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Questa comparsa in “Mamma ho perso l’aereo” potrebbe essere Elvis Presley

Elvis Presley è stato riconosciuto molte volte dalla sua morte, il 16 agosto 1977. Nel 1984 sarebbe stato fotografato mentre usciva da un ospedale con il suo amico Muhammad Ali a New York City. Nel 1991 sarebbe stato avvistato in un ristorante di Clyde, Ohio. E soltanto lo scorso maggio è stato visto in t-shirt e jeans mentre puliva i pavimenti a Graceland, la sua tenuta di Memphis, Tennessee, dove dovrebbe essere morto d’infarto quasi 40 anni fa. Ma uno degli avvistamenti più strani da parte dei complottisti che credono che Il Re sia ancora tra noi ha a che fare con il classico film di Natale del 1990 Mamma ho perso l’aereo.

A metà del film c’è una scena in cui il personaggio interpretato da Catherine O’Hara, esausta dopo vari rocamboleschi tentativi di tornare a casa dal figlio che si è dimenticata lì (da cui il titolo), sta discutendo con l’addetto di una compagnia aerea al bancone dell’aeroporto di Scranton. Dietro di lei, sopra la sua spalla sinistra, si intravede un uomo barbuto in giacca e dolcevita che esprime la propria frustrazione per la lunga attesa con una serie di espressioni non-verbali. Quest’uomo, secondo molti, è interpretato da Elvis. 

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Ecco un fotogramma della scena in questione:

E, per rendere il tutto ancora più complottista, vi agevoliamo anche lo stesso fotogramma ma zoomato sul soggetto in questione, tutto sgranato e con delle frecce rosse che lo indicano. 

Allora, perché alcune persone credono che questa comparsa senza nome e senza dialogo che compare per circa un minuto sia Elvis? Be’, allacciatevi strette le vostre scarpe scamosciate blu, perché stiamo per iniziare a scavare, e non ci fermeremo finché non avremo trovato tutte le risposte o finché non avremo COMPLETAMENTE PERSO LA TESTA.

Cominciamo dalle somiglianze fisiche. Se Elvis fosse stato vivo nel 1990, quando è stato girato il film, avrebbe avuto 55 anni, a occhio più o meno l’età della comparsa, circa. Senza dubbio gli occhi dei due hanno una forma simile. La comparsa ha anche una bella capigliatura folta di colore castano, che, si direbbe, è stata trattata bene fin da una giovane età. “Ma Elvis aveva i capelli neri”, vi sento dire, ingenuamente. ERRATO. Elvis aveva i capelli castani tinti di nero.

Dato che questo non prova un granché, a parte che entrambi i soggetti hanno i capelli più o meno tinti, passiamo al prossimo elemento…

Parliamo di barbe. L’uomo in Mamma ho perso l’aereo sfoggia una barba piuttosto folta. Per quanto Elvis fosse famoso per la sua rasatura perfetta, era comunque in grado di farsi crescere la barba, come si vede nel film del 1969 Charro!, di cui vediamo un fotogramma qua sotto:

Ma confrontiamo le due barbe. Come vi può spiegare ogni persona dotata di testosterone, ci sono due tipi di barbe: il primo tipo è quello in cui i peli crescono su tutto il mento fino al limite del labbro inferiore, nascondendo la bocca e creando un effetto orsacchiotto. Nel secondo tipo, la barba cresce più folta sotto il mento e si dirada nella zona sub-labiale, limitandosi a una “mosca”. Elvis aveva certamente la barba, ma decisamente del secondo tipo. La comparsa di Mamma ho perso l’aereo, dal canto suo, ha un bulbo alla Galifianakis che gli lascia libera a malapena la bocca. Ma esaminiamole una di fianco all’altra:

È chiaro che abbiamo a che fare con due barbe dalla forma e dalla foltezza molto diverse, cosa che potrebbe portarci a credere che non si tratti, in verità, dello stesso uomo. Ma sotto la barba ci attende un altro importante tassello…

Il collo. Nel maggio 1979, due anni dopo la (presunta!) morte di Elvis, il McColl’s Magazine ha pubblicato un articolo sulla vedova Priscilla Presley, in cui lei faceva riferimento al fatto che Elvis fosse molto preoccupato della lunghezza del suo collo, cosa da cui derivava la sua passione per i colletti ampi e alzati. E, coincidenza delle coincidenze, che cosa indossa il sosia di Elvis in questa scena? Un dolcevita. Esatto, un tipo di maglia così brutto e scomodo che potrebbe indossare soltanto qualcuno intenzionato a nascondere il proprio sproporzionato, deforme, inguardabile collo. Interessante. Ma andiamo avanti…

Gestualità. In un video su YouTube, che ha raggiunto l’impressionante cifra di 1,6 milioni di visualizzazioni e che continuerà a aprire menti su menti finché questa storia non sarà del tutto sbugiardata, fa notare un particolare gesto che entrambi gli uomini condividono. La comparsa barbuta, in un’espressione di frustrazione per l’attesa, ha uno scatto con la testa all’indietro e a sinistra. Il video confronta la scena con un video in cui Elvis, cantando, fa una mossa esattamente uguale, la sua famosa mossa con la testa hunka-hunka. Di nuovo, all’indietro e a sinistra. 

