La scorsa settimana, la rivista Molecular Psychiatry ha pubblicato uno studio in cui sosteneva che la dieta Mediterranea—ricca di pesce, cereali e verdura—potesse “proteggere” dalla depressione. La pubblicazione ha scatenato una serie di notizie e opinioni discutibili in cui moltissime persone sembravano convinte che un po’ di olio d’oliva in più e un viaggio in Puglia avrebbero potuto risolvere i loro disturbi mentali. Ok, la dieta Mediterranea è da sempre celebrata tra le più nutrienti ed equilibrate, ma è davvero plausibile che un’alimentazione sana sia in grado di risolvere gravi disturbi psicologici?
L’olio d’oliva e le farine integrali non sono gli unici alimenti che promettono di curare la tua depressione. Cercando su Google News la parola “depressione,” saltano fuori tantissime presunte “cure”: prova la dieta chetogenica, diventa vegetariano, o peggio, fruttariano! C’è anche chi propone una dieta interamente carnivora, tra cui il controverso psicologo Jordan Peterson. Sembra semplice, no?
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Molti chef e food blogger “del benessere” collegano un’alimentazione corretta a una migliore salute mentale. Come fa notare sul Guardian Ruby Tandoh, le influencer come Jasmine e Melissa Hemsley hanno celebrato il lavoro della Dr. Natasha Campbell-McBridge, la cui dieta sembrerebbe in grado di curare autismo, deficit dell’attenzione, ma anche dislessia, disprassia, depressione e schizofrenia. Secondo Gwyneth Paltrow, fondatrice di Goop, il sedano è un “alimento curativo.” Avete letto bene, il sedano.
In realtà, il rapporto tra cibo e salute mentale è molto più complesso di quanto le food blogger del momento vorrebbero farci credere.
“Dieta e stile di vita sano—che comprende sonno regolare, attività fisica, attività all’aria aperta e luce naturale—possono avere un forte impatto sulla salute mentale di una persona,” spiega Priya Tew, di Dietitian UK. “Per una persona che vive di patatine, cioccolata e consuma solo un pasto al giorno, sicuramente passare a una dieta varia ed equilibrata, con pasti regolari a base di cereali e pesce può essere molto positivo.”
“Ma non può certo risolvere tutti i problemi di tutti,” aggiunge.
Capire l’ampiezza del problema è fondamentale, spiega Andy Bell, del Centre for Mental Health a Londra. Bell sta collaborando al lancio di Equally Well, una nuova campagna a supporto della salute fisica delle persone con disturbi mentali.
“Chi soffre di gravi patologie mentali—schizofrenia, disturbo bipolare e disturbi della personalità—ha una speranza di vita fino a 15-20 anni inferiore rispetto alla media,” spiega Bell. “È un dato terribilmente alto, che sovrasta le differenze geografiche, e secondo le informazioni a nostra disposizione pare che la maggioranza delle persone con disturbi mentali soffra anche di uno o più problemi fisici.”
Il motivo per cui la speranza di vita è più bassa, spiega Bell, sono le cosiddette “malattie dello stile di vita”, anche se ci tiene a sottolineare quanto non apprezzi questo termine. “Si tratta di un mix di cose. L’aspettativa di vita più bassa è dovuta in parte alle tragiche morti per suicidio, e in parte ai danni fisici provocati dai farmaci. Spesso, inoltre, le persone con gravi disturbi mentali usano alcol e cibo come cura fai-da-te alle loro sofferenze.”
Il concetto di “stile di vita scorretto”, mi spiega, è fondamentalmente viziato. “Esistono molte patologie legate alle circostanze socio-economiche in cui viviamo, ma spesso tendiamo a sorvolare su questo aspetto e a colpevolizzare le persone per i comportamenti che hanno, senza comprendere davvero che cosa si cela dietro quell’atteggiamento.”
“Esistono molte patologie legate alle circostanze socio-economiche in cui viviamo, ma spesso tendiamo a sorvolare su questo aspetto.”
Come fa notare anche il servizio sanitario nazionale, NHS, alimentazione e malattie mentali sono legati in molti altri modi—tra cui, forse, quelli che hanno influenzato il risultato dello studio di Molecular Psychiatry in fatto di cibo e depressione. Tra questi, l’abilità di una persona di prepararsi un pasto sano. Tew incoraggia i propri clienti a cucinare, ad acquistare cibi surgelati sani oppure a chiedere aiuto ad amici e familiari in cucina. Ovviamente, per chi soffre di disturbi mentali, non sempre è possibile farlo.
“Una cosa molto importante è prendersi cura di sé quando non stiamo bene, sia che si tratti di problemi mentali, sia fisici, anche se è il momento più difficile per farlo,” dice. Le persone depresse cucinano o mangiano molto più raramente. Quando i pensieri bui ti attanagliano la mente, probabilmente cucinare un pentolone di chili con legumi non è la prima cosa che ti viene in mente di fare.
Il cibo, come la salute mentale, è anche un fattore economico, spiega Bell. “Molte delle persone che soffrono di disturbi mentali, spesso hanno redditi molto molto bassi, e anche per questo motivo, seguire un’alimentazione sana è più difficile.”
“Sappiamo bene che se ci concentriamo su messaggi che parlano di stili di vita e alimentazione sana, probabilmente raggiungeremo un pubblico dal reddito medio-alto. Quindi [parlare di salute e alimentazione] potrebbe aggravare le disuguaglianza. Se lanci tanti messaggi diversi, in genere raggiungi più facilmente le persone più abbienti, che hanno più tempo libero e più opportunità di fare scelte salutari. Ed è così che il divario si aggrava.”
Bisognerebbe evitare di colpevolizzare le persone per il rapporto che hanno con il cibo, per smentire la correlazione tra alimentazione e salute mentale. “Capire il ruolo emotivo che il cibo ha nella nostra vita è fondamentale,” dice Bell. “Che cosa spinge le persone a mangiare cibi poco sani e a seguire un’alimentazione scorretta? In parte, è la mancanza di accesso a cibi sani, la povertà e fattori simili.”
“Dobbiamo considerare l’alimentazione come qualcosa che influisce sulla salute mentale e fisica delle persone—riguarda entrambe le cose.”
“Ma in parte è legato a un equilibrio mentale e fisico instabile,” continua. “Dobbiamo considerare l’alimentazione come qualcosa che influisce sulla salute mentale e fisica delle persone—riguarda entrambe le cose. Se non capiamo le basi psicologiche di una cattiva alimentazione, non capiremo mai che cosa porta le persone a cattive condizioni di salute.”
Mangiare sano fa bene al corpo e alla mente—la British Dietary Association suggerisce di fare sempre colazione e di osservare un’alimentazione ricca di farine integrali, frutta, verdura e proteine. Nonostante questo, nessuna dieta, nessun alimento può essere la cura a tutti i mali, tantomeno alle malattie mentali come la depressione o altre patologie, che spesso richiedono la corretta gestione di farmaci, terapia e stile di vita.
La malattia mentale ha diversi aspetti, si basa su una complessa serie di fattori sociali, economici, biologici, psicologici e politici. Quando i media, gli influencer o le celebrities suggeriscono che il trucco per una perfetta salute mentale sia una dieta sana ed equilibrata, sta a noi smentirli e farlo in modo chiaro e inequivocabile.
Questo articolo è comparso originariamente su MUNCHIES UK.
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