La fête de l’Ordre des Cocus devant le trône de Sa Majesté, Infidélité, via.
Come qualsiasi rincretinito che abbia mai frequentato un corso di Psicologia Dinamica potrà confermarvi, il sesso è il principale scarico idraulico delle nostre nevrosi. Ovviamente esistono vari livelli di somatizzazione sessuale. Di tutti questi, un modo interessante di canalizzare il complesso di Edipo, ad esempio, è quello di diventare un “bull”. Che cos’è un bull? Fino a poco tempo fa non lo sapevo, ma poi a una festa ho avuto la fortuna di conoscerne uno: un ragazzo alto, muscoloso, pettinato come un omino della Lego e poco propenso all’autoironia.
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Si riferiva al proprio membro come alla Toledo Salamanca dei piselli, e non si faceva problemi a raccontare a un gruppo di perfetti sconosciuti le sue esperienze con i cuckold, ovvero coppie che praticano un tipo di scambio in cui è solo la donna a fare sesso con altri uomini, detti appunto bull, che devono soddisfarla e umiliare il marito, il quale partecipa solo in modo passivo e contemplativo.
Se questi mariti lo facciano per non finire come quei cinquantenni che a causa dei matrimoni repressi entrano nel vortice dei corsi di risveglio spirituale ayurveda e delle iniezioni di prostaglandine, o per altri motivi, non importa. Quello che conta è che, da quanto mi ha detto il tizio della festa, le coppie di questo tipo sono sempre di più. Quando gli ho chiesto perché le mogli insoddisfatte avrebbero dovuto contattarlo mi ha risposto pressappoco così. Incuriosito, e non contento delle conoscenze successivamente acquisite in materia attraverso serie come Screw My Wife, Please, condotta dall’immortale Dave Cummings, o Cuckold Time, ho deciso di cercare fra gli annunci.
Uno dei siti più frequentati per coppie di questo tipo è Morenasex, un portale a dir poco bizzarro, pieno di foto di donne over 40 e dei loro orifizi, in cui non c’è un rigo di testo che non contenga la parola “superdotato”. Oltre a tutto ciò, il sito aiuta a scoprire le migliori zone in cui poter fare Car Sex, Moto Sex e Camper Sex (Camper Sex?), mettersi in contatto con un investigatore privato, con un bodypainter, con un cuoco a domicilio, con un mediatore creditizio e con quello che viene definito “l’avvocato personale di Morenasex”. È possibile inoltre prenotarsi per partecipare ad una gara pittoresca chiamata Deep Throat Grand Prix.
Io grazie a Morenasex sono riuscito a contattare Eros, un simpatico quarantenne che ha molta esperienza con le coppie cuckold, e che si definisce “un maschio ‘alfa’ dominante con una forte personalità, una possente indole autoritaria e una innata propensione al comando.” Abbiamo parlato di sottomissione, di “uomini veri” e di quella volta che una trans stava per ammazzarlo in Brasile.
Foto per gentile concessione dell’intervistato.
VICE: Allora Eros, come sei diventato un bull?
Eros: Ho cominciato tramite una coppia amica. La conoscevo da tempo, ma ci eravamo persi un po’ di vista. Poi abbiamo ricominciato a frequentarci, uscendo insieme a cena e cose così, e si era creata la possibilità di coinvolgere me in un gioco a tre.
Quindi inizialmente non è stata una tua idea.
No no, io non ci avevo manco pensato. Cioè… sapevo dell’esistenza di questa figura, del bull, che domina la coppia sia mentalmente che sessualmente, ma non mi ero detto “ora divento un bull”; è capitato tutto in modo molto naturale. Una sera il marito di questa coppia mi ha detto: “Mia moglie è tua, fai quello che vuoi, io guardo e basta.” Così ho cominciato a scoparmi la moglie e lui ci riprendeva con la telecamera, perché il piacere del marito cuck sta anche nel rivedersi da solo queste cose. Lui mi aveva fatto capire di voler essere sottomesso, e quindi io sono stato al gioco: ho cominciato a insultarlo, dicendogli cose tipo “guarda quanto sei cornuto…. tua moglie è una troia….” e altra roba del genere. Poi gli ho detto di andarci a preparare un caffè mentre finivo con sua moglie, e lui ha ubbidito, soddisfatto. Si era creata una bella alchimia, quindi ho capito di essere molto bravo. Ci siamo visti altre volte, compresa una in cui lui ha piazzato solamente la telecamera e ci ha lasciati da soli, ma poi sono entrati di mezzo i sentimenti di lei e io mi sono tirato indietro. Continuava a tempestarmi di messaggi… perché quando una donna trova una persona che la domina sia sessualmente che mentalmente si lega.
