Esistono donne che hanno deciso di investire nelle criptovalute e stanno accumulando milioni senza far troppo notizia, ma difficilmente le vedrete volare su jet privati o vantarsi delle proprie ville da 15 milioni di euro su TikTok.
Rachel Siegel un tempo era una supplente di New York, e viveva “di mese in mese,” come lei stessa afferma. Ora è una content creator milionaria che ha adottato il nome Crypto Finally. “Ho passato anni davanti a un computer e in pigiama a imparare e conoscere il mondo delle criptovalute,” racconta. “Credo che chiunque possa riuscirci.”
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Secondo uno studio dell’agenzia di brokeraggio eToro Ltd, la presenza delle donne tra i trader di Bitcoin è quantificabile intorno al 15 percento, benché sempre più si stiano affacciando sulla scena. Persino l’attrice Reese Witherspoon è entrata in gioco, e ha dichiarato di essersi lanciata su Ethereum.
Lea Thompson, conosciuta online come Girl Gone Crypto, è entrata nella “tana del bianconiglio” nel 2011, dopo aver osservato un amico alle prese con il mining delle criptovalute. “Mi sono ritrovata nella caciara del 2017,” precisa, riferendosi a quando questo tipo di valuta è salita di 21 volte rispetto al valore dell’inizio dell’anno. “È stato un momento molto eccitante, il Bitcoin che avevo comprato è arrivato a 17.000 euro e io mi sono del tutto appassionata.”
Tuttavia, investire nelle criptovalute è sempre molto rischioso e c’è un’alta posta in gioco. Per ogni storia di successo esistono infatti molte persone che hanno perso i risparmi o le case. Chi invece ha avuto successo si fa riconoscere per le macchine di lusso, le case enormi o le vacanze senza fine, nel tentativo di vendere un sogno di ricchezza e di offrire i propri consigli interessati su YouTube e i social media. Di solito, però, questo tipo di personalità tende a essere declinata al maschile.
Wendy O, di Los Angeles, sostiene di essere già arrivata alla soglia del primo milione, ma precisa di aver compreso la portata del suo successo solo dopo essersi potuta permettere di diventare una madre a tempo pieno e senza preoccupazioni finanziarie. È successo nel 2018, quando la donna, che in origine lavorava come operatrice sanitaria per casi di HIV/AIDS, è riuscita a pagare le proprie spese e bollette grazie ai soldi derivati dal trading.
“Sono cresciuta in estrema povertà e ho perso mio padre a 11 anni,” ricorda. “Mia madre, le mie due sorelle e io abbiamo condiviso una stanza da letto in casa di parenti almeno fino ai miei 18 anni. Ora però posso badare alla mia famiglia.”
Wendy ha cominciato a investire nel 2017, quando sua figlia aveva solo un anno. All’inizio era intenzionata solamente a negoziare titoli, ma non aveva i circa 20.000 euro necessari per aprire l’account, così ha scelto di puntare sulle criptovalute. Alla fine dell’anno aveva comprato bitcoin per un valore di circa 800 euro, un valore aumentato nel frattempo a circa tre volte tanto.
L’inglese Sara Trojanowska, conosciuta come AltCoin Sara, ritiene che ci siano alcune differenze fondamentali nel modo in cui uomini e donne investono i loro soldi. Trojanowska, di 28 anni, sostiene che, benché gli stereotipi online descrivano gli uomini come pronti a puntare al rialzo e a essere premiati per i rischi corsi, in realtà sia vero il contrario. “Ritengo le donne delle investitrici migliori. Si prendono il loro tempo, analizzano il mercato e non si fanno trascinare dall’ego.”
In più, rivela di aver investito “come un uomo” nel 2017, dopo aver osservato il suo partner dedicarsi alle criptovalute e fare spese folli senza conoscere a dovere il mercato. Oggi, Sara dichiara di essere “libera dal punto di vista finanziario” e che il suo prossimo scopo è quello di diventare una multi milionaria prima dei 30 anni. Sostiene di essere sulla buona strada.
Ma, nonostante tutte le gioie derivanti da una miglior situazione finanziaria, le donne nel mondo delle criptovalute vengono ancora trattate come uno scherzo, condito alle volte dal sessismo.
Rachel Siegel sa bene di cosa si tratta. A settembre del 2020 aveva creato un NFT da un suo banalissimo selfie in accappatoio. CoinDesk, un sito di news legate al mondo delle criptovalute, aveva poi presentato un articolo con una sua foto in bikini tratta dai suoi account social. Qualche giorno dopo, la donna aveva postato un tweet dedicato a Ethereum ed era stata accolta con insulti sessisti.
Anche Wendy O ha avuto simili problemi. “Mi sono capitati uomini pronti a darmi della stupida sin dal primo giorno, sempre.”
“Per molto tempo ho continuato a modo mio,” rivela Rachel. “Ma ora ho sviluppato una bella corazza e ho cominciato a rispondere. Paradossalmente, in questo modo vengo accettata di più dalla comunità.”
Per ora, essere una donna di successo nel mondo delle criptovalute resta complicato, ma la speranza è che alla fine la situazione si ritorcerà contro i detrattori. Donne come Wendy o Rachel non stanno comprando Lamborghini, Ferrari o Bugatti con i loro bitcoin, ma hanno pur sempre raggiunto un livello di libertà economica impensabile per molti altri. In effetti, il vero motivo di vanto è la possibilità di non dover mai aver bisogno di controllare il proprio conto in banca.