La prima generazione di Furby, il giocattolo che ricorda una sorta di gufo creato da Hasbro, venne accolta con grande clamore, quando raggiunse per la prima volta gli scaffali nel novembre del 1998. Grazie alla loro capacità di comunicazione innovative e al loro aspetto adorabile, sono stati venduti milioni di OG Furbies in tutto il mondo, dando origine a una nuova nicchia di mercato per i robot casalinghi—assieme a tutta una sottocultura incentrata sul loro hackeraggio.
In effetti, la pratica di riprogrammare i Furby per fargli eseguire altri compiti è estremamente affascinante. E ogni volta che Hasbro diffonde un reboot del gioco con dei software più sofisticati, le opzioni DIY per i riprogrammare i giocattoli proliferano in variazioni sempre più bizzarre di comportamenti non-nativi dei prodotti.
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Prendere questa recente guida video dal canale YouTube Jeija, che mostrano come prendere il controllo della piattaforma Bluetooth del nuovo Furby per fare riprodurre al giocattolo dei file audio personalizzati importati dall’utente. Che il rickrolling dei Furby abbia inizio:
Le tracce audio personalizzate possono essere trasferite dentro la memoria del Furby usando un programma creato da Jeija, fluffd, che permette al furby di riprodurre audio proveniente da qualsiasi fonte: Star Wars, Donald Trump, Martin Luther King Jr.—tu carichi un file e Furby Connect lo riproduce.
Speriamo che questo metodo innovativo di hackerare i Furby possa inaugurare una epoca d’oro della comunicazione in cui, durante un conflitto, si invieranno dei rappresentanti Furby a svolgere il ruolo di diplomatici. O se non altro, avremo la possibilità di fare qualcosa di diverso con il Furby Connect oltre ad ascoltare quelle sue sorte di scoregge così musicali che emettono di default.