Però hai deciso di continuare con altre coppie.
Sì, il gioco mi era piaciuto. Quindi ho deciso di mettere degli annunci e ho avuto subito un riscontro molto positivo. Sono stato con decine di coppie.
Chi è che prende l’iniziativa in una coppia cuck, il marito o la moglie?
Il marito, il marito. È quasi sempre il marito. Perché anche se la moglie non glielo comunica direttamente, lui lo sa di non soddisfarla. Sa di non essere un vero uomo. Il marito cuck però gode di questa umiliazione. Vuole vedere la propria moglie soddisfatta da un altro, e vuole essere dominato da entrambi.
E la donna?
La donna gode soprattutto nell’umiliare lui; forse più nell’umiliare lui che non nell’essere soddisfatta da me. Magari nella vita queste donne si sono sposate per denaro… le donne guardano anche a quello. Oppure lo hanno fatto per sentimenti tipo l’amore. Ma ad un certo punto si rendono conto di non essere soddisfatte, e quindi si prendono una “rivincita”, se così possiamo definirla, in questo genere di giochi sessuali. Io sono il mezzo attraverso il quale lei domina lui. Cioè… dominandola le permetto di dominare lui, capisci?
Sì, credo di sì.
E io godo nel dominare entrambi. Io comincio a possedere la coppia fin dal primo contatto. Creo il giusto rapporto, sottomettendo lui e prendendo possesso di lei, e a quel punto il gioco lo mando avanti io. Un vero bull è padrone incontrastato della situazione. La donna va in visibilio quando si accorge del mio effetto sul marito. Posso farle fare quello che voglio. Posso far fare a entrambi quello che voglio! Una volta, ad esempio, con una coppia con cui avevo molta confidenza, ho organizzato un bukkake in un parco.
Ah, bello…
Tenendoli all’oscuro di tutto avevo messo degli annunci su internet, poi li avevo portati in questo parco, e in un posto appartato ho fatto sì che lei, bendata, soddisfacesse gli uomini che avevano risposto al mio annuncio. Io sono il padrone, e posso decidere di condividere la moglie cuck con altri, ma sono sempre io l’attore principale, sono io che decido. Non mi piace essere una comparsa.
E il marito era contento?
Certo. Lui se ne stava zitto a guardare: il marito cuck deve sempre stare zitto, non rivolgermi la parola, e camminare sempre dietro di me e sua moglie. Un’altra volta, con un’altra coppia, sono venuto nelle tazzine del caffè che avevo ordinato al marito di preparare mentre gli fottevo la moglie, e gliele ho fatte bere.
Bene a sapersi. Cambiando discorso, come sono nella vita di tutti i giorni questi uomini? Cioè, a me sembra che il problema principale di queste persone sia il peso del loro ruolo di genere. Che attraverso queste situazioni cerchino di sbarazzarsi della responsabilità di “essere all’altezza”. Anche tu pensi che sia così?
Sì, penso che sia come dici tu. Nella maggior parte dei casi questi sono uomini ricchi, con un sacco di responsabilità e rompimenti di coglioni. Inizialmente mi ero fatto l’idea che farsi scopare la moglie fosse solo un modo di farle capire che non era altro che un oggetto, che fosse una forma di potere insomma, ma non è così. Dopo un po’ ho capito che quello che eccita veramente questi mariti è l’umiliazione del confronto con un vero maschio. Già dal primo contatto telefonico si mostrano come vogliono essere veramente: sottomessi. Così io li assecondo, gli dico che devono darmi del lei e chiamarmi padrone, e che da quel momento le loro mogli sono di mia proprietà. Quello che distingue il marito cuck è il piacere nel constatare la propria inferiorità rispetto ad un altro uomo: sono poco dotati, sia di cazzo che di autostima. Autostima sessuale e mentale.
Tu invece di autostima sessuale sembri averne molta.
Io mi sento invulnerabile sessualmente, quasi onnipotente. D’altra parte devo esserlo per lavoro.
Perché? Cosa fai nella vita?
