All’inizio dell’anno, i procuratori federali hanno depositato un documento di 90 pagine che illustra i tanti, tanti, tanti crimini commessi da Joaquin Guzmán Loera, meglio noto come El Chapo, il terribile leader del cartello della droga di Sinaloa. Secondo il New York Times, quelle pagine sono piene di dettagli legati alle attività criminali di El Chapo, come le guerre fra bande rivali, sequestri, torture, uccisioni senza rimorsi “e un tentativo di contrabbandare sette tonnellate di cocaina in lattine di jalapeños”.
Più di sei mesi dopo, El Chapo è sotto processo alla corte distrettuale federale di New York, e un testimone ha confermato il caso jalapeños. Martedì, l’ex membro del cartello Miguel Ángel Martínez ha dichiarato di fronte alla giuria che il clan ha trasportato negli Stati Uniti circa 500 milioni di dollari in cocaina colombiana, stoccata in barattoli La Comadre, contenenti peperoncini sottaceto.
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“I lavoratori dell’azienda venuti a contatto con le lattine sono rimasti intossicati, perché ogni volta che si pressa, si schiaccia, la cocaina viene rilasciata nell’aria” secondo Martinez. La cocaina è stata confezionata nelle false lattine di peperoncino in una struttura a Città del Messico, prima di essere trasportate in Baja California. Martinez ha confermato che ogni anno arrivavano a Los Angeles tra le 25 e le 30 tonnellate di cocaina.
Settimana scorsa, l’ex agente DEA Thomas Lenox ha riferito di un’intercettazione di jalapeños in scatola La Comadre a Tijuana. (Un barattolo vuoto è stato consegnato alla giuria, per poterlo esaminare, riporta il New York Post) In più, Lenox racconta della scoperta di un tunnel incompiuto a Tijuana “nascosto all’interno di un recinto sul lato messicano del confine”.
Lenox ha detto, che se il tunnel, già lungo 400 metri, fosse stato completato, sarebbe terminato negli Stati Uniti, all’interno di un magazzino, costruito dalla società Tia Anita. (Tia Anita era di proprietà di Jose Reynoso Gonzalez, un droghiere di Los Angeles che riforniva El Chapo dei prodotti in scatola La Comadre. Già arrestato dalla DEA alla fine degli anni ’80).
Martinez, noto anche come “El Tololoche”(uno strumento messicano simile al basso) o “El Gordo”(grasso), era famoso per la sua capacità di costruire questi ‘narcotunnel’ per il contrabbando di droga. Nel corso della sua testimonianza, ha raccontato aneddoti sulle abitudini di spesa di El Chapo, come la casa sulla spiaggia ad Acapulco, dotata di un trenino e uno zoo, con leoni, tigri e pantere.
“Aveva case in ogni spiaggia”, ha detto, secondo l’Associated Press. “Aveva ranch in ogni singolo stato”. Martínez ha anche accennato che El Chapo aveva “quattro o cinque” donne e che è andato in Svizzera per completare dei “trattamenti cellulari per il ringiovanimento”.
El Chapo sta affrontando 17 capi d’accusa, tra cui figurano il traffico di droga, cospirazione per omicidio, riciclaggio di denaro sporco e detenzione di svariate armi. Però, lui si è dichiarato innocente.
Questo articolo è apparso originariamente su MUNCHIES US
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