Global trend report 2009 – Prima parte

Questo pezzo fa parte del nostro speciale sulla moda Global Trend Report.
Per leggere la seconda parte del GTR 2009, vai qui.

RAGAZZI

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Le ragazze sembrano molto riconoscenti.Ma Milano non è un’isola e non c’è via di scampo dalla pandemia del look da taglialegna. Cappelli in lana, denim cerato, barbe e camicie di flanella abbondano. Purché siano di qualità. Peccato che gli inverni milanesi non siano propriamente glaciali. E che il risultato possa sembrare, a volte, sciocco.

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  RAGAZZI In Francia, i ragazzi appartengono generalmente ad una delle due solite specie di moda: streetwear classico o versione malnutrita dei Black Lips. Da cui la grande abbondanza di cappelli ridicoli e camicie a scacchi. Ma è in atto una rivoluzione. Alcuni giovani uomini stanno innovando e hanno deciso di tornare alle radici vestendosi come i loro nonni o come i professori dei loro nonni. Hanno esiliato la parola cool dai loro guardaroba, e sfoggiano con orgoglio i loro nuovi modi conservatori, spesso nei toni dell’autunno. Marroni, verdi e sfumature d’arancio prevalgono su maglioni e blazer, in una maniera estremamente delicata. Il loro scopo è molto semplice: farci capire che sono ragazzi emotivamente maturi che ascoltano la musica pop. È come se una porta temporale li avesse spediti nel 1964 con un iPod a tema Belle and Sebastian, così che possano finalmente pensare a Charles de Gaulle e toccarsi in santa pace. 
 

RAGAZZE Come un bruco che emerge dal suo bozzolo, le giovani donne francesi hanno abbandonato i loro ensemble preppy e sostenuti e quei foulard che oramai sembravano averle marchiate per sempre. Il risultato è una combo terrificante tra una russa, una geisha e una hippie, rigorosamente puttanella. Hanno deciso di sostituire le gonne con le non-gonne, cominciando a indossare enormi copricapi in pelliccia che non sembrano avere alcun senso. È come se l’anno scorso, avendo visto le ragazze americane indossare le calze come pantaloni, avessero pensato, “Vediamo le vostre calze e rilanciamo con una patata al vento.” Non siamo sicuri di cosa stia succedendo a livello facciale, perché non siamo stati in grado di alzare lo sguardo a nord dell’equatore inguinale.

RAGAZZI I ragazzi, che Dio li benedica, ci stanno seriamente provando. Vergognosi della loro fase nu-rave, cercano di optare per un look molto più pulito—da cui deriva un enorme sforzo dedicato all’abbinamento. Questo trend, nella terra delle droghe legalizzate, è quello che viene definito “preppy”. I pantaloni non sono più strappati e il maglione pesante con cappello coordinato sembra quasi acquistato in un vero negozio. Non abbiamo sinceramente capito cosa stia succedendo con i piccoli gilet di jeans, ma in sunto: i ragazzi olandesi sono perfettamente felici del modo in cui conducono la loro esistenza. Amsterdam è la città del folk dai larghi orizzonti, e loro proprio non capiscono perché li giudichiamo per questo.

RAGAZZE Ad Amsterdam, le ragazze stanno sedute sulle terrazze e fumano le sigarette bianche e lunghe Yves Saint Laurent, sorseggiano vino e sostengono discussioni pretenziose su argomenti come Nietzsche e Platone, che non sempre hanno molto senso. Queste donne amano i pantaloni a vita alta, il rossetto ciliegia e le bluse di seta, fondendo insieme Margiela con Garbo e… Winehouse. Alcune non hanno ancora afferrato il concetto, vedi i disastrosi copricapo-gioiello, ma se una ragazza abbina un paio di occhiali vagamente nerd ad un gilet panterato, allora si capisce che ci ha pensato. E sebbene l’ensemble finale sia un totale fallimento, nonostante tutto ricade all’interno del look da porno-segretaria, che fa sempre bene all’umore.





     

RAGAZZI I ragazzi del Belgio sono fuori controllo. Mescolano e abbinano come se stessero giocando a un concorso a premi dal titolo Mescola & Abbina! e il vincitore si aggiudicasse un appuntamento a lume di candela con Walter Van Beirendonck. Osserverete ragazzi scarrozzarsi in giro per la città borse piene fino all’orlo di vestiti raccattati da negozi dell’usato e boutique di giovani designer. Non sono snob, a loro non interessa se la tua borsa l’hai presa da un peruviano indigente con un flauto di pan o dai ragazzi ok della Antwerp Fashion Academy—l’importante è che sia bella e spiegazzata. Cose da pazzi, ma di positivo c’è da dire che il nu-rave è finalmente morto e gli universitari bianchi con i dreadlock sono in via d’estinzione, quindi ringraziamo il Signore per questi suoi piccoli miracoli.