Sono un gigolò. Ho iniziato nel 2006 tramite un’amica trans che avevo conosciuto grazie ai miei annunci. Prima facevo il tagliatore di lamiere per una ditta che produceva ascensori, ma poi è fallita. Mi hanno preso per il culo un anno i bastardi, con cassa integrazione e cazzi e mazzi: ho fatto avanti e indietro all’INPS per non so quanto tempo. Quindi ho pensato di monetizzare le mie qualità sessuali. Inoltre in quegli anni ho anche scoperto di avere la sclerosi multipla, e quest’ulteriore stress mi ha portato a fare questo tipo di vita, e ad avere certe preferenze sessuali.
Si alza un attimo per abbassare la musica e dà un’occhiata al computer. “Guarda,” mi dice. “Mi è appena arrivata una mail da un dirigente sportivo italiano. Vuole che incontri lui e la moglie in un hotel.” Mi fa vedere la mail: è vero.
Prima mi stavi dicendo che sono state le delusioni sul lavoro e la malattia che ti hanno fatto essere così. Spiegati meglio.
Vedi, io sento di dover umiliare gli altri sessualmente per scaricare la rabbia. Per questo sono così bravo a fare il bull. Io prima della malattia ero una persona buona, altruista. Mettevo sempre gli interessi degli altri davanti ai miei. Con questo non voglio dire che la mia situazione sia così tragica: per fortuna non ho problemi fisici evidenti e non ho difficoltà a camminare. Però devo tenere la malattia sotto controllo e prendo dei medicinali molto pesanti. Tutta questa frustrazione io la scarico annientando gli altri sessualmente.
Quindi il tuo non è un atteggiamento costruito per soddisfare la coppia? Sei così anche nelle relazioni reali?
No non c’è niente di costruito, io sono così. E le coppie se ne accorgono subito: appena mi sentono al telefono le mogli mi dicono “mi sembra di conoscerti da una vita,” per le cose che dico e per come sono sicuro di me. In realtà io non ho relazioni “reali”, come dici tu, da molto tempo. Avevo una storia con questa amica trans di cui ti parlavo prima, quella che mi ha aiutato a diventare un gigolò. Per un periodo mi manteneva lei, mi portava a Treviso, a Roma. Era una relazione molto complicata però: io ero molto geloso della sua professione e litigavamo spesso. Poi mi ha portato in Brasile, per farmi vedere il posto dove era nata, e lì abbiamo avuto un sacco di discussioni perché mi lasciava spesso da solo e io ero sempre più geloso. Alla fine, durante un litigio particolarmente acceso, l’ho presa per i capelli e lei non ci ha visto più: ha tirato fuori un coltello e mi voleva ammazzare. Io sono scappato in albergo. La nostra relazione è finita quel giorno,non so neanche se è ancora viva. Da allora non ho avuto più legami stabili, perché io voglio fare l’amante. Non voglio avere una famiglia, io voglio condividere quella degli altri.
Ti è mai capitato che un marito si sia ribellato alla tua “autorità”?
Be’ non proprio ribellato… Mi era capitata questa coppia che non era molto convinta. Cioè, lei era convintissima, lui invece non molto. Da quello che avevo capito lui l’aveva tradita, e ora stava cercando di darle un “contentino” facendola giocare con me. Ho notato subito che però c’era qualcosa che non andava: quando siamo andati in hotel e ho cominciato a spogliarla mi sono accorto che lui diventava sempre più nervoso.
E lei come l’ha presa?
Lei voleva continuare! Non la smetteva di succhiarmi mentre lui diceva che voleva andarsene… cazzo ridi?!
Scusami. Come è andata a finire?
È andata a finire che mi sono tirato indietro io. Io sono un narciso… non mi sento soddisfatto se non riesco a dare piacere a entrambi. Voglio umiliare gli altri, ma voglio anche che gli altri godano di questa umiliazione.
Capisco. Qual è la situazione più strana che ti è capitata?
Strana? Uhm vediamo… Ah sì! Una coppia dopo un po’ di tempo che ci frequentavamo voleva farmi conoscere i figli. Voleva che passassi un po’ di tempo con loro, che gli insegnassi a fare sport o altre cose. Non me la sono sentita, sinceramente.
Saresti stato un grande educatore Eros.
Puoi dirlo forte!
Un’ultima domanda: andavi d’accordo con tua madre?
Certo! …Perché?
Così, per sapere.
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