Lo scorso 20 ottobre La Stampa ha riportato la storia della prima vittima italiana accertata dell’U 47700, un tipo di oppioide sintetico. Si tratta di un uomo di Torino di 42 anni, e sul giornale vengono raccontate le circostanze che hanno portato al decesso.
Secondo la testimonianza della moglie, la vittima—un informatico—aveva cominciato ad assumere la sostanza due anni fa. La droga arrivava per raccomandata, e veniva acquistata dall’uomo sul deep web. Col tempo, gli effetti avevano cominciato a palesarsi in modo sempre più pesante, tanto che la coppia aveva provato a rivolgersi a ospedali e Sert, ma invano.
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In realtà, la diffusione dell’U 47700 non è una novità assoluta. Rientra, infatti, in un fenomeno molto più ampio: quello dell’ondata di oppiodi sintetici che da tempo hanno invaso Europa e Stati Uniti, e che appartengono al campo delle research chemical—molecole farmaceutiche modificate e prodotte in laboratori asiatici, spesso legali, e acquistabili online per poche decine di euro.
L’U 47700, conosciuta anche come U4 o “Pink,” nasce nel campo farmaceutico come anelgesico sostitutivo alla morfina, rispetto alla quale è sette volte più forte. A svilupparla negli anni Settanta sono stati i chimici Philip Vonvoigltander e Jacob Szmuskovicz, per la casa farmaceutica Upjohn.
La droga non ha mai superato i test sugli animali, e quindi la sua sperimentazione è stata abbandonata. Tuttavia, il patentino è stato acquistato da Szmuskovicz nel 1976 e successivamente reso pubblico. Il 10 novembre del 2016 la DEA ha inserito l’U 47700 (fino ad allora legale) nelle sostanze di Classe A “in risposta all’imminente minaccia alla sicurezza e alla salute pubblica.” In quell’anno, nei soli Stati Uniti, all’U 47700 sono stati attribuiti 46 decessi—tra cui, il più noto, quello del cantante Prince—e la sostanza è stata segnalata sempre più frequentemente da autorità e governi federali.
Poco tempo dopo, è arrivata anche in Europa. Nonostante il numero dei decessi attribuibili all’U 47700 non sia chiaro—si parla di uno in Belgio prima di Torino, ma i casi potrebbero essere molti di più—la sostanza era da tempo nota alle autorità (anche se, per la legislazione italiana, l’allarme non poteva essere diffuso).
In Svezia e Finlandia, ad esempio, nel 2015 sono state emesse delle restrizioni alla sostanza; e lo stesso ha fatto il Regno Unito all’inizio di quest’anno. Nel resto d’Europa l’U4700 è invece legale, acquistabile all’interno dell’area grigia delle research chemical.
“Si tratta di sostanze che sono state create in ambito farmaceutico e poi scartate perché non hanno mai superato la fase di sperimentazione, quindi mai arrivate a essere testate sugli uomini,” mi dice Salvatore Giancane, esperto in strategie di riduzione del danno e medico tossicologo del Sert di Bologna. “Ce ne sono migliaia, e sempre più potenti. Ogni volta che una sostanza viene dichiarata illegale ne spuntano di centinaia molto più potenti. Basta andare a rovistare tra i vecchi brevetti scartati, cambiare una molecola, e si crea una nuova droga, non inclusa nella lista delle sostanze illegali dei vari paesi. È una rincorsa infinita tra autorità e laboratori, in cui i secondi partono estremamente avvantaggiati.”
I laboratori in questione sono quelli asiatici—soprattutto Cina ma anche Vietnam e Taiwan, dove le sostanze vengono per la stragrande maggioranza create, per essere poi rivendute nei mercati occidentali. Le norme, nel frattempo, non sembrano stare al passo di questa nuova strategia commerciale.
“Ci sono centinaia di portali cinesi in chiaro in cui le research chemical vengono vendute, che appaiono e scompaiono in tempi brevissimi. Una volta che l’utente vi accede, viene geolocalizzato e si trova davanti una lista che in automatico offre le sostanze legali nel suo paese. Si trova di tutto, con tanto di recensione dei prodotti, che possono essere acquistati in grandi quantità per poche decine di euro, pagando da regolare conto corrente,” continua Giancane.
Ma quali sono gli effetti di queste droghe e quali le modalità di assunzione? L’U 47700 si presenta in forme di pillola o di pasticca, oppure viene sniffata e assunta per via orale e rettale. La sua potenza è quattro volte quella dell’eroina e gli effetti sono simili a quelli degli oppioidi sintetici: euforia (fisica e cognitiva), sedazione e depressione respiratoria. Inoltre, viene spesso assunta in combinazione con altre sostanze.
Su Internet si possono trovare forum (soprattutto statunitensi, che fanno riferimento al periodo antecedente al divieto della sostanza) in cui gli utenti recensiscono la U 47700 e si raccontano le rispettive esperienze. In questo AMA (Ask Me Anything) di Reddit del 2015, ad esempio, un consumatore risponde alle varie domande e discute dei suoi effetti e delle modalità di dosaggio. La sostanza viene paragonata all’idromorfene e gli utenti sembrano concordi nel descrivere una “botta potente ma breve” (un utente parla di 20 minuti), che rischia di aumentare la tolleranza agli oppioidi e di favorire il redosing.
Al di là di questi forum e delle varie recensioni online, la verità è che gli effetti delle droga rimangono perlopiù sconosciuti, mentre le autorità e i centri sono impreparati a farne fronte. Nel caso del decesso avvenuto a Torino, la moglie della vittima ha raccontato di essersi sentita sola in seguito agli esiti negativi degli esami effettuati al Sert, a cui si era rivolta dopo che in ospedale una crisi epilettica dovuta alla sostanza era stata derubricata a semplice attacco di ansia.
“Bisogna rendersi conto che si tratta di un universo sommerso, per cui chi ne fa abuso spesso neanche arriva ai Sert. Inoltre, anche qualora vi arrivasse, i servizi non sono attrezzati per fare diagnosi che ne metterebbero in luce l’uso,” commenta Giancane.
“Da qualche anno le risorse che i centri hanno a disposizione sono sempre più basse, e comunque i kit con i quali vengono fatte le analisi funzionano in un preciso modo: evidenziano la presenza di sostanze già presenti nel kit stesso. Per scoprire questo tipo di sostanze servirebbero analisi estremamente approfondite e costose. Stiamo parlando di un fenomeno complesso e raffinato che richiede una strategia, e una strategia richiede un livello di attenzione,” conclude Giancane. Al momento, però, sembrano mancare sia l’una che l’altra—sullo sfondo di un mercato che non concede tempo né ad aggiustamenti né a ritardi.
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