Non esiste una metafora più felice per descrivere il profilo del Ryugyong Hotel della gag dei Simpson sulle montagne russe Enron. I lavori di costruzione dell’albergo sono iniziati nel 1987 e, all’epoca, l’inaugurazione era prevista per il 1989. Nel 1992, il crollo dell’Unione Sovietica—e il conseguente crollo dei finanziamenti provenienti da Mosca—hanno messo a dura prova le casse di Pyongyang e i lavori per quello che sarebbe dovuto essere l’edificio più alto del mondo si sono fermati, lasciando il gigantesco scheletro dell’albergo a sormontare il grigio squallore della capitale, quasi il profilo di un’astronave.
Nonostante sia uno dei maggiori consumatori di Hannessy al mondo, Kim Jong-il non è mai riuscito a spremere i fondi necessari a ultimare il suo hotel monumentale dal suo paese in perenne carestia. Nel 2008, dopo 16 anni di abbandono, i lavori all’edificio di 105 piani sono ripresi. È difficile immaginare come sia potuto succedere. Immaginate per un attimo uno scheletro di cemento battuto dalle intemperie per 16 anni e immaginate poi, un giorno, di scorgere degli operai che riprendono da dove altri si erano interrotti.
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Più di 25 anni dopo, gli alti papaveri nord coreani hanno finalmente aperto l’hotel—ancora largamente incompleto—ai visitatori e alcuni ragazzi di Koryo Tours sono diventati i primi turisti occidentali a scattare foto degli interni della struttura.
La prima cosa che si nota è quanto siano effettivamente audaci i piani. Nella foto qui sopra, la donna ritratta è minuscola, rispetto alle dimensioni colossali di quella che, una volta ultimata, sarà la sala da pranzo principale dell’hotel. Certo, il cemento invecchiato e i corrimano arrugginiti restituiscono l’impressione di abbandono, ma la struttura resta incredibile.
Mi ricorda un po’ certi centri commerciali fantasma cinesi. Mentre i centri commerciali abbandonati sono un topos ricorrente in qualsiasi narrativa post-apocalittica, il Ryugyong è qualcosa di un po’ differente. Jong-il ha provato a costruire uno degli edifici più grandi del mondo in un paese pieno di campi di prigionia, dove l’èlite di Pyongyang sfigurerebbe nel confronto economico con la classe media di qualsiasi altro posto e infatti il Ryugyong è nato morto.
Ma ora che Kim Jong-un è al potere e ha portato con sé la novità delle palestre, forse un giorno il Ryugyong sarà terminato. Allora, ovviamente, si presenterà il piccolo problema di trovare qualcuno da ospitarci.