Música

Guarda Fabio Fazio, Elisa e Manuel Agnelli che tentano di spiegare la Trap

“Vuol dire musica disordinata”. “Da cosa potrebbe derivare?” “Non da Trapattoni”. Ieri, dopo secoli in cui la sua band è stata ignorata se non derisa dal servizio pubblico, Manuel Agnelli, ora sulla cresta dell’onda grazie a una trasmissione che va in onda su un’altra rete, è stato invitato al più rinomato salotto RAI, quello di “Che Fuori Tempo che Fa”, il formato in cui Fazio invita alcune personalità del mondo dell’entertainment e le fa chiacchierare tra loro senza un preciso canovaccio, così, un po’ a braccio. 

Presente tra gli ospiti della trasmissione di ieri, oltre al giudice birichino di X Factor, anche la cantante Elisa, volto e voce di uno degli altri talent di punta di un’altra rete che non è la Rai, ma Mediaset, “Amici di Maria De Filippi”. Parlando dell’album di Elisa uscito oramai circa sette mesi fa, Fazio si concentra su una traccia in particolare, “Peter Pan”, che lui definisce TRAP—il pezzo, non c’è bisogno di dirlo, non c’entra niente con la trap, ciononostante in studio si apre una dissertazione che si addice al Servizio Pubblico, oltre che al livello culturale degli ospiti presenti, sul delicato tema: cos’è la trap?

La cosa più bella è che nessuno, tra i presenti, nemmeno il povero Agnelli preso in contropiede, sa cosa sia la trap. Manuel si limita, imbarazzato, a rispondere “Forse… trappola?”, fornendo in contemporanea una risposta alla domanda: “perché prima di oggi nessuno aveva mai invitato Manuel in Rai?” e “Manuel Agnelli ha veramente una vaga idea di cosa sia la musica oggi o è rimasto anche lui fisso al 1996?”

In effetti, nessuno poteva realmente prevedere che la parola TRAP avrebbe fatto, di soppiatto, il suo ingresso nella TV nazionale, anche perché nessuno—se non forse un autore di Fazio che immagino oggi stia vivendo le pene dell’inferno—avrebbe pensato di collegare il nuovo disco di Elisa alla trap, eppure è successo. Dal nulla la parola trap era in bocca a Fabio Fazio e l’antimateria ha preso corpo in un bagliore di luce e suoni metallici. Prevedibilmente il panico si è diffuso in studio con la rapidità che attribuiresti al gas nervino e sono cominciate a fioccare ipotesi in tema “CHE COS’E’?”

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Scegliamo insieme la più esaustiva fra:

– “Intanto diciamo che è musica” (Marzullo)
– “Vuol dire forse una musica un po’ disordinata… Non in sintonia… Non è piatta” (Marzullo)
– “Un cerotto” (Vincenzo Salemme)
– “Un ballo” (Nino Frassica)
– “Forse… Trappola?” (Anonimo)
– “Un sottogenere della drumstep” (sempre Marzullo)
– “Che deriva dalla fusione della musica reggae e elettronica” (Elisa)

Insomma, non solo abbiamo i musicisti e gli opinionisti più informati del Paese, ma sono così carini che non vogliono farci pesare il loro infinito sapere, ma ci lasciano una libera interpretazione di un concetto così vago come quello di “Trap” che può essere tutto quello che vogliamo, un fiore, un soffio di vento autunnale, un tombino o addirittura una canzone di Elisa. 

Amici, la prossima volta magari fatevi un giro su Noisey così magari vi chiarite le idee:

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