Il primo aprile è appena passato. il primo aprile deve ancora arrivare. il primo aprile è questo esatto momento. Con il passare del tempo, e con il progressivo accesso al flusso informazionale continuo anche da parte dei soggetti più illetterati e manipolabili, si è fatto sempre più fitto il flusso parallelo di informazioni false, di panzane a caso o interpretazioni della realtà completamente aleatorie, pure se chi le snocciola è un sedicente “esperto”. Ogni giorno, quindi, da quando c’è l’internet 2.0, è un piccolo pesce d’Aprile, magari involontario, solo perché qualcuno ha capito male una roba e il telefono wireless del passaparola l’ha ingigantita fino a deformarla, per poi catturare qualche bel gruppo di gonzi che la condividono su twitter. Il che, se non altro, dovrebbe farci riflettere sulla natura labile della verità e il potere creativo dell’informazione, dal momento che esistono anche media interi e persino movimenti d’opinione che campano sulla non-informazione e non mi riferisco affatto a siti parodistici come Lercio o The Onion.
La musica è uno dei territori in cui la circolazione di cazzate funziona meglio, seconda forse solo alla politica spicciola. Fatto sta che, comunque, nonostante come già detto i pesci siano roba di tutti i giorni, il primo d’Aprile continua a scatenare l’umorismo di molti magazine e blog musicali. La vera differenza col resto dell’anno è che nessuno sembra davvero impegnarsi a rendere credibile il pesce in questione. Chiaro che gli scherzi in cui saremmo dovuti cascare come pesci scemi vengono automaticamente depotenziati da un semplicissimo occhio al calendario, e dalla quantità di notizie implausibili che si ammucchiano l’una sull’altra nel corso della giornata. Ad ogni modo, almento quest’anno sembrano essersi tutti impegnati a inventarsene una che non solo non è credibile ma non è manco divertente. Abbiamo raccolto per voi le più stupide di quest’anno, sperando che se ve siete persa qualcuna abbiate voglia di perderci il doppio del tempo insieme a noi.
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A dire il vero ce n’è stata una che mi ha fatto almeno sorridere, giusto perché quantomeno gli ideatori si sono impegnati a strutturare una gag divertente. Si tratta del Royal College Choir di Londra, che ieri ha pubblicato un video in cui dichiarava ufficialmente la sostituzione delle voci bianche con dei coristi adulti che hanno ciucciato elio.
Vorrei dire qualcosa tipo “scherzi da prete” ma non sono messo così male.
Venendo a quelli che non hanno fatto ridere, Fact magazine se ne è uscita con forse il pesce più prevedibile di tutti per un magazine di musica prevalentemente elettronica, ovvero la notizia del ritrovamento del famoso disco “perduto” di Aphex Twin, quello contenuto nel fantomatico lettore mp3 abbandonato sull’ aereo da Richard D. James. Con anche la conferma del rumor secondo cui si trattava del terzo volume di Selected Ambient Works e addirittura una preview (merdosa, e probabilmente tirata su in cinque minuti) su SoundCloud.
DruqksTra quelli che hanno preferito spararle grosse a caso c’è stato il New Musical Express: tra Jay Z accusato di essere un viaggiatore nel tempo e Liam Gallagher che sfiora la morte per soffocamento a causa di un M&M blu (peccato, vabé).
Chi invece si è impegnato di brutto è l’intera redazione di XLR8R. Non solo hanno annunciato di avere cambiato nome e logo in in XLR<3r, con=”” tanto=”” di=”” editoriale=”” entusiasta,=”” ma=”” hanno=”” passato=”” l’intera=”” giornata=”” a=”” pubblicare=”” notizie=”” una=”” più=”” scema=”” dell’altra.=”” devo=”” dire=”” che=”” la=”” finta=”” intervista=”” scuba=”” in=”” cui=”” affermava=”” sentirsi=”” solo=”” mi=”” ha=”” fatto=”” davvero=”” ghignare,=”” mentre=”” il=”” decalogo=”” zomby=”” per=”” avere=”” fiducia=”” sé=”” stessi=”” non=”” era=”” dopotutto=”” assurdo=”” tanta=”” roba=”” l’ho=”” visto=”” twittare.=”” poi=”” lettere=”” scuse=”” nina=”” kravitz=”” e=”” disclosure,=”” robe=”” sui=”” gatti=”” dj=”” altre=”” pazzerellonate=”” purtroppo=”” sono=”” online=”” posso=”” linkare. <=”” p=””>
Non ci è cascato nessuno, giusto? Sbagliato. Scratcha DVA ha pensato che almeno il cambio di nome fosse legittimo. Certo, ci è rimasto un po’ così…
Con tanto di amici che si impegnano a cercare di farlo sentire un coglione. Povero Scratcha, lasciatelo in pace.
