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Cos’è l’ipertimesia, la rarissima capacità di ricordare ogni momento della tua vita

žena koja se seća svega Rebeka Šarok

Apri una pagina a caso di un libro a caso della saga di Harry Potter e comincia a leggere: Rebecca Sharrock, di Brisbane, sa come continua la frase. A memoria. “Esistono molti tipi di coraggio,” leggo io, da pagina quattro di Harry Potter e la pietra filosofale, e senza esitazione Rebecca prosegue, “Affrontare i nemici richiede notevole ardimento…”

Riesce a farlo perché ricorda nel dettaglio ogni singolo istante della sua vita, in ordine cronologico. Nel suo caso, in particolare, i ricordi hanno la forma di flashback iperrealistici completi di odori, stralci di conversazioni parola per parola, e a volte anche dolore fisico. Questa rara capacità è nota come ipertimesia o memoria autobiografica superiore (HSAM), e Rebecca è una delle 80 persone in tutto il mondo a cui è stata diagnosticata.

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Ovviamente volevo sapere tutto dei suoi ricordi, del suo cervello, e di come vivere con una memoria enciclopedica abbia influenzato il suo modo di stare al mondo. L’ho chiamata per saperlo.

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Laura il giorno in cui è nata. Ovviamente ricorda anche quel giorno.

VICE: Ciao Rebecca, qual è il tuo primo ricordo?
Rebecca Sharrock: Sono in un posto buio, con una luce rossastra, e ho la testa tra le gambe. Quindi immagino che sono nel ventre materno, ma non so quanti mesi ho. È il primo ricordo, lo so perché ricordo sempre in ordine cronologico.

Ok, wow, ti faccio solo un altro paio di test. Cosa ricordi del tuo secondo compleanno?
Era poco prima che nascesse mia sorella Jessica, ma al tempo non mi rendevo conto che mia mamma fosse incinta. Stavo seduta a tavola davanti a una torta con sopra dei trenini di plastica, e i trenini mi interessavano più delle candeline. Dopo che abbiamo mangiato la torta, che era piena di decorazioni, ho preso i trenini. Per qualche mese sono poi stati i miei giochi preferiti. Allora non sapevo che stavo ‘cambiando età’, sapevo solo che c’era qualcosa di diverso.

Qual è il tuo ricordo più vivido?
Più vecchi sono i ricordi, più sono vividi. I ricordi nuovi non sono così profondi e intensi. Se devo dirne uno, ricordo di una volta a tre anni che stavo seduta sul mio letto a casa dei nonni. Chiesi a mia madre cosa avevamo mangiato a cena tre settimane prima. Lei mi rispondeva sempre, “Non lo so Becky, è stato tanto tempo fa,” e io a questo rispondevo sempre a mia volta, “Ma anche oggi un giorno sarà tanto tempo fa.” E lei, “Ma per allora te ne sarai dimenticata.”

Quanto intensi sono i tuoi ricordi?
Mi ricordo tutto. Sono fissata con gli odori, che sono sempre una parte vivida dei miei ricordi. Se voglio sentirmi positiva, metto un profumo che collego a un ricordo felice.

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Rebecca è un’attivista per l’autismo, e tiene seminari e lezioni per scuole e organizzazioni.

Come si fa a stabilire che una persona ha davvero la memoria autobiografica superiore?
È un processo molto lungo. I miei genitori hanno cominciato contattando il laboratorio McGaugh/Stark della University of California Irvine. È il laboratorio che nel 2006 ha scoperto la HSAM, ed è l’unico abilitato a fare diagnosi ufficiali. L’intero processo è durato diversi anni. Ho dovuto fare vari test, anche scansioni cerebrali. In principio mi hanno fatto delle domande, hanno registrato le risposte, e due anni dopo mi hanno chiesto di ricordare esattamente cosa gli avevo detto. All’inizio ero molto in ansia perché mi avevano detto che molte persone sbagliano quando gli viene chiesto in che giorno della settimana sono successe delle cose, o quali erano i fatti di cronaca. Invece io ho passato i test.

È stato importante per te avere una diagnosi?
Assolutamente sì. Prima di sapere di avere la HSAM, i miei livelli di autostima erano bassissimi perché pensavo che in me ci fosse qualcosa che non andava. È stato bello avere una risposta. È stato lo stesso quando mi hanno diagnosticato l’autismo, perché prima era un altro interrogativo irrisolto.

Non ho sentito parlare di HSAM fino ai 21 anni, ma già da adolescente mi ero accorta che qualcosa non andava. Mi ‘fissavo’ sulle cose più di molti miei amici. Prima della diagnosi, pensavo semplicemente facesse parte del mio disturbo ossessivo compulsivo—ho anche quello.

Nella tua esperienza, la memoria che hai è una maledizione o una benedizione?
È un mix. Una maledizione perché non posso dimenticare le esperienze negative e continuo a rivivere le emozioni passate—e questo può rovinarmi la giornata. Ma la cosa positiva è che rivivo anche le esperienze felici, per esempio oggi sto rivivendo la mia infanzia.


Dieci domande che hai sempre voluto fare a una persona con la Tourette:


Ci sono situazioni che eviti, dato che sai che poi le porterai sempre con te?
Di sicuro faccio molta attenzione. Devo tenermi aggiornata sull’attualità per i test sulla memoria futuri, quindi preferisco leggere i giornali: se vedo qualcosa in televisione, quell’immagine può rimanermi impressa per sempre. Cerco di controllare l’ansia, quindi se so che una giornata sarà particolarmente stressante, per esempio se devo uscire a cercare regali di Natale, prendo un Valium per precauzione. Il mio terapeuta mi ha insegnato delle strategie per cercare di evitare queste situazioni, ma a volte semplicemente non posso evitarle.

Come ti senti quando ti viene richiesto di ‘dare prova’ della tua condizione, o cercano di testarti?
Quando mi chiedono di ‘provare’ qualcosa mi imbarazzo, mi sento un animale da circo. A volte le persone che me lo chiedono sono molto scettiche. Mi sono anche arrivati messaggi che dicevano che dico un sacco di bugie.

Se ci fosse una medicina per la HSAM, la prenderesti?
La prenderei per sbarazzarmi dei ricordi negativi, ma vorrei comunque tenere tutti quelli positivi. Stanno ancora cercando di capire quali parti del cervello controllano la memoria a breve e lungo termine, per trovare modi di ‘accendere e spegnere’ i diversi tipi di memoria.

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