Quanto sono rischiosi i tatuaggi casalinghi?

Di solito inizia così: è da un po’ che vuoi farti un tatuaggio, ma continui a rimandare per via dei costi o della mancanza di certezze assolute sul soggetto. Hai un’amica che ha fatto con successo un paio di buchi alle orecchie casalinghi, e ora sta pianificando di passare ai tatuaggio con ago e filo. Quale persona migliore su cui sperimentare se non tu, la sua migliore amica? Sarà una cosa senza impegno, in un punto poco visibile, e dopo potrai decidere più serenamente se investire il tuo denaro in un tatuaggio vero. Inoltre, non hai ferite aperte né abrasioni sulla pelle, quindi il tatuaggio non dovrebbe essere un problema e l’ago verra sterilizzato alla bell’e meglio. Non c’è niente che potrebbe andare storto, no?

Ora: i tatuaggi in cui si picchietta a mano la pelle, fatti in un contesto casalingo (quindi non parliamo dello stick and poke fatto da professionisti), erano il modo perfetto per tatuarsi in galera, ma negli ultimi anni sono tornati anche tra categorie che non comprendono i galeotti e i liceali annoiati. I disegni fatti in questo modo spesso risultano meno marcati di quelli fatti dai professionisti, dato che l’ago non inserisce l’inchiostro altrettanto in profondità. Un blog di tatuaggi stick and poke DIY suggerisce di inserire l’ago tra la gomma da cancellare della matita e la parte di metallo che la sostiene e di legarvi un filo—o anche un pezzo di filo interdentale. Quando l’ago viene immerso nell’inchiostro prescelto (inchiostro per tatuaggi professionali o inchiostri indiani presi un po’ ovunque, ovviamente), il filo si impregna di quel liquido, che penetra nella pelle mentre l’ago passa, preme e scava ripetutamente, solo pochi millimetri sottopelle.

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Un tutorial su YouTube che ha più di tre milioni di visualizzazioni suggerisce invece di non usare aghi da cucito, e consiglia di adoperare aghi per tatuaggi che si acquistano su Amazon, pre-sterilizzati, e inchiostro per tatuaggi ultra-black disponibile su eBay.

Quello su cui molti sorvolano, però, è che i tatuaggi con ago e filo in contesti casalinghi possono comportare dei rischi. A spiegarmi nel dettaglio di che rischi si tratti a livello teorico è Cameron Rokhsar, professore di dermatologia al Mount Sinai Hospital. La sua prima preoccupazione riguarda il rischio di infezioni che derivano da un ago non sterilizzato, che possono portare allo stafilococco. “Lo stafilococco deriva dagli omonimi batteri—batteri che vivono in mezzo a noi—e se c’è una ferita, possono facilmente entrare nella pelle, e portare alla cellulite infettiva. La cellulite si manifesta con un rossore e rigonfiamento della pelle che al contatto risulta calda e morbida, ed è un’infezione che può velocemente espandersi ad altre aree del corpo. Anche se può riguardare soltanto la superficie della pelle, può andare nei tessuti sottostanti ed arrivare ai linfonodi o al sangue.

E se più persone utilizzano lo stesso ago, Rokhsar dice che si possono contrarre varie malattie del sangue. “Si voglia mai che qualcuno condivida l’ago…a quel punto ti esponi a tutta una serie di malattie trasmissibili come l’HIV, l’epatite B e C,” dice. L’epatite B, ad esempio, può presentarsi nella forma di una malattia acuta e a breve termine, ma in altri casi anche di un’infezione a lungo termine e cronica che può portare a gravi malattie quali la cirrosi e il cancro al fegato. Se l’ago è arrugginito, a queste Rokhsar aggiunge il rischio di contrarre il tetano.

Nella pratica, la tua amica cercherà di capire come agire, non riciclerà gli aghi, non userà inchiostro preso dalle biro, che “non è pensato per poter essere iniettato nel corpo umano,” dice Rokhsar. Nonostante tutte queste precauzioni, sussiste il rischio di contrarre infezioni minori o sviluppare reazioni allergiche. Per dirla tutta, Rokhsar dice di aver curato sia persone con allergie o infezioni scatenate da tatuaggi casalinghi che da tatuaggi professionali. I sintomi più facili da trattare possono manifestarsi con prurito, rossore, o croste sull’area tatuata.

In alcuni casi, Rokhsar ha anche rimosso tatuaggi utilizzando il laser per attenuare reazioni allergiche. Nel 2015, i ricercatori del centro medico NYU Langone hanno scoperto che fino al 6 percento degli adulti di New York che si erano fatti tatuaggi avevano sperimentato qualche forma di sfogo cutaneo, prurito intenso o gonfiore che è durato per più di quattro mesi e, in alcuni casi, diversi anni. Molto probabilmente tu e la tua amica ve la caverete, ma nessuno vi salverà dallo scarabocchio terribile che potrebbe uscirne.

Questo articolo è tratto da Tonic.