Ho cercato di capire il successo del video della mamma con la maschera di Chewbacca

Grab dal video.

Una classica giovane madre in carne del Texas, laureatasi in un’università battista, esce per andare a fare compere e acquista una maschera di un personaggio di Star Wars per se stessa. La maschera di Chewbacca.

Girando un video con il cellulare all’interno della sua auto, ci tiene a comunicare che quella maschera le appartiene, che è un regalo che ha fatto a se stessa, e poi la toglie dalla scatola e la indossa ridendo senza controllo. Muovendo la mandibola della maschera si sente il barrito di Chewbacca registrato. Lei non smette di ridere. Chiude dicendo che sono queste piccole soddisfazioni che rendono bella la vita, o qualcosa del genere.

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Nella vita normale questo video sarebbe stato interessante soltanto per il gruppo Whatsapp che la donna condivide con altre madri battiste con cui prega o si scambia meme simpatici ma non volgari. Ma visto che la suddetta donna fa anche parte di quello strano filone di Facebook Star della classe media americana che acquistano seguaci semplicemente spiegando in modo simpatico la loro vita comune e fotografando i propri figli al parco, si dà il caso che il video abbia acquistato una viralità senza controllo.

Nelle ore successive—sulla spinta di titoli come “This Video Has Received More Than 55 Million Views In One Day. Watch. You’ll See Why” o altri che tiravano in ballo la rinata fiducia nel genere umano—la donna, il cui nome è Candace Payne, è stata ricondivisa da praticamente ogni utente di Facebook, e invitata come ospite a Good Morning America per parlare della maschera e di come quell’acquisto la rendesse felice. A oggi, il suo è il video live di Facebook più visto della storia.

In questi giorni tutti abbiamo imparato a riconoscere la sua faccia attraverso il feed di Facebook, e in alcuni casi, spinti dall’insistenza e le promesse delle notizie legate alla sua persona—incluse le impennate di vendite per le maschere di Star Wars—abbiamo aperto il video.

Uscendone, in alcuni casi, piuttosto straniti. Questo almeno è quanto è successo a me, ed è per questo che, dopo essermi confrontato con chi l’ha trovato estremamente piacevole/divertente/rilassante, ho cercato di venirne a capo.

Analizzando con freddezza le dinamiche che possono portare un contenuto del genere a 135 milioni di visualizzazioni e 3,1 milioni di mi piace, credo che vadano evidenziati i seguenti punti a favore:

– Retorica persistente della felicità nelle piccole cose, specie in quelle praticamente inutili ma che si fanno come strappo alla regola;
– Retorica della madre entusiasta e affettuosa ma anche un po’ bambina dentro, con conseguente attenzione sulla retorica della gioia infantile;
– Action mask di un personaggio molto noto, di una saga molto nota, appartenete alla cultura pop di massa;
– Volto pacioccone e gioviale della protagonista con annessa risata da compagna di classe ipertiroidea;
– Retorica dell’entusiasmo e contributo di riviste online che hanno presentato il video con titoli come “questa mamma ti farà ritrovare la gioia di vivere.”

Queste argomentazioni servono più che altro a giustificare il fatto che il video abbia girato molto su Facebook—ma pur cercando di enumerarne tutti i lati attraenti, non riesco ancora a capire per quale motivo così tante persone siano rimaste entusiaste guardandolo. Anche fra i miei amici, persone intelligenti e assennate.

Per quanto mi riguarda, la voglia di smettere di osservare la donna mi è passata non appena ho notato quanto ci stesse mettendo a togliere dalla scatola la maschera di Chewbacca e quanto fosse fastidiosa la sua voce allegra e impaziente.

Ma quello che mi ha lasciato più basito sono i commenti di coloro che hanno trovato davvero una fiamma di ispirazione da “felicità quotidiana” in questa roba: non so se faccia parte della rassegnazione generale a una vita senza grandi soddisfazioni, ma sono convinto che un video del genere, per quanto positivo e senza pretese, non possa scatenare tutto questo casino. Nemmeno se, come mi ha fatto notare la mia vicina di posto, “di mezzo c’è una donna grassa felice e se non sei felice con lei sei una merda.”

Internet è stato creato e modellato proprio per salvarci dalla monotonia e dal tedio della vita quotidiana—incluse le nostre famiglie odiose. Non dovrebbe esaltarequesti particolari. Quindi forse è un bug del sistema che contenuti come questo diventino virali, e il simbolo del fatto che la nostra civiltà sta cominciando a collassare. O forse sono davvero una merda, e il fatto che in Italia non ci sia stato tutto questo entusiasmo nei confronti del video è l’unica cosa di tutta la faccenda ad avermi restituito un po’ di fiducia nell’umanità.

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