Probabilmente avete già sentito parlare di Rob Rhinehart: il venticinquenne ingegnere informatico era stanco di cucinare o di dover pagare per mangiare fuori, quindi ha creato Soylent. È un rimpiazzo totale del cibo che, a suo dire, fornisce tutti i nutrienti, vitamine e calorie necessari—senza produrre scarti. Rob ha vissuto di questa roba per 30 giorni di fila, e questo l’ha velocemente proiettato verso fama e fortuna su internet.
Spinto dalla curiosità ho pensato di investigare sul fenomeno del cibo del futuro. Sarei diventato la prima persona a ripetere la sua esperienza e—per un intero mese—avrei provato a vivere solo di cocktail chimici, proprio come Rob. Alla fine dei suoi primi 30 giorni ha annunciato: “Non mi sono mai sentito meglio in vita mia.” Avrei potuto provare anch’io le stesse sensazioni?
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Ho passato del tempo con Rob, che adesso è CEO di Soylent, e ho esaminato le origini di questa startup ispirata alla Silicon Valley. Ho sottoposto Soylent a critici gastronomici, e l’ho fatto analizzare a nutrizionisti e medici. Ho cercato di capire come un cibo artificiale possa cambiare la salute umana e risolvere i problemi della fame nel mondo. Il tutto mentre seguivo una dieta di solo Soylent.
Questa è la storia della vita dopo il cibo.