Cosa sappiamo finora sull’attentato suicida di Manchester

Ieri sera, presso la Manchester Arena di Manchester (Regno Unito), sono morte almeno 22 persone e 59 sono rimaste ferite a causa di un attentato suicida.

L’esplosione sarebbe avvenuta attorno alle 22.40 locali, dieci minuti dopo la fine del concerto della popstar americana Ariana Grande. Tra i morti dovrebbero esserci anche dei bambini.

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L’atto sarebbe stato commesso da un uomo che si sarebbe fatto esplodere con un ordigno artigianale nei pressi della biglietteria dell’arena—o addirittura fuori, secondo la direzione dello stabile.

La polizia inglese, in giornata, ha confermato che l’attentatore sarebbe Salman Abedi, un 22enne che secondo la BBC avrebbe origini libiche ma che sarebbe nato a Manchester.

L’organizzazione Stato Islamico ha diffuso un comunicato di rivendicazione nel pomeriggio, in cui dice però che non si sarebbe trattato di un attacco suicida.

La strage è stata considerata il più grave attentato mai subito dal Regno Unito dalle bombe di Londra nel 2005.

Stando a molti testimoni, l’esplosione sarebbe avvenuta proprio mentre la folla dei 21mila partecipanti al concerto—che aveva registrato il tutto esaurito—stava defluendo verso l’uscita.

L’uomo è morto sul colpo. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire se abbia agito da solo, se abbia dei complici o se faccia parte di una rete.

Nel corso della notte si è parlato di un secondo attentato, ma la voce non ha trovato conferme.

La polizia di Manchester ha fatto detonare un oggetto considerato sospetto—ma poi rivelatosi innocuo—in un parco vicino alla cattedrale, nella stessa area dell’Arena.

Per alcuni minuti, sia chi si trovava all’interno della struttura, sia chi stava seguendo gli eventi da fuori, ha avuto notizie molto contrastanti sull’accaduto.

Inizialmente, secondo molti testimoni, il boato sarebbe stato attribuito allo scoppio di alcuni palloncini di scena o di uno speaker altoparlante.

Presto però causa e entità dell’esplosione sono diventati abbastanza chiari.

Il prossimo 9 giugno i cittadini del Regno Unito saranno chiamati a votare per le elezioni anticipate volute dall’attuale primo ministro Theresa May.

La campagna elettorale è stata per il momento sospesa.

[Questo è un articolo in aggiornamento. Ricarica la pagina per seguire gli sviluppi.]


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Foto: Peter Byrne/PA Wire/PA Images via VICE UK