è ancora poco supportata. 

Cos’altro vorresti trovare all’interno dell’offerta del bonus?
Sicuramente possibilità di viaggi culturali… Secondo me però non è la selezione tra libri e musei il problema, sono i marchi che hanno aderito. Ad esempio non tutte le Feltrinelli hanno aderito e i concerti sono solo all’interno del circuito TicketOne. Allargherei l’offerta perché per il resto è organizzato bene.

Hai sentito la storia dei bonus rivenduti su Facebook?
Sì, ho saputo. Per quanto illegale e scorretto, onestamente non penso sia “sbagliato”. [Chi lo vende] non usufruirebbe comunque di questo buono, mentre altri che non possono averlo sì, quindi almeno così c’è una sorta di redistribuzione dei beni…

Alessandro, studente

VICE: Hai preso il bonus?
Alessandro: No, per mancanza di tempo. Non sapevo di dover andare alle poste, pensavo di poterlo fare online e invece poi non era così. Avrei preso volentieri dei libri. Anche perché non vado tanto ai musei… Però al cinema sì, sono abbastanza appassionato. 

E come lo vedi dal punto di vista politico? Una promozione della cultura, o sei d’accordo con chi lo ha chiamato uno strumento di propaganda?
Secondo me è stato tutto un “allisciamento”, per dirla alla catanese, per il referendum. Non ho cambiato idea rispetto a Renzi dopo questa cosa del bonus. Penso che più che per promuovere la cultura e spingere i ragazzi a leggere e informarsi l’abbia fatto per prendersi dei voti che comunque non ha ottenuto.

Hai letto dei tuoi coetanei che hanno rivenduto i bonus attraverso dei gruppi su Facebook?
No, ma è una bella strategia. 

E se avessi 500 euro da spendere liberamente come li useresti?
In droghe. No, scherzo, in videogiochi ma anche in film. Un po’ per la cultura ma anche un po’ per interessi personali. 

Maria Luisa, studentessa

VICE: Quando hai preso il bonus? Come hai saputo che esisteva?
Maria Luisa: L’ho preso qualche settimana fa perché me lo ha detto una mia amica, non ne sapevo niente. Ho preso solo libri.

Li avresti usati in modo diverso, questi soldi?
Li avrei usati anche per fare un periodo di studio all’estero, o comunque per qualcosa legato alla cultura. Ma avrei preferito poterli spendere per un viaggio. Anche per imparare altre lingue. 

Non li avresti spesi in libri se avessi potuto scegliere? Come li spenderesti 500 euro se potessi usarli per qualsiasi cosa?
Io di mio leggo tanto, amo la letteratura inglese ad esempio. Quindi comunque è stato bello poter spendere questi soldi in libri per me, li avrei spesi comunque qua. Poi certo mi sarei comprata anche qualcosa di più futile…