Hai presente quando sei seduto a cena, ti abbassi per allacciarti la scarpa e mentre ti rialzi prendi una botta alla testa per colpa del tavolo? Oppure quando, durante il cambio degli armadi, tutte le ante sono spalancate e tu ti sollevi sbattendo fortissimo contro uno spigolo? E ancora, quando in un caldissimo pomeriggio di luglio, su un treno affollato senza aria condizionata perdi i sensi e cadi rovinosamente battendo la testa? Ok, io non ho grande consapevolezza e controllo del mio corpo, ma per il mio bene e quello di tutta l’umanità, vorrei almeno sapere se devo davvero preoccuparmi ogni volta che prendo una botta forte in testa.
Ho sbattuto la testa: quando si parla di lesione cerebrale traumatica
Iniziamo dalle basi. Che cos’è una commozione cerebrale? Il termine commozione cerebrale non è una vera e propria diagnosi medica, si tratta di un trauma cranico lieve che può comportare un disturbo transitorio della funzione cerebrale. Non è come un ictus, o un attacco di cuore in cui il corpo segue un iter ben preciso, e l’intervento dei medici, in qualsiasi caso, è necessario per mitigare i danni.
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“Dire che hai avuto una ‘commozione cerebrale’ non significa nulla di specifico,” spiega Douglas H. Smith, direttore del Center for Brain Injury and Repair della University of Pennsylvania. “È una sorta di considerazione che potrebbero esserci danni alla rete cerebrale.” Per questo motivo, a volte si preferisce il termine di “lesione cerebrale traumatica,” che è più specifico.
Quando in TV sentiamo parlare di gravi conseguenze permanenti, come disturbi della personalità o danni mentali, in alcuni sportivi, questi sono generalmente il risultato di una serie di ripetute lesioni. Quando accade una sola volta, spiega Smith, la condizione medica è differente. Secondo alcune stime, ci sono circa 4-5 milioni di nuovi casi di lesioni cerebrali traumatiche ogni anno negli Stati Uniti. Ma i medici stanno ancora cercando di fare chiarezza su come classificare questo tipo di episodi, dice Smith, quindi probabilmente i numeri non sono del tutto attendibili. Gli effetti della maggior parte di questi episodi non sono gravi e svaniscono nel giro di poche ore, aggiunge.
Ci sono poi casi, più rari, in cui un singolo colpo alla testa può provocare un’emorragia cerebrale (ci torniamo tra poco). Una fuoriuscita di sangue all’interno del cranio preme sul cervello, e l’intervento medico deve essere immediato. In linea generale, una persona, o chi le sta accanto, dovrebbe essere in grado di accorgersi che c’è qualcosa che non va e che è in corso un’emorragia cerebrale—spasmi, incoerenza nel linguaggio o vomito. “È molto più raro e i sintomi in genere sono più estremi,” dice Richard A. Figler, direttore presso il Concussion Center della Cleveland Clinic.
Se la persona che ha subito il trauma avverte una sensazione di stordimento e mal di testa, la cosa migliore da fare è attendere per vedere se i sintomi persistono, si aggravano oppure svaniscono—una fortuna che nel caso di attacco cardiaco o ictus le vittime non hanno. “Il consiglio è osservare i sintomi nell’arco di un’ora circa,” dice Figler. Nella maggior parte dei casi, il danno provocato dalla lesione si esaurisce dopo la botta. Sebbene in alcuni casi le conseguenze possano trascinarsi per mesi, non c’è molto che un medico possa fare nel momento immediatamente successivo alla lesione, nel caso si tratti di lesione lieve.
I sintomi da tenere sotto osservazione sono mal di testa, stordimento, confusione, stanchezza, nausea, disturbi del linguaggio, fischio alle orecchie, perdite di coscienza temporanee e disturbi della memoria. Nel caso degli sportivi a rischio di frequenti lesioni traumatiche cerebrali, spesso viene utilizzato un questionario per stabilire la condizione dei giocatori: il test comprende poche e semplici domande che mettono alla prova la memoria a breve termine: “In che stadio ci troviamo oggi?” “Chi ha segnato per ultimo?” “La tua squadra ha vinto la partita precedente?”
Veniamo ora ai possibili effetti di una commozione cerebrale nei giorni successivi al trauma. “Anche se il giorno dopo ti senti bene, i sintomi potrebbero svilupparsi nei giorni successivi, sotto diverse forme,” dice Alicia Sufrinko, neuropsicologa presso il Medical Center’s Sports Medicine Concussion Program della University of Pittsburgh.
In alcuni casi, mi spiega Sufrinko, la persona non noterà la gravità della situazione fino a quando non cercherà di svolgere attività in cui è richiesta attenzione, come leggere o usare il computer. I sintomi potrebbero emergere anche in situazioni che richiedono maggiore sforzo mentale, come l’ufficio o una strada affollata e piena di stimoli.
Smith dice che, ad oggi, non esiste una prognosi o una previsione precisa di quello che potrà accadere in ogni singolo caso, poiché il cervello umano è in parte ancora un mistero.
È comunque raro che un’emorragia cerebrale non si manifesti in alcun modo, spiega Figler. Attacchi spasmodici e vomito sono sintomi abbastanza comuni quando un cumulo di sangue fa pressione sul cervello. I pazienti più a rischio di emorragia sono le persone anziane e chiunque prenda farmaci antiaggreganti, aggiunge.
Nel caso di lesione cerebrale traumatica, il consiglio dei medici è quello di distendersi e aspettare qualche ora. Nel caso in cui la sensazione di confusione, stordimento, o i disturbi di memoria e di attenzione dovessero persistere, allora è il caso di fare un salto al pronto soccorso e chiedere il parere di un medico.