C’è una mappa che segnala tutte le aggressioni razziste in Italia

Negli ultimi due mesi in Italia ci sono stati diversi casi documentati di intolleranza verso neri, stranieri e rom che sono sfociati in atti di violenza. Daisy Osakue, l’atleta della nazionale italiana di atletica leggera colpita al volto a Moncalieri l’altro ieri, infatti, sembra far parte di una lunga serie di atti del genere [dopo accertamenti sul caso, è decaduto il movente razzista].

Alcuni di questi sono stati seguiti dai media suscitando dibattiti più o meno approfonditi ma altri—troppi—sono passati in sordina, o al massimo hanno occupato qualche trafiletto di qualche giornale di provincia. È proprio da questo che è partito il giornalista Luigi Mastrodonato quando ha iniziato a lavorare su una mappa interattiva che raccoglie tutte le aggressioni razziste in Italia dal primo giugno 2018, giorno di insediamento del nuovo governo.

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“Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le notizie di aggressioni, ma solo alcuni episodi come l’omicidio di Soumayla Sacko hanno avuto forte eco mediatica,” ci ha detto quando lo abbiamo contattato. “Altri, invece, non hanno avuto la considerazione e la solidarietà che meritavano e per questo era indispensabile raccogliere tutte queste aggressioni, metterle insieme, perché non andassero dimenticate.”

La mappa in questione riporta, infatti, data, luogo e una breve descrizione dell’aggressione con un link che riporta alla fonte. Le icone sono divise in tre colori: verde per gli omicidi, viola per le aggressioni fisiche e arancione per le aggressioni con pistola ad aria compressa.

“L’aggressione razzista non è solo di tipo fisico, ma anche verbale,” ha continuato Luigi. “Sarebbe stato interessante inserirle entrambe, ma le offese xenofobe vengono raramente denunciate e dunque il dato sarebbe stato pesantemente sottostimato e la mappa ne avrebbe risentito in completezza.” Attualmente la mappa contiene la segnalazione di 24 aggressioni fisiche, 8 aggressioni con pistola ad aria compressa e 2 omicidi.

“La fonte per l’identificazione degli eventi sono le testate giornalistiche online, nazionali e locali e lo strumento maggiore sono i motori di ricerca,” ha dichiarato specificando che ogni notizia è stata verificata, per vedere se effettivamente si potesse parlare di movente razzista.

Luigi sottolinea anche che l’obiettivo non è fornire un paragone con il passato per arrivare a dichiarare che è in atto una escalation che prima non c’era e che è colpa dell’attuale del governo. “È indubbio che molte dichiarazioni pubbliche stiano fomentando un clima d’odio, ma questo non basta per affermare l’esistenza di una correlazione tra aggressioni xenofobe e governo.”

L’obiettivo, infatti, è dare una risposta al coro di quelli secondo cui il razzismo non è altro che una montatura. “Il confronto storico, probabilmente, verrà in un secondo momento,” ha chiosato Luigi riportando le recenti dichiarazioni di Matteo Salvini e Luigi di Maio secondo cui, rispettivamente, “l’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra” e “non c’è allarme razzismo in Italia, sono solo strumentalizzazioni.” Purtroppo questa mappa dimostra l’esatto contrario.

In questo momento la mappa non è ancora tipo partecipato ma potete trovare Luigi su Twitter e segnalargli eventuali aggressioni di questa natura.