Euphoria, la serie tv di successo targata HBO (in onda su Sky Atlantic dal 26 settembre ore 23.15), è l’ultimo drama volto a rappresentare la Generazione Z. Seguendo le orme di Riverdale e 13 Reasons Why, la serie è incentrata sulle paranoie della teenager interpretata da Zendaya, mentre gli altri personaggi si barcamenano tra sesso, droga e amicizie.
Tuttavia, un grande argomento di dibattito è se lo show sia o meno una rappresentazione accurata degli adolescenti di oggi; per questo motivo abbiamo chiesto ai diretti interessati, che hanno già visto la serie tv, che cosa pensano davvero di Euphoria.
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Devyn Carson, 16 anni
“Credo che Euphoria non sia necessariamente una rappresentazione esatta della vita dei teenager nel 2019, ma parla sicuramente di alcuni argomenti che altre serie non osano affrontare. Per dire, non conosco molti adolescenti dipendenti totalmente dalla droga, e personalmente non ho mai sperimentato il revenge porn, ma l’idea di nascondere pensieri ed esperienze importanti ai tuoi genitori e l’intera atmosfera che lo show crea… sì, le trovo molto familiari. Le scene della festa [sono fatte bene] e le paturnie affrontate dagli adolescenti non sono così lontane o folli come potrebbe pensare qualcuno di un’altra generazione: la serie cattura il fatto che la vita dei teenager non è più solo gonne e fare palloncini con le gomme da masticare, ma è deformante, sconcertante e corrotta e può peggiorare ancora.”
Hannah Follman, 22 anni
“Credo che Euphoria sia esattamente ciò di cui la tv aveva bisogno: uno sguardo crudo e sincero sul lato dannoso e pericoloso delle droghe ‘innocue.’ Inoltre, la relazione di Rue [con la droga] permette agli spettatori di capire che a prescindere dall’età puoi rimanerci sotto, e che [la dipendenza] non è colpa dei genitori o di un disturbo che non puoi superare con le tue sole forze. Ci chiediamo spesso perché [i tossicodipendenti] continuino a farsi, ma ora comprendiamo meglio anche le sensazioni di comfort che sperimentano.”
Lily Elisha, 23 anni
“Penso che i comportamenti rappresentati in Euphoria parlino della realtà della nostra generazione, che brama eccitazione e scariche di adrenalina. Forse abbiamo troppi contenuti a portata di mano, motivo per cui facciamo di tutto per trovare quell’eccitazione e ottenerla attraverso gli altri—come Maddy che fa sesso con un ragazzo a caso in piscina solo per indispettire Nate, il suo ragazzo. Che di conseguenza quasi lo ammazza. La serie tv è emozioni sotto acido, e forse questa è l’unica differenza tra lo show e la vita vera. Vogliamo provare forti sensazioni, ma la realtà è che la maggior parte delle persone ha paura di vivere davvero la sua fottuta esistenza. Che sia una cosa buona o cattiva, non posso davvero dirlo, ma penso sia così.”
Kayla Ward, 20 anni
“La serie mi piace abbastanza, ma ho dovuto prendermi una pausa proprio perché mi sono fatta questa domanda: ha una prospettiva realistica sulla vita nel 2019? Penso che siano bravissimi a toccare tutti i problemi più attuali, ma se guardi bene, si sforzano un po’ troppo per suscitare l’immedesimazione dello spettatore. Parlano di un sacco di cose gravi di cui si deve parlare, e per questo li rispetto, ma in generale mi sembra che ne parlino come se tutti questi problemi accadessero nella vita di una persona sola, normalizzandoli.”
Riva Rubin, 15 anni
“Gli adolescenti oggi cercano una pausa dallo stress di una vita super veloce. Euphoria non si cura dello stress e si limita a mostrare queste distrazioni a base di sesso e droga, rendendole il punto focale. Affascina il pubblico perché mostra quello che succede davvero ai ragazzi di oggi, solo tutto contemporaneamente.”
