O lo ami, o lo odi, il Fernet è così, è un distillato che divide. Più chic dello Jägermeister e molto più gradevole del Malort, c’è chi storce il naso a ogni sorso, e chi invece non ordina altro dopo un pranzo o una cena impegnativi. Prodotto a Milano dalla famiglia Branca da generazioni, l’amaro è ormai conosciuto a livello internazionale ma nessuno ne beve così tanto come i consumatori argentini. “Nasce in Italia, ma in Argentina è così conosciuto che se ne consuma una quantità tre volte superiore rispetto al suo paese d’origine,” dice Diego Díaz Varela, fondatore e proprietario di La Ferneteria a Buenos Aires.
Nel XIX secolo, gli Italiani hanno iniziato a migrare in Argentina, diventando una delle comunità di immigrati più numerose del paese
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Il fernet più famoso nasce nel 1845, quando Bernardino Branca unisce 27 tipi di erbe e ingredienti con una base di alcol di vite per creare il Fernet-Branca. “Il prodotto, Fernet-Branca, è stato creato per facilitare la digestione, e quindi aiutare le persone dopo un pasto abbondante,” spiega Edoardo Branca, membro della famiglia, alla sesta generazione, che oggi gestisce il Fratelli Branca Group negli Stati Uniti.
Nel XIX secolo, gli Italiani hanno iniziato a migrare in Argentina, diventando una delle comunità di immigrati più numerose del paese. Oggi, più della metà della popolazione argentina ha origini italiane. “Diciamo spesso che i flussi migratori dall’Italia e dalla Spagna hanno creato l’Argentina,” dice Martín Tummino, bartender esperto e specializzato in cocktail a Buenos Aires. “Entrambi i miei nonni erano italiani e spagnoli.”
I primi migranti italiani avevano portato con sé del fernet per utilizzarlo come digestivo. “Gli italiani portavano sulle navi queste piccole boccette che usavano come medicinale,” spiega Tummino. “Poi a un certo punto si è trasformata in una bevanda a uso ricreativo.”
I Fratelli Branca hanno aperto una distilleria in Argentina per soddisfare l’ampia domanda, che ancora oggi è l’unica al di fuori dell’Italia. Da lì in poi, la popolarità dell’amaro Fernet è esplosa. “Non è facile stabilire il perché sia diventato così famoso, ma sicuramente questo successo è dovuto alla grandissima percentuale di immigrati italiani in Argentina,” dice Tummino. Forse aveva un sapore che soddisfava particolarmente i gusti del paese. “In Argentina, il sapore amaro è tra i preferiti,” spiega. “Hai mai provato il mate?”
“Quando metti il Fernet in un drink, ti sembra di versare un po’ Argentina nel bicchiere, perché nonostante le sue origini italiane, è profondamente radicato nella tradizione del paese,”
Oggi, il drink argentino per eccellenza è il fernet e cola. “All’inizio veniva preparato solo nella provincia di Córdoba, ma ben presto si è diffuso anche in tutte le altre province,” ci spiega Mauro Steinberg, bartender di Boticario, a Buenos Aires. “Quasi nessuno beve [fernet] liscio, in shot.”
Siccome il fernet è in genere uno degli alcolici con cui i giovani argentini si ubriacano per la prima volta, alcuni di loro hanno un ricordo negativo del fernet non originale e di bassa qualità, prodotto da altri brand. “Il Fernandito, per esempio, è quella cosa che bevi quando hai 18 anni, vuoi ubriacarti ma non hai soldi,” dice Tummino. “La stessa cosa accade con la tequila. Ci sono persone che odiano la tequila perché ‘hanno bevuto troppa tequila di bassa qualità,’ in questo caso non si parla del brand, ma del fernet in generale, di quel tipo di amaro alle erbe.”
Nonostante tutto, le sensazioni positive riguardo al fernet riescono a sconfiggere anche i terribili ricordi adolescenziali. Quando a Buenos Aires è arrivata la moda dei cocktail bar, il fernet ha riconquistato subito il suo posto di favore dietro ai banconi, ed è oggi impiegato in tantissimi cocktail diversi, non solo con la Coca Cola. Se chiedi all’host di Nicky New York Sushi di mostrarti la loro cantina di vini, con un po’ di fortuna ti porterà nel retro del ristorante, e ti aprirà le porte dello speakeasy The Harrison. Sorprendentemente, il bar è enorme e qui, tra le luci soffuse, Tummino versa del Fernet-Branca nello shaker per preparare il cocktail Famiglia Murazzi con vermouth, limone e miele.
“Quando metti il Fernet in un drink, ti sembra di versare un po’ Argentina nel bicchiere, perché nonostante le sue origini italiane, è profondamente radicato nella tradizione del paese,” spiega Tummino. “Questo è il paese che consuma più Fernet in tutto il mondo, nessuno beve così tanto Fernet.”
Dietro Tummino, le mensole del bar sono piene degli alcolici più tradizionali, scotch whisky, bourbon e vodka francese. Tra questi, spicca una bottiglia di Fernet firmata dal proprietario della fabbrica argentina di Fernet-Branca. Ma è solo d’esposizione, nessuno oserebbe mai aprirla.
“Noi non serviamo fernet e cola,” dice Tummino. “È proprio quello che vogliamo combattere. Non che non ci piaccia. Anche io bevo fernet e cola ogni tanto. Ma vogliamo incoraggiare le persone a smettere di bere fernet così, vogliamo offrire loro nuovi sapori da scoprire, per bere fernet in modo nuovo.”
A dieci minuti a piedi da The Harrison c’è La Ferneteria, un bar nato da circa tre mesi che offre quasi esclusivamente fernet, di ogni tipo. “La Ferneteria è nata dalla nostra passione e dal desiderio di mostrare ai clienti tanti nuovi tipi di Fernet, prodotti sia a livello locale, che internazionale, e di presentare loro nuovi modi per berli,” spiega Varela. “Abbiamo sei tipi diversi di fernet, ci sono brand industriali ma anche produttori locali.”
Come The Harrison, anche La Ferneteria punta a presentare il fernet in una nuova veste, senza la classica Coca cola. “Questo non significa che non puoi bere un Fernet classico qui a La Ferneteria,” dice Varela. “Puoi scegliere il tuo fernet preferito con uno dei sei abbinamenti che proponiamo: Coca cola, succo d’arancia, succo di pompelmo, tonica o soda.” I clienti possono scegliere anche il dosaggio di fernet e soft drink: 50-50, oppure 70-30, o 90-10, proprio come farebbero a casa.
Insiemi ai soci Santiago Rubio, Luis e Bruno Cattorini, Varela ha scelto i migliori bartender della scena argentina per creare il menù e preparare i cocktail. “Il mio preferito in assoluto è il Fernet Spritz. È fatto con Cynar, Martini Rosso, Fernet e schiuma di birra,” spiega Varela.
Nonostante le radici antiche del fernet, la sua popolarità non accenna a diminuire. Il drink è tra i preferiti dei giovani e sul mercato si affacciano sempre più produttori di fernet. “Ci sono molte persone che producono fernet artigianalmente e poi lo vendono in modo indipendente,” spiega Steinberg, di Boticario.
Tra i più esperti della scena, Varela spera di riuscire a portare l’amaro al di fuori dell’Argentina. “Ci piace immaginare un futuro in cui il fernet non solo sarà diffuso in tutto il mondo, ma sarà conosciuto nella scena d’elite dei migliori bartender ed esperti di cocktail,” dice Varela. “Ci piacerebbe aprire altre Ferneteria, in tanti paesi diversi.”
Questo articolo è comparso originariamente su Munchies US.
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