All’indietro… e a sinistra. Non sarà una delle sue storiche mosse pelviche, ma, dal collo in su, il nostro uomo balla proprio come Elvis.

Al di là delle somiglianze fisiche, andiamo ad analizzare le prove circostanziali che porterebbero Elvis sul set di Mamma ho perso l’aereo (che, peraltro, molti pensano sia liberamente ispirato al film di Sylvester Stallone Rambo, ma questa è un’altra indagine). Mamma ho perso l’aereo è diretto da Chris Columbus, che successivamente ha diretto successi come Mrs. Doubtfire, due film di Harry Potter e l’adattamento cinematografico di Rent. Ma prima di Mamma ho perso l’aereo, il suo ultimo film si intitolava Heartbreak Hotel, la cui trama ruotava intorno a un adolescente che insieme ai suoi amici organizzava il rapimento di Elvis per costringerlo a scoparsi sua madre. (Sì, la trama è inquietante e poco plausibile, il che è probabilmente il motivo per cui non ha avuto il successo di Mamma ho perso l’aereo, un film che parla di un bambino di otto anni che respinge l’attacco di due ladri con l’aiuto di una saldatrice e dei secchi di vernice). L’attore David Keith interpreta Elvis in quel film. Crediamo. Ma in realtà non sappiamo più che cosa è vero e che cosa non lo è. 

Allora, che cosa ci dice questa connessione? Forse nulla. Forse TUTTO. Forse Elvis ha visto Heartbreak Hotel e, essendo ancora vivo eccetera, ha telefonato a Columbus e gli ha chiesto di venire piazzato nel suo prossimo film. Il minimo che si può dire è che sembra una coincidenza molto strana che Columbus abbia fatto seguire a un film su Elvis che scopa una mamma un film in cui un uomo che assomiglia molto a Elvis compare alle spalle di una figura materna. Che cosa vuole farci capire Columbus con questo? Dove ci vuole portare?

Columbus affronta l’argomento nel director’s commentary, parlandone al protagonista Macaulay Culkin.

“Questa gente è convinta che quello sia Elvis Presley”, dice Columbus durante la scena. “Che abbia messo in scena la propria morte e che, visto il suo amore per lo spettacolo, abbia voluto fare la comparsa in Mamma ho perso l’aereo“.

“Oh mio Dio”, dice Culkin ridendo.

“Guardalo”, dice dell’uomo barbuto. “Non è Elvis Presley!”

I due scoppiano a ridere, forse un po’ troppo. Come se stessero cercando di coprire qualcosa. Questo ci porta a un’altra domanda: se si tratta di un complotto organizzato da Columbus, Culkin ne è consapevole? Che sappia qualcosa? Be’, vediamo…

Nemmeno dieci minuti prima, in una delle più famose scene della sua carriera, Culkin improvvisa un playback sulla versione di “White Christmas” dei Drifters davanti allo specchio mentre si tira indietro i capelli con un pettine, creando un effetto molto elvisiano. Questo è un omaggio esplicito al Re. So che cosa vi state chiedendo: per caso Elvis ha fatto una cover di “White Christmas”? Ci potete scommettere le palle. Proprio sul suo primo disco di Natale, Elvis’ Christmas Album del 1957. Culkin sa. Sa tutto. 

Procediamo esaminando un altro personaggio della scena che non avevamo ancora menzionato, il compianto John Candy. Il personaggio di Candy si presenta come “Il Re della Polka del Midwest”. 

Che Columbus stia cercando di darci un indizio qui, piazzando il Re della Polka spalla-a-spalla con il Re del Rock and Roll? Non c’è una risposta sicura a questa domanda, a parte quella che segue: sì, assolutamente. Al cento percento. 

E infine, l’ultimo tassello mancante in questo puzzle di prove: se prendete il nome del personaggi di Culkin, Kevin McCallister, e lo anagrammate, troverete un messaggio in codice, “I, Mr. Elvis, act”. E poi mi sono avanzate alcune lettere. Ma se avessi più tempo per lavorare a questo anagramma, certamente, capireste alla perfezione che cosa intendo. 

Ed eccoci qui. L’incidente probatorio può considerarsi concluso e definitivo. Ma forse non sapremo mai la verità. La scelta sta a voi. Potete scegliere di credere che Il Re abbia lasciato le sue spoglie mortali quarant’anni fa, alla tenera età di 42 anni, e che il suo corpo riposi sotto Memphis, e potete scegliere di credere che si trovi ancora la fuori, vivo in mezzo a noi. Forse si aggira per Graceland o per le strade di New York City. O forse è in coda all’aeroporto di Scranton, in attesa dell’aereo che lo riporti a casa. 

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