Negli ultimi decenni il numero di Disc Jockey ha superato di gran lunga quello dei sedicenti “musicisti” della vecchia guardia, comportando anche una problematica sociale, oltre che strutturale: qual è la linea di confine tra un buon DJ e uno mediocre? Conta solo mettere i dischi a tempo o nemmeno quello è un discrimine, dal momento che esiste l’autosync? Ora che addirittura Ricardo Villalobos è stato definito un “cane” non sappiamo proprio più che pesci pigliare. Così ci siam rivolti alla deliziosa pagina Facebook Diggei Cani i cui gestori da qualche tempo documentano i casi più eclatanti di malfunzionamento dei DJ in circolazione, e abbiamo chiesto loro di darci un’idea di come NON intraprendere quest’attività. Ecco quindi elencate le categorie più abominevoli di DJ cani.
DIGGEIMPIEGATI
Questa categoria di Diggei Cani prende il nome dalla professionalità con cui solitamente si presentano. Il loro aspetto, lungi dall’essere assimilabile a un look “da DJ”, rimanda a quello di veri e propri impiegati d’ufficio intenti a lavorare ai loro PC, magari per controllare gli andamenti del mercato finanziario. Possono presentarsi soli o in schieramenti che arrivano fino a tre elementi tutti posizionati dietro la stessa consolle, naturalmente ognuno con il suo PC e con il suo controller di fiducia. C’è addirittura il diggei che, da vero impiegato come nel famoso ultimo film di Checco Zalone, cerca “posto fisso” come dj per “feste e serate di ogni genere”….come si si suol dire, “ciò che conta è portare a casa la pagnotta!”
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DIGGEI COMODI
Questa categoria è così chiamata in quanto coloro che ne fanno parte sono soliti esibirsi comodamente seduti per godersi a pieno il lato più rilassante del mestiere di DJ: se stai aldilà della consolle, nessuno ti obbliga a ballare, tantomeno a stare in piedi. Abbiamo notato che la loro strumentazione è imprescindibile un computer, perché, come i fratelli DIGGEIMPIEGATI, si sentono tranquilli solo se ricreano un clima da ufficio. Potete imbattervi in questa categoria di Diggei Cani in Bar, Pub, Gelaterie oltre che durante cerimonie di ogni genere (vedi battesimi, comunioni, cresime, anniversari di nozze, compleanni, sagre e così via). Molto spesso sono pagati in natura: i locali che li ospitano ricambiano il diggei comodo con pizza, panino con la porchetta, coca cola, birra, cocktail e, se proprio ha fatto ballare tutto il pubblico in sala (a suon di Alligalli), una fetta di torta ci scappa sempre!
Ci siamo trasferiti nella nuova pagina Facebook Noisey Italia, metti che ti piacciamo.
DIGGEI PHOTOSHOP
Questi esemplari si trovano quasi esclusivamente nella realtà virtuale, salvo alcuni fortunati che sono in grado di photoshoppare la realtà reale (ma sono ancora troppo pochi per considerarli categoria a sé). Come anni e anni di fortunati match su Tinder insegnano, nella virtualità bisogna sempre gasare un po’ di più. Dietro agli esemplari di DIGGEIPHOTOSHOP probabilmente si nascondono Dj delle due categorie già esaminate, ma non ne possiamo essere sicuri. C’è stato qualche spavaldo che, credendo di farla franca, ha optato per photoshopparsi direttamente dietro la consolle dell’Amnesia di Ibiza.
DIGGEI WIRELESS
Come suggerisce il loro stesso nome i Diggei wireless sono chiamati in questo modo perché durante le loro esibizioni utilizzano una tecnologia avanzatissima che prevede l’uso di giradischi, cdj e mixer (quando va bene) che funzionano magicamente senza fili. La maggior parte delle volte, oltre che nei locali, li vediamo esibirsi all’interno di programmi televisivi che prevedono performance di cantanti moderni durante le quali i suddetti diggei fingono di accompagnare l’esibizione muovendo a caso manovelle e volumi sull’attrezzatura, facendo finta di ascoltare in cuffia un pezzo che in verità è già in play e non va nemmeno mixato. Molto spesso i Diggei Wireless cercano di dissimulare la loro intima essenza di wireless attaccando qualche filo al loro armamentario. I più attenti osservatori, tuttavia, si renderanno conto della tecnica di depistaggio per via del fatto che le mossette compulsive e il continuo movimento spasmodico nei confronti delle manopole molto spesso è un segnale di wireless in corso.
DIGGEIPOD
Per i DiggeiPod la consolle non basta. Loro vogliono di più. Pretendono di più. Il loro talento non può essere relegato agli strumenti da diggei ancien régime ed è per questo che, dimostrandosi super al passo con i tempi, ricorrono ad altre avanzatissime tecnologie: iPad, iPhone, iPod e l’immancabile computer sono i loro fedeli alleati. Il disco è vecchio, desueto, gioca il ruolo del feticcio fuori moda. La loro religione è la tecnologia, il loro dio il formato mp3. Sono loro i diggei cani del futuro, pronti alla conquista di discoteche e locali alla moda tutto a portata di touch. La loro strumentazione è pratica, leggera, trasportabile, adattabile e poco ingombrante. Loro hanno detto basta alle pesanti valigie dei vinili, ai cdj e ai giradischi e li hanno sostituiti con il futuro e la modernità che avanza. L’unico dubbio che ci sorge, ma se per caso la batteria li abbandonasse sul più bello? E se un caro amico che vive a Londra da 5 anni per fare il cameriere decide di fargli una bella chiamata su skype proprio nel bel mezzo della serata? Il diggei tecnologico avrà sicuramente una soluzione anche a questo grazie ad un semplice tocco di dita. Steve Jobs, grazie anche per questo.
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