Clarice Greene, 18 anni
“Da 18enne posso dire che a volte la serie fa paura per quanto è realistica. Certo, dire che rappresenti ogni figlio della Generazione Z è esagerato, ma per chi ha preso le strade che prendono i personaggi è un’esperienza che dà conforto. Rue rappresenta i cambiamenti che possiamo operare in noi stessi. Non vogliamo sentirci come ci sentiamo e non vogliamo prendere le cose che prendiamo, ma succede lo stesso. Ti fa capire che la vita va avanti e che una persona può dover fare dei cambiamenti molto difficili per sopravvivere ed essere almeno un po’ felice su questo pianeta.”
Paulina Golebiewska, 16 anni
“Su Euphoria… c’è molto da dire. Non mi piace molto, perché mi sembra che tenti di essere più scioccante e provocatoria che realistica. Nonostante ritragga revenge porn, sesso e droga in un modo che può essere riconosciuto da molti, penso che cerchi in tutti i modi di scandalizzare. In generale, la serie risulta voyeuristica e sembra cerchi di trasformare cose molto reali in intrattenimento per un pubblico affamato di una certa estetica. Sarebbe facile dire che questa serie rappresenta molte persone, ma a un certo punto viene da chiedersi se stia davvero cercando di ‘esaminare’ certi meccanismi sociali e mostrare una realtà ‘cruda,’ o stia usando questi meccanismi per diventare la serie più provocatoria e artistoide possibile. Insomma, mi dà fastidio.”
Jocelyn Borden, 17 anni
“Sono una ragazza di 17 anni che va a scuola in California, nata il 21 settembre 2001, 10 giorni dopo l’11 settembre, sette giorni dopo il personaggio principale di Euphoria, Rue. Come Rue, è tutta la vita che combatto con un disturbo compulsivo, ansia generalizzata e sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), e grave depressione. Sono cresciuta guardando un sacco di programmi per adolescenti—che però, per quanto divertenti, non sono mai riusciti a far sentire me o i miei amici rappresentati. Ogni descrizione di abuso di droga o di disturbi mentali confezionata per raggiungere la mia generazione che ho visto in televisione prima d’ora era schifosamente estetizzata, completamente falsa o entrambe le cose. È stato bello vedere che in Euphoria non è affatto così. Ho iniziato a guardare la serie con aspettative molto basse, per lo più perché ne avevo sentito parlare negli stessi termini di serie TV tipo Pretty Little Liars o 13 Reasons Why e altre simili. Quando ho iniziato a guardarla è stato come prendere un pugno allo stomaco per quanto mi ha coinvolta. Guardare la famiglia di Rue finire distrutta dalle droghe e le relazioni che lei ha con amici, compagni di classe, spacciatori, amanti, dottori e perfino sconosciuti è stato incredibilmente emotivo per me.”
Maya Fernbaugh, 18 anni
“Euphoria rappresenta una nuova generazione di adolescenti, una versione più realistica. Personalmente, mi sembra di potermi immedesimare in ognuno dei personaggi in qualche modo. Specialmente con gli ultimi episodi su Kat. Guardarla combattere con il suo peso da così giovane per poi trasformarsi in un scrittrice di fanfiction mi ha punta sul vivo. Mi ricordo quando avevo 13 anni, che restavo sveglia a scrivere fanfiction su The Walking Dead o a leggere racconti smielati sui One Direction. Ma mi sento così anche per tutti gli altri, davvero. Ognuno di questi personaggi vuole essere riconosciuto da qualcuno o in qualcosa per qualche ragione, in uno stile molto moderno.”
Sarah Vilcnik, 18 anni
“Guardare queste scene in TV sarà anche imbarazzante e fastidioso, ma lo è molto di più viverle nella realtà. Anche la cosa più piccola, come il sesso breve, impacciato e troppo doloroso che fai quando sei giovane ‘per vedere com’è,’ o gli abusi che i tuoi amici subiscono e davanti ai quali non sai come gestire la situazione. L’essenza di essere giovane è non avere la più pallida idea di cosa stai facendo o di cosa sta succedendo intorno a te, e credo che questa serie racconti questa realtà meglio di qualsiasi altra cosa io abbia mai visto.”