Nel frattempo in Italia c’era chi usava il epsce d’aprile per bullarsi del fatto che “nel caso la notizia fosse stata vera” sarebbero riusciti davvero ad averla per primi. Buon per voi. Si tratta del nostrano Soundwall, che ha dato lo scoop di una collaborazione tra U2 e Richie Hawtin, novello Brian Eno/Gareth Jones, che li avrebbe riportati agli Hansa Studios per registrare una sorta di Achtung Baby 2.0 (scommetto che sarebbe riuscito a superare in tristezza persino Hai Paura Del Buio 2.0) fatto di nuove versioni elettroniche dei vecchi classici, remixate e riregistrate. Detto questo, la notizia non era nemmeno così implausibile, dopotutto: siamo stra-abituati a musicisti che hanno passato la frutta da mo’ e cercano il rinnovamento attraverso collaborazioni improbabili, più sensazionalistiche che altro, puntualmente foriere di aborti sonici. L’hanno fatto in due parti, pubblicando nel pomeriggio un “estratto” audio dal disco il cui link rimandava a una cosa a caso su youtube. Oggi su Soundwall si dicono ancora convinti che la “pausa” di Hawtin stia effettivamente in preparazione di un progetto di questa portata. Concordo, è sicuramente venuto il momento che il biondo la faccia grossa mettendo definitivamente da parte ogni dignità, e sinceramente spero che la fine dell’umanità intervenga prima che i comunicati stampa raggiungano la mia casella mail.
E poi molte altre, tra cui una a cui avrei sicuramente creduto nel caso che l’avessi letta distrattamente, di Deadmau5 al lavoro su un album di filastrocche per bambini in versione EDM. Non sarei assolutamente stupito se il topo se ne uscisse con una merdata del genere. Poi un paio di media italiani si sono rimbalzati a vicenda la storia di un tour mondiale dei Daft Punk che avrebbe toccato anche Milano. Nel mondo degli smanettoni elettronici, Ableton ha pubblicato sul suo Facebook l’annuncio di una applicazione di Max for Live che permette ai producers di controllare facebook mentre fanno musica, forse mandando qualche frecciatina all’indirizzo dei musicisti da laptop più pigri. Nel frattempo, il Daily Mirror annunciava che Kim Jong Un non avrebbe fatto entrare in Corea del Nord gli One Direction se non si fossero fatti il suo stesso taglio di capelli. A parte il fatto che chi l’ha scritta dava per scontato che normalmente gli One Direction sono i benvenuti a Pyongyang (o forse lo sono e a me manca qualche notizia fondamentale), questo pesce è basato su una popolare panzana mediatica che ha fatto il giro dei social non più di dieci giorni fa, il che è decisamente interessante. Come dicevo prima, infatti, lo scorrere di notizie improbabili o probabili e non vere è oramai continuo e inarrestabile, e al’abitudine a doverfare una accurata selezione del reale ci ha trasportati tutti da tempo in una condizione di dubbio costante, una paranoia senza la quale è molto difficile districarsi nella vita contemporanea.
Questo, paradossalmente, ci ha fatti anche abituare ad essere intrattenuti da cazzate su base quotidiana. O meglio, ad essere intrattenuti dal modo in cui le suddette cazzate si infilano nei sistemi di condivisione, e nel gioco a trovare quello che ci ha creduto, quello che smentisce, litigare sulla realtà o meno del fatto, ridere delle reazioni più esagerate e delle più acri figure di merda (l’ho fatto io stesso poche righe fa). È una cosa che fino a poco tempo fa era effettivamente riservata al solo primo d’aprile, in cui si giocava a collezionare idee più o meno crudeli e risate altrettanto bastarde, mentre ora, praticamente, abbiamo iniziato a sfumare del tutto il confine tra informazione e enterteinment, o anche tra informazione e “performance”, il che non è necessariamente un male, soprattutto per la musica, che sei è sempre nutrita molto di un’eccitazione anche basata sulla necessità di vivere esperienze fuori dall’ordinario.
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