Facebook ha deciso di cambiare qualcosa nel metodo col quale ‘censura’ le foto

Facebook sta elaborando nuovi criteri per valutare i contenuti potenzialmente offensivi. L’annuncio è stato dato da un dirigente dell’azienda in risposta alle critiche scoppiate dopo la rimozione della famosa foto che ritrae una bambina vietnamita mentre scappa nuda da un attacco.

Più di 70 associazioni avevano chiesto a Facebook di chiarire la politica utilizzata per censurare i contenuti sulla piattaforma, sostenendo che in diverse occasioni erano stati rimossi anche post che denunciavano violazioni di diritti umani.

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Un mese fa Facebook e il primo ministro norvegese Erna Solberg erano entrati in aperto conflitto dopo che l’azienda aveva cancellato l’immagine della ragazzina vietnamita. Secondo Solberg, Facebook avrebbe sbagliato a censurare la fotografia, contribuendo così a limitare la libertà di espressione.

“Abbiamo apportato una serie di modifiche alla nostra politica dopo la vicenda della fotografia. Abbiamo migliorato il nostro processo di revisione per assicurarci che i post e le immagini controverse abbiano la priorità,” ha dichiarato Patrick Walker, il responsabile di Facebook delle partnership con i media per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.

“A partire dalle prossime settimane permetteremo la pubblicazione di contenuti che possono risultare di significativo interesse giornalistico, anche se violano i nostri termini di utilizzo,” ha aggiunto Walker nel corso di una riunione con l’Associazione Norvegese degli Editori.

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Le parole di Walker fanno eco a quelle di altri due direttori esecutivi di Facebook, Joel Kaplan e Justin Osofsky, i quali avevano promesso che l’azienda avrebbe modificato i criteri utilizzati nell’analisi dei contenuti.

Intervistato da Reuters, Walker ha detto di non poter rivelare alcun dettaglio aggiuntivo su come verrà sviluppata la strategia per ora.

Secondo quanto riportato dall’agenzia, un gruppo di cinque direttori esecutivi sarebbe incaricato di dirigere la nuova politica e prendere decisioni editoriali, soprattutto se particolarmente delicate. Non tutti, però, sembrano essere convinti da questa svolta.

“Facebook sta cercando di gestire questa questione come se fosse un problema legato alle immagini di nudo,” ha detto a Reuters Espen Egil Hansen, caporedattore del quotidiano norvegese Aftenposte. “Ma il vero punto è che ormai [Facebook] ha un ruolo dominante nella distribuzione di notizie, ed è diventato una minaccia per il sistema democratico.”


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