Tutti odiamo la plastica, vero? Quel malefico (sospiro: “ma utile”) materiale che uccide le baby tartarughe e inquina l’ecosistema marino. Lo sai che è il male, per questo cerchi sempre di riutilizzarle o di riciclarle nel modo più corretto. Bravo/a tu!
Ma ferma le autocelebrazioni per un momento. Se è vero che in paesi come la Gran Bretagna l’uso delle buste di plastica è stato ridotto dell’86%, e in Italia quelle in materiali non riciclabili sono ammesse solo nei trasporti, è altrettanto vero che questo è solo una parte del grande problema ambientale che dobbiamo affrontare. Stando a questo nuovo report, pubblicato dalle organizzazioni no profit Earthwatch Institute e Plastic Oceans UK, le bottiglie di plastica sono la causa maggiore di inquinamento nei corsi d’acqua d’Europa. Il report chiamato “Plastic Rivers: reducing the plastic pollution on our doorstep”(“Fiumi di Plastica: ridurre l’inquinamento dovuto dalla plastica sotto casa”), mette in luce come le bottiglie di plastica da sole costituiscano il 14% di tutti i rifiuti di plastica che popolano i nostri fiumi. Schifo, eh!?
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Le buste di plastica per la spesa, di contro, costituiscono solo l’1% dei rifiuti nei corsi d’acqua dolci, grazie anche al fatto che adesso al supermercato hanno un costo. Cicche di sigarette e packaging alimentare – tipo pacchetti di patatine – sono un altro grande danno per i corsi d’acqua europei: sono rispettivamente il 9 e il 12% dei rifiuti di plastica rinvenuti.
Per capire quale tipo di plastica sta inquinando i nostri corsi d’acqua, i ricercatori dell’Earthwatch Institute e di Plastic Oceans UK hanno condotto nove studi su diversi fiumi in UK ed Europa, collezionando dati sulla quantità visibile di “rifiuti in plastica legati ai consumatori”. Sono stati quindi esclusi oggetti di plastica non identificabili e oggetti relativi alla pesca.
Mentre molto si sta studiando sull’ammontare dei rifiuti di plastica nei nostri oceani, la nuova ricerca sottolinea come molto debba essere ancora fatto per i fiumi e i ruscelli, considerando che l’80% della plastica che si trova lì andrà a finire proprio nei mari.
Il report suggerisce, inoltre, come ridurre il numero di bottiglie di plastica che consumiamo. Questo include l’acquisto di bottiglie fatte di plastica riciclata e il riutilizzare le vecchie bottiglie – ovviamente non oltre l’uso suggerito su ogni packaging – per acqua o per prodotti per la pulizia. Un’altra opzione è quella di introdurre un sistema di deposito, grazie al quale i consumatori pagherebbero un extra per le bottiglie, che sarebbe poi ridato indietro quando una volta riciclata la plastica. In più ricordiamo che la legislazione europea ha bannato l’utilizzo di plastica non riciclabile, e a questo programma potrebbero aderire anche paesi non nell’UE, come la Gran Bretagna.
Questo articolo è apparso originariamente su Munchies UK.
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