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Ieri il governo di Obama ha annunciato che gli Stati Uniti rafforzeranno i controlli di sicurezza nei confronti di chi proviene dai 38 paesi i cui cittadini non necessitano di un visto per visitare il paese, tra i quali figura anche l’Italia. È una delle misure introdotte in risposta agli attentati avvenuti a Parigi del mese scorso.
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La Casa Bianca ha dichiarato che, con i nuovi provvedimenti, il Department of Homeland Security (Dipartimento di Sicurezza Interna) comincerà immediatamente a richiedere maggiori informazioni ai viaggiatori che provengono da quei “paesi che rappresentano una zona sicura per i terroristi”. Il DHS intende ottenere il via libera dal Congresso per introdurre ulteriori controlli per i viaggiatori e inasprire le multe nei confronti delle compagnie aeree che non verificano i dati dei passaporti. Il Dipartimento, inoltre, vorrebbe obbligare tutti i viaggiatori a utilizzare passaporti che contengono il chip di sicurezza.
Il governo di Obama sta inoltre cercando di estendere questo cosiddetto “programma di pre-controllo” negli aeroporti stranieri, per permettere ai funzionari doganali americani di raccogliere e analizzare i dati biometrici, come le impronte digitali, ancora prima che i viaggiatori senza visto possano imbarcarsi su un volo per gli Stati Uniti.
L’ufficio americano che si occupa della protezione dei confini e delle dogane sta portando avanti delle trattative con sette paesi: Belgio, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. La Casa Bianca non ha specificato se le nuove misure imporranno restrizioni speciali nei confronti di viaggiatori provenienti da paesi specifici come il Belgio o la Francia, ovvero quelli che hanno ospitato il maggior numero di foreign figther diretti verso la Siria e l’Iraq per unirsi a gruppi estremisti come lo Stato Islamico.
Oggi si riunirà una task force nella Camera dei Rappresentanti per discutere del programma. Il rappresentante repubblicano Kevin McCarthy, Capo di maggioranza della Camera, ha detto ieri che l’obiettivo è quello di stendere un disegno di legge che possa essere approvato “entro la fine dell’anno.”
McCarthy ha dichiarato ai giornalisti che i legislatori sono intenzionati a obbligare tutti i paesi all’interno del programma di esenzione di visto a emettere il passaporto elettronico con il chip e i dati biometrici, oltre ad assicurarsi che essi riportino all’Interpol ogni informazione relativa a furti o smarrimenti di passaporti.
Sono 38 i paesi che permettono ai propri cittadini di rimanere negli Stati Uniti per 90 giorni senza dover ottenere un visto. Queste nazioni, che sono in larga parte ricche e in buoni rapporti con gli Stati Uniti, includono buona parte dell’Europa Occidentale, alcune isole caraibiche, e diversi paesi asiatici come la Corea del Sud, il Giappone e Singapore.
Temendo che potenziali attentatori possano raggiungere gli Stati Uniti fingendosi rifugiati, i legislatori della Camera dei Rappresentanti hanno approvato un decreto legge che impedisce ai profughi siriani e iracheni di entrare nel paese finché gli ufficiali di sicurezza non abbiano certificato il loro status. Ma i funzionari americani hanno ammesso in silenzio di essere molto più preoccupati dalla possibilità che presunti attentatori dello Stato Islamico o di altri gruppi estremisti possano raggiungere gli Stati Uniti da paesi senza l’obbligo di visto. Questo perché i profughi siriani vengono sottoposti a uno screening rigoroso prima di essere trasferiti.
I rifugiati devono affrontare un controllo di sicurezza che dura da 18 a 24 mesi prima di ricevere l’autorizzazione a prendere un aereo per gli Stati Uniti. Invece, sono all’incirca 20 milioni le persone che volano ogni anno negli Stati Uniti da un paese senza obbligo di visto come la Francia o la Gran Bretagna. Un cittadino europeo che si reca in Siria per addestrarsi con un gruppo come lo Stato Islamico potrebbe raggiungere gli Stati Uniti senza grossi problemi, a meno che non sia già noto all’intelligence americana o a quella dei suoi alleati — una circostanza ammessa pubblicamente dai funzionari americani.
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Foto via Flickr