RAGAZZE Le ragazze sono tutte “comode”: optano per un outfit che indosseresti soltanto per uscire a prendere i croissant la domenica mattina. Potrebbero dare l’impressione di essere pigre, ma le loro scelte di look non hanno niente a che vedere con la nostra concezione di tuta da ginnastica. Gli skinny jeans sono lontanissimi dallo scomparire, e tutte le ragazze sembrano studentesse di filosofia degli anni Settanta che stanno attraversando una fase lesbo, o forse no. I colori sono neutri, il trucco ridotto al minimo, le scarpe basse, e tutto è estremamente largo, eccezione fatta per una cintura sui fianchi pronta a dimostrare l’esistenza di qualche curva. Il risultato è sottilmente arrapante, in una maniera sapientemente intimidatoria. Pensandoci meglio, speriamo che l’anno prossimo si decidano a mostrare almeno un’idea di scollatura.

RAGAZZI Direttamente dal 2008, il trend maschile che vede i ragazzi giapponesi etero vestirsi come se fossero estremamente gay è ancora in auge, perlomeno a Tokyo. La città è piena di personaggi strambi che strizzano i loro esili corpicini tuberosi dentro gli abiti più stretti rintracciabili in circolazione, da testa a piedi. I capelli prendono solitamente una strana tonalità di biondo e sono tagliati, a seconda delle occasioni, a scodella, in un taglio improbabilmente asimmetrico, oppure lasciati lunghi e disordinati. E non dimentichiamoci del pallore funereo. I ragazzi giapponesi stanno portando il trend metrosexual ad un estremo folle—sono letteralmente ossessionati dal loro aspetto. Non si limitano a essere paurosamente magri, i loro gesti e le loro espressioni stanno progressivamente diventando femminili—rendendo il gaydar uno strumento virtualmente inutile. Che sia il segno di un nuovo futuro androgino, libero dai pregiudizi sessuali? O un effetto de-umanizzante dell’omogeneizzazione e dell’abuso di anime? Solo il tempo ci fornirà una risposta.

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COPENAGHEN

 

RAGAZZI I giorni dei ragazzi dalle sneakers idiote con i lacci colorati sono ormai roba vecchia. I giovani danesi non si farebbero vedere nemmeno morti con indosso qualcosa che non sia di un colore cupo, smorzato. Dimenticatevi gli skinny jeans. Pantaloni anni Venti lunghezza caviglia in tweed e pantaloni da abito scuro arrotolati sempre alla caviglia sono ovunque. Vengono portati con calzino nero (alla caviglia) e scarpe elegantemente accecanti. Cardigan, gilet, e giacche da frac sono le pietre miliari dell’outerwear, e Wood Wood e Vibskov ne sono i luminari. Accessori come occhiali tondi, bretelle, papillon e vecchie bombette alla Charlie Chaplin a completare il tutto. Una custodia da macchina fotografica degli anni Trenta trovata in un mercatino di Brooklyn per 5 dollari farà fottutamente impressione su chiunque. Anzi, se il tuo guardaroba è composto da roba rigorosamente trovata all’estero, la gente ti seguirà per le strade manco fossi il Messia.

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RAGAZZI Il look da topo da biblioteca compiacente è molto popolare tra i ragazzi finlandesi. Cercando di apparire il più maschile e sofisticato possibile, i ragazzi sfoggiano camicie e dolcevita nei colori fondamentali, cardigan geriatrici, blazer di seconda mano un tempo confezionati per uomini molto più benestanti e stivali in pelle. Durante i mesi freddi, avvolgono il tutto in parka ben disegnati e trench.Il fit perfetto dei pantaloni non è né troppo largo né troppo stretto e un baffo folto e ben disegnato è l’accessorio più richiesto. Che però è un trend che non tutti i finlandesi possono permettersi, a causa di una genetica mancanza di peluria, quindi va da sé che i ragazzi che riescono a sfoggiare un viso da contro-protagonista di un film muto risultano molto ambiti. C’è ancora una minoranza che abbina Nike fatte per ragazzini di 12 anni a maglioni con cui Bill Cosby non si pulirebbe nemmeno il culo, ma l’onda di machismo che sta pervadendo la penisola finlandese è sul punto di decimarla, questione di minuti.

RAGAZZE Avendo capito che “essere cool” consiste nell’apparire apatiche e timide, un nuovo gigante trend antifashion è emerso tra le precedentemente modaiole ragazze finlandesi. In due parole, fottersene è chic. Mischiare i leggings con una camicia di flanella presa da un video delle 4 Non Blondes è un buon inizio. Tacchi alti da far male disegnati da misogini stilisti gay si abbinano perfettamente con questo tipo di outfit e dimostrano che, sotto sotto, un pochino te ne fotte. Parlando di capelli, dimenticatevi i tagli complicati e punkeggianti. Le ragazze si fanno crescere le chiome e i colpi di luce pisciati alla Edie Sedgwick sono popolari tra le fan dell’ultima ora. Copricapi e sciarpe in pelliccia sono un leitmotiv, e alle ragazze piace qualsiasi cosa contenga una combinazione di pizzo, pelle e pelliccia. Per quanto riguarda i gioielli, non è possibile lanciare in mezzo alla strada un grosso pezzo di zirconio senza colpire una pila di bracciali d’argento sovrapposti e anelli da zingaro.

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