A quanto pare, alle forze di polizia non bastano le foto delle varie confische di droga che circolano già online. Da più parti nel mondo, infatti, hanno iniziato a creare vere e proprie installazioni artistiche a partire dai carichi sequestrati.
L’esperto di sicurezza Christoph Harig, che si descrive come “un curatore di foto provenienti dalle retate anti-droga”, ha iniziato a osservare il nuovo trend mentre stava facendo ricerche sul narcotraffico in Brasile.
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Harig ha notato che la polizia stava letteralmente creando volti, loghi, forme e parole con gli ovuli di cocaina, le pasticche e i vari pacchetti sequestrati ai trafficanti, in maniera tale da mostrare al meglio i propri successi.
“Mi sono reso conto che molti dipartimenti di polizia si impegnano davvero tanto per allestire il tutto. In effetti, spesso sembra quasi che impieghino molto più tempo a organizzare il servizio fotografico che a realizzare il sequestro in sé,” spiega Harig, dell’Istituto per le relazioni internazionali presso la Technical University di Braunschweig, in Germania.
Le foto spedite ai vari media negli ultimi tre anni mostrano intricati arrangiamenti di pillole d’ecstasy, capsule di cocaina e pacchi di cocaina ed eroina. Spesso, tra l’altro, vanno a formare il nome dell’unità anti-droga che ha effettuato il sequestro. Un video mostra persino un percorso da domino realizzato con i vari panetti delle sostanze.
Secondo Harig, la polizia brasiliana è la più prolifica e creativa. In particolare, ciò vale per la polizia militare di Minas Gerais, nel sud-est del Brasile. Tuttavia, non mancano esempi da paesi come la Turchia e l’Italia.
I poliziotti brasiliani anti-droga—che hanno la reputazione di una forza piuttosto brutale, soprattutto nelle favelas di Rio—mostrano spesso distintivi o magliette con il logo del Punitore mentre posano per le foto con i sospetti o con la droga. “Questo fatto dice molto di come si percepiscono,” spiega Harig, “ovvero i virtuosi combattenti del crimine che si sentono ostacolati dallo stato di diritto.”
“Queste foto sono al tempo stesso molto divertenti e molto tristi,” ribatte Harig. “Al di là delle abilità artistiche delle forze di polizia, mostrano la tragedia e l’insensatezza della guerra alla droga. Il fatto di presentare anche il più piccolo e infimo sequestro come una sorta di grande successo dimostra quanto questo tipo di approccio sia ormai del tutto scollegato dal tentativo reale di risolvere davvero i problemi.”
Ovviamente, non si tratta solo di poliziotti che si riscoprono artisti. In Libia, la polizia ha dichiarato di aver trovato 323 panetti dell’hashish “Lemon Haze” incartati con le foto del presidente russo Vladimir Putin.
Qualche giorno prima, alcuni residenti delle città costiere di Talmitha e Boutraba, nell’est della Libia, avevano trovato grandi quantità di hashish avvolto con immagini di Pablo Escobar.