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Perché ho deciso di fare causa a Cambridge Analytica

David Carroll è un professore associato di media design alla Parsons School of Design. Il profilo che Cambridge Analytica gli ha mandato su richiesta si trova sul suo Twitter. Sta accettando supporto per la causa.

Dovremmo riprenderci il controllo dei nostri dati e fare tutti causa a Cambridge Analytica, che ha compilato i profili dettagliati di 50 millioni di americani e li ha usati per la campagna elettorale. Io ho già iniziato: la settimana scorsa ho presentato una richiesta di divulgazione alla corte di Londra e alla compagnia è stata notificata la mia azione legale.

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Usare il sistema legale contro Cambridge Analytica è il culmine della mia indagine lunga un anno per capire cosa sappiano di me, un’indagine resa possibile dalla legge europea.

Nel Regno Unito e nell’Unione Europea, i cittadini possono rivendicare i loro diritti nella protezione dei dati e possono avere il controllo delle loro informazioni personali, se lo vogliono. I regolatori europei e le corti hanno gli strumenti per supportare chi volesse proteggersi, o sapere come vengono usati i dati dalle compagnie o dai politici che vogliono influenzarli. Negli USA non c’è un meccanismo equivalente.

Ma la legge inglese permette anche a me, che sono americano, di richiedere dei dati a Cambridge Analytica. Il mese scorso, il Commissario all’Informazione UK Elizabeth Denham, ha confermato che se i dati di qualcuno vengono processati nel Regno Unito, la causa rientra nella sua giurisdizione a prescindere dalla cittadinanza dell’individuo. Tutto quello che bisogna fare è provare che i dati sono stati elaborati da Cambridge Analytica.

Immagine: David Carroll

Ho saputo di Cambridge Analytica perché era coinvolta nelle pratiche di raccolta dati e targeting della campagna presidenziale di Ted Cruz, per cui avrebbe usato il suo fantomatico profiling pricografico e le sue capacità di targeting. Come noto, l’azienda avrebbe raccolto da Facebook i dati di 50 milioni di americani attraverso app di terze-parti e li avrebbe usati per influenzare gli elettori.

Ho seguito il report sul modo in cui la profilazione psicologica era stata usata per la campagna di Trump. (Probabilmente!) L’idea che ogni elettore del paese sia profilato usando tra i 4000 e i 5000 punti dati aggregati, mescolati e combinati con i file di registrazione è senza precedenti oltre che davvero angosciante.

Nel gennaio 2017 ho deciso di provare ad avere indietro i miei dati da Cambridge Analytica, e così ho compilato una richiesta formale.

La mia richiesta di dati aveva testato un’ipotesi: i file degli elettori americani erano stati esportati nel Regno Unito? In America non c’è il diritto essenziale alla privacy. Se l’azienda avesse negato la mia richiesta, avrebbe voluto dire che i miei dati erano stati processati e catalogati esclusivamente negli USA.

Ma ho scoperto che non era così.

L’azienda era obbligata almeno ad accettare la mia richiesta di dati: due mesi dopo, Cambridge Analytica mi ha inviato un sommario incompleto dei miei file in un foglio Excel via email.

Il foglio aveva la mia registrazione elettorale, che è disponibile per i candidati dalla segreteria di stato newyorkese. Un’altra tab conteneva una storia dei risultati elettorali nel mio quartiere divisa per partiti. Ha modellato la mia idea classificando 10 questioni in ordine di importanza. Per Cambridge Analytica ero un repubblicano strambo, appassionato al problema delle armi. Vedere queste informazioni era un po’ strano e inquietante, ma sapevo che l’azienda aveva molti altri dati.

Il foglio mi ha comunque dato abbastanza informazioni da poter ricorrere al Commissariato all’Informazione e a una richiesta di chiarimenti alla corte superiore il 18 marzo 2018. Cambridge Analytica ha tempo fino al 6 aprile per rispondermi. Dopo di che sarà la corte a imporsi.

Il concetto essenziale della sfera pubblica è sotto l’assedio di avversari legali ed extra-legali che cercano allo stesso tempo di dividere e conquistare le democrazie usando gli strumenti della pubblicità su Internet e del social media marketing. I perpetratori sosterrebbero che è un bene connettere gli elettori con i problemi che li animano. Tuttavia, la storia di Cambridge Analytica evidenzia i rischi di vendere la nostra privacy e i nostri dati a entità sconosciute per scopi sconosciuti.

Ciò che ci serve è la completa trasparenza.

Ho un avvocato, Ravi Naik, che ha messo insieme un team legale per il mio caso, diretto da Dinah Rose Q.C., nel tentativo di far rispettare il Data Protection Act. Vogliamo sapere tutto: da dove hanno preso i dati? come li hanno processati? con chi li hanno condivisi? Abbiamo il diritto di recedere in maniera permanente?

Se vinco, posso mostrare al mondo un file con 5000 punti dati su di me posseduti da Cambridge Analytica. Posso mostrare agli altri da dove provengono le informazioni, come richiedere le proprie e come arginare la cosa secondo la legge in UK. Se io vinco, vincono tutti.

Gli americani devono chiedere la stessa protezione dei propri dati. La nostra democrazia e sovranità, nazionale e personale, dipendono da questo.

Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.