Come la maglia del Celtic è uscita dai campi per arrivare alla strada

Fino a qualche tempo fa, l’abbigliamento calcistico popolava soltanto gli armadi dei tifosi. Come spiegava un articolo su Highsnobiety a ridosso della scorsa Coppa del Mondo, del resto, nella cultura sportiva americana, e di conseguenza nello streetwear americano (che è molto spesso luogo di origine o consacrazione di tendenze della moda di strada) il calcio non ha mai goduto di particolare considerazione. Negli ultimi anni, però, negli Stati Uniti ha iniziato a recuperare posizioni, grazie a un intervento massiccio di sponsor e un apporto incredibile di star, più che di calciatori, come Beckham e Thierry Henry. E questo, unito alle tendenze in luoghi da sempre più vicini al calcio come l’Europa, ha fatto sì che le cose iniziassero a cambiare anche nella moda.

Con il passare del tempo, questa e il mondo del calcio si sono avvicinati, fino a sposarsi in molte delle loro uscite e creare un’analisi estetica capace di riempire paginate e paginate di internet. Uno degli indumenti calcistici che sempre più spesso si cerca di sdoganare nello streetwear è ovviamente la maglietta. I primi a portare il tutto a un livello di accettabilità che superasse lo “strambo” sono stati i rapper: magliette del Milan, dell’Arsenal, di squadre brasiliane.

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Ma la maglietta probabilmente più street è quella del Celtic, una società con un suo fascino sia cromatico che storico. Gli ultimi due spunti capitati nel nostro radar non potrebbero essere più diversi e al tempo stesso esplicativi: da una parte il rapper milanese Sfera Ebbasta, e dall’altra un anonimo panettiere pakistano. Se nel primo caso si tratta di una tendenza—quella del connubio tra rapper e moda sportiva—già affermata, nel secondo a colpire è la potenza dell’accostamento cromatico: non importa se l’uomo che la indossa sia o meno un simpatizzante, perché l’effetto finale è efficace.

Ovviamente non esiste una motivazione scientifica per la quale la maglietta del Celtic sia una delle più apprezzate o diffuse, ma possiamo fare delle ipotesi in base alle dinamiche della moda sportiva.

Il primo elemento a favore del Celtic è forse il fatto di essere così scozzese in tutto l’immaginario che lo circonda, dalla birra ai tifosi. Agli Hooligan britannici in qualche modo dobbiamo tutto l’immaginario dei vestiti casual/vintage, e nonostante i rapporti non sempre idilliaci con la società, uno dei motivi per cui il Celtic è così amato in tutto il mondo (in Nord America per esempio sono più di un milione i sostenitori dei Bhoys), è indubbiamente la Green Brigade. Grazie al loro calore e, volendo, alla loro non-convenzionalità, la curva del Celtic è una delle più ammirate d’Europa.

Ma ci sono anche altre ragioni: una delle jersey dell’NBA più famose è sicuramente quella dei Celtics. In comune le società non hanno molto, se non due elementi fondamentali come l’esoterismo e il verde. Se il primo è legato più a fatti storici, il colore delle divise potrebbe essere fondamentale per capire il perché la scelta di strada ricada spesso sulla divisa del Celtic FC.

Innanzitutto il verde è un colore abbastanza inusuale per il mondo della moda, e in generale per una divisa da calcio. Pensando a squadre di calcio che hanno il verde nei loro colori sociali, una delle prime a venire in mente è il Sassuolo—che però al verde accosta un ben più impegnativo nero. Una delle ragioni, dunque, per le quali potrebbe aver senso indossare una divisa del Celtic è perché è davvero un indumento unico, inusuale, ma senza esagerare nella sua stravaganza.

“A club like no other”, in effetti, è il motto della squadra. La frase ricorre anche nel kit della stagione 2015/2016, all’interno della maglietta, in un anno che dal punto di vista delle divise consacra la celebrazione del passato unita a un’innovazione comune a molte squadre. Con l’arrivo in territorio scozzese, New Balance (il nuovo fornitore ufficiale del Celtic) ha infatti voluto recuperare il meglio della tradizione—come nella terza divisa della formazione, che riprende la fortunata combinazione del 1996/1997 già rispolverata nella stagione 2009 e segue al contempo il filone fluo della scorsa stagione, dando nuova vita al famoso verde.

Il verde ha poi conquistato interamente la seconda divisa di quest’anno, che escluse delle sottilissime white stripe, è del colore primo della società, dalla maglietta fino ai calzettoni. Il classico trionfa anche nella prima divisa, a bande orizzontali verdi e bianche, con la novità di essere “cerchiata” da sottilissime strisce anch’esse verdi nelle bande bianche, quasi a fare da contorno alle prime.

A vestirla sarà anche uno degli ultimi acquisti del Celtic, Sviatchenko, e il fatto che il difensore arrivi da una famiglia legata al mondo della moda chiude perfettamente il cerchio.