Ci sono le polemiche, le battaglie, le nicchie che poi, se sono buone e giuste, crescono e raggiungono il loro apice per essere mostrate al mondo intero. E quando una cosa di nicchia deve diventare mainstream, la soluzione più rapida, efficace ed esteticamente perfetta la può dare solo Google.
Dopo quella delle recensioni di piatti, il colosso americano ne ha combinata un’altra delle sue.
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Da qualche giorno, infatti, è disponibile online la piattaforma Your Plan Your Planet, creata con la collaborazione della California Academy of Sciences, che aiuterà tutti noi a sensibilizzarci sul tema dello spreco di cibo.
La questione di sprecare il cibo, che fino a qualche anno fa era vista perlopiù come una mosca fastidiosa dalla maggior parte della gente, è ormai qualcosa di cui non si può più fare a meno di parlare. Una piaga che ogni giorno consuma un pezzettino di più il pianeta in cui viviamo, ma anche un argomento ‘caldo’, ormai conosciuto dalla maggior parte delle persone.
Con il sito Your Plan Your Planet Google mette a disposizione dei simpatici questionari interattivi ricchi di consigli (c’è anche un documento da scaricare con tutte le regole da seguire) su quante quantità di diversi alimenti sono state sprecate in quella settimana. E un diario dove poter vedere i propri progressi.
C’è anche un giochino dove inserire i cibi all’interno del frigorifero si cui, in alcuni casi, non sapevamo nulla. Tipo che il pomodoro va tenuto fuori e la farina duplica la sua durata se messa nel reparto centrale.
Tutto questo vale per alimenti, acqua e energia. Quando si dice fare bene le cose.
Quando sul sito, tutto improntato su deliziosi colori rosa pastello, vi metterete alla prova dichiarando con onestà ciò che è finito nel secchio dell’umido, apparirà anche un’infografica che spiega quanta acqua è stata sprecata per quella quantità di cibo buttato. In numeri – e con disegnini di piscine o camion.
Facendo una prova, una sola porzione di carne di manzo gettata con la faccia schifata equivale a cinque camion pieni d’acqua sprecati per produrla. Lo stai facendo bene, signor Google.
La questione della carne è qualcosa di cui si discute sui giornali e nei documentari ormai da un bel po’, ma vi assicuro che vedere cinque piccoli tir pieni d’acqua finiti in un piccolo sacchetto della spazzatura fa pensare nella maniera giusta. Ah, c’è anche una macchinina che indica quanta Co2 viene prodotta quando quella porzione viene messa al mondo.
In quest’epoca schizofrenica in cui i governi fanno i loro interessi (che spesso poco coincidono con la sana informazione) e internet va avanti per la sua strada, avere un faro come Google che – a modo suo – mostra a tutti il casino che stiamo facendo non è solo importante, è fondamentale.
Tutto rosa, tutto carino, tutto pastello è l’arma migliore che il 2018 possa avere per cambiare le cose.
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