Verso fine aprile i Röyksopp e Robyn hanno fatto uscire un piccolo estratto di un loro pezzo in collaborazione chiamato “Monument” che ci ha lasciato a bocca aperta. Il bellissimo assaggio ci ha stuzzicato, e nell’attesa di un’uscita in comune tra i maestri dell’elettro-pop scandinavo eravamo qui a trepidare per poter ascoltare la canzone completa. Per fortuna l’attesa non è stata troppo lunga.
Il 26 maggio Robin Carlsson (Robyn), Svein Berge e Torbjørn Brundtland (i Röyksopp) hanno fatto uscire il mini album Do it Again e, nonostante le immense aspettative, non ci hanno deluso. Il disco è un tour de force sonoro che sicuramente quest’estate riempirà ogni club da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico. Per festeggiare quest’uscita The Creators Project ha intervistato i tre artisti in Messico, mentre stavano girando il video della title track. Nel video, che potete vedere qui sopra, ci hanno parlato della realizzazione di Do It Again, del terremoto che ha interrotto le riprese del video, e hanno analizzato l’album traccia per traccia.
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I tre si sono incontrati a Bergen, in Norvegia, quando Robyn sentiva di non voler fare un album solista, ma di voler sperimentare. Perciò quando il trio ha iniziato a giocare con qualche idea, si è subito creata una situazione che avrebbe portato benefici a tutti e tre, e soprattutto ai fan.
“Mi piace lavorare con i Röyskopp perchè si collabora in maniera molto aperta e fluida,” ci ha detto Robyn. “Si mettono al lavoro sui più piccoli dettagli e sulle emozioni più forti quando si occupano degli arrangiamenti. Ma ci siamo anche lasciati andare e abbiamo lavorato un po’ come un gruppo scoprendo delle cose insieme.”
È stata una creazione continua, interrotta solo da un inaspettato terremoto di 6,4 di magnitudo che ha colpito la costa messicana sull’ Oceano Pacifico. Il sisma ha interrotto la produzione del video di “Do It Again”, ma Robyn ha ammesso che si sposava comunque bene all’energia del pezzo e del video. “C’è un qualcosa di caotico che funziona,” ha detto. Berge era d’accordo e ha aggiunto “L’energia che c’è a Città del Messico è appropriata per quello che stiamo creando.”
Robyn ha terminato il racconto dell’aneddoto dicendo: “non me ne sono nemmeno accorta [del terremoto], ballavo e basta.” L’immagine di lei che si dimena in pista mentre tutta la troupe si mette al riparo dal cataclisma è stranamente calzante—una specie di richiamo inconscio a “Dancing On My Own.”
Il trio ha lavorato particolarmente bene insieme grazie alla passione che condividono per l’uso delle tecnologie—synth, drum machine, manipolazioni vocali, etc. “Siamo affascinati dalla tecnologia,” ha detto Brundtland. “Abbiamo assistito negli anni ai cambiamenti nella musica e nella tecnologia. Per noi [la tecnologia] è come una buona matita. Non facciamo esprimere la tecnologia attraverso la nostra musica, ma era la matita migliore che abbiamo trovato per esprimerci.”
“Le voci non umane hanno una fragilità particolare,” hanno aggiunto gli artisti. “Giocando con le sillabe delle parole pre programmate o pre-registrate, riusciamo a far dire a un robot quello che non dovrebbe dire.”
I musicisti ci hanno parlato di come la title track “Do It Again” sia nata casualmente, e di come “Inside The Idle Hour Club” parli sia di una condizione che di un posto. L’album spazia da ballate sognanti a pezzi perfetti per il dancefloor. Do It Again ha un’anima coerente, ma attraversa una varietà di emozioni e di energie che si adattano bene sì ai party, ma anche all’ascolto durante il ritorno dai party. Anche la produzione di canzoni più tristi come “Inside The Idle Hour Club” è stata un’esperienza da celebrare per i tre. “Balliamo sempre quando finiamo una canzone,” ha detto Robyn. “Siamo sempre in movimento.”
Guardate il nostro documentario sull’esperimento che poi è diventato un gioiello pop come quest’album. Sicuramente una collaborazione tra Robyn e i Röyksopp sarebbe stata comunque inevitabile, ma siamo felici che sia tutto pronto in tempo per l’estate.
Seguite The Creators Project per altre notizie su Robyn e i Röyksopp.
Per saperne di più sull’album e sulle date estive, clicca sul sito del progetto.