Ommioddio cosa ho visto: un’analisi dettagliata della prima foto di Trump e Obama

Innanzitutto, non credo che questa sarà l’ultima foto della presidenza Trump che ci troveremo ad analizzare approfonditamente. Ci sarà la foto di Trump che spara con un M16 nel caldo desertico di un centro di addestramento dell’esercito (novembre 2017). La foto di Trump con le palle incastrate in un tritacarte alla Casa Bianca (marzo 2018). La foto di Trump che fa cadere il contenuto di una lattina di Diet Coke sul pannello di controllo del megacomputer nucleare, producendosi in una smorfia mentre il Canada viene spazzato via dalla faccia della terra (gennaio 2019). E via dicendo. Un sacco di foto, insomma.

Ma andiamo con la prima:

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Foto di Pablo Martinez Monsivais AP/Press Association Images.

L’altro ieri, Trump ha incontrato il presidente in carica Barack Obama per la prima volta dopo l’elezione (e questa è appunto una foto di quell’incontro). A un’occhiata veloce non dice granché: Trump ha la sua solita posa da compagno-di-calcetto-che-usa-un-deodorante-speciale-impegnato-a-descrivere-un-coito-indubbiamente-mai-avvenuto-con-una-ragazza-che-non-vive-nella-vostra-stessa-città-e-quindi-non-può-essere-rintracciata, mentre Obama è fisso nell’espressione da ex-fidanzato-misurato-ma-incapace-di-rassegnarsi-all-idea-che-lei-si-sia-messa-con-quello-subito-dopo-averlo-mollato.

C’è anche un video: i due hanno parlato in privato per circa un’ora e mezza e dopo hanno incontrato la stampa per le dichiarazioni e le foto di rito. Dall’espressione sconvolta di Trump posso solo immaginare che in quell’ora e mezza Obama gli abbia fatto vedere qualche roba matta da Area 51, la stanza dei riti satanici o la cella in cui tengono Osama Bin Laden, ancora vivo e quotidianamente sottoposto a torture indicibili dalle quali implora di salvarsi invocando la morte.

Ma cerchiamo per un attimo di non pensare ai testicoli di Bin Laden collegati alla batteria di un’auto, pulsanti a ritmo regolare, e osserviamo più attentamente la foto di Obama e Trump attraverso cinque punti chiave:

LA SPILLA DI TRUMP

Siamo di fronte alla spilla più americana che si possa immaginare? A meno che da qualche parte non esista una spilla che ritrae un’aquila di mare testabianca che deposita un pezzo di carne di maiale nella bocca di Honey Boo Boo (Esty, che te ne pare?), sì, quasi sicuramente questa è la spilla più americana che si possa immaginare. Una spilla che dice: “Sono la persona più americana di tutta l’America.”

E questo mi fa pensare a un’altra cosa: che gadget ricevi quando diventi presidente degli Stati Uniti? Perché nel mio primo giorno a VICE io ho ricevuto in dono una penna, un blocchetto per appunti col logo, un sacco di scartoffie con la policy aziendale, una borsa di stoffa, un pacchetto di biglietti da visita, un porta carte e degli adesivi. E non sono nemmeno una persona importante, né nell’ordine delle cose del mondo né in questo ufficio. Quindi, immaginatevi cosa si becca il presidente. Innanzitutto, una macchina corazzata da un milione di dollari. E poi un jet personale con un bel nome. E queste sono solo le cose che sappiamo per certo. Ma riceve anche lenzuole di seta con la bandiera americana? Una penna da 100mila euro per firmare tutto quello che deve firmare? E le saponette? Alla Casa Bianca che tipo di saponette usano? Sul comodino mettono un sacchetto di cioccolatini con un fiocco di stoffa rigida di quelli che ti danno a volte in albergo? E Trump che fa, se li mangia o li porta a casa al proprio figlioletto, come ogni padre del mondo? Devo saperlo. Devo sapere che offerta c’è a livello gadget presidenziali.

LE MANI DI OBAMA

Di solito incrocio le mani così negli ultimi otto minuti di quelle riunioni in cui tutti hanno discusso quello che c’era da discutere e non aspettano altro che l’ok per alzarsi e andare in pausa pranzo, ma la persona che ha creato l’evento su Google calendar si sente in dovere di continuare a fare domande del cacchio alla “ci siamo dimenticati di qualcosa?” e si lecca l’indice per scorrere tra i fogli sulla scrivania per poi commentare tra sé e sé “ah sì, ecco, ma no anzi facciamo che mando una mail di recap” fino a chiudere con un “fissiamo già la prossima riunione? Sì? Facciamoooooooo… martedì?” e rimane lì in attesa che qualcuno dica “va bene”. Ecco, Obama, con questo suo gesto, sta raccogliendo tutta la pazienza che ha in corpo per resistere alla tentazione di prendersi a pugni e poi fare lo stesso a Trump.

LE MANI DI TRUMP

Questo invece è il gesto di un clown che ha perso la brocca e inizia a fare palloncini a forma di peni animali per tutti gli invitati al compleanno del piccolo Matti, facendoli piangere così forte da finire sulla cronaca locale. A quanto pare, è anche il nuovo gesto presidenziale. Ecco, non penso che la gente faccia caso a tutti i modi in cui Trump usa le mani. Questo gesto per esempio è degno di tua zia che racconta quanto erano buoni i tortellini che ha mangiato dai suoceri. È il gesto che faccio al mio barbiere quando mi ha fatto un taglio di merda ma io non ho il coraggio di dirglielo e fingo che vada tutto bene. È il gesto di un assassino che tende il filo interdentale prima di accostarlo da dietro alla gola di un suo rivale politico. Trump che fa il suo doppio OK mi fa rabbrividire come pochi altri gesti.

LA FACCIA DI OBAMA

Se ho imparato qualcosa dagli anime, guardando semplicemente la vena sulla tempia posso immaginare che Obama stia per lasciarsi andare in un urlo di un minuto buono prima di imporre le mani su Trump e produrre con la sola forza dell’irritazione due palle infuocate capaci di metterlo KO.

E LA CRAVATTA DI TRUMP, DIO MIO

MA QUANTO CAZZO È GRANDE QUELLA CRAVATTA

E CHI SE LA ANNODA COSÌ

SEI IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI E TI ANNODI LA CRAVATTA PEGGIO DI QUELLA VOLTA ALL’ANNO IN CUI DEVO FARLO IO PER ANDARE A UN MATRIMONIO

DEVO FARE ALMENO SEI TENTATIVI PRIMA DI RIUSCIRE A METTERLA GIUSTA E AL PRIMO MI VIENE COMUNNQUE MEGLIO DI COME L’HAI FATTO TU

MA TE LE FAI FARE SU MISURA QUELLE CRAVATTE?

‘PRONTO, CINA? VOGLIO LA CRAVATTA PIÙ DI MERDA DELLA STORIA. GIGANTE. ENORME. GRAZIE’

‘UNA CRAVATTA CHE È UN PO’ TIPO UN MURO TRA LA BOCCA E IL PACCO’

‘SÌ, LA CRAVATTA DEVE ARRIVARE SOTTO IL PISELLO. MI RACCOMANDO. DEVE OSCILLARE CONTINUAMENTE CONTRO IL PACCO’

‘AH E DIETRO METTETECI ANCHE UN QUALCOSA DI RICONOSCIBILE COSÌ CAPISCO SUBITO CHE È LA MIA CRAVATTA’

NON È MANCO CAPACE A SBOTTONARSI LA GIACCA UNA VOLTA SEDUTO. NON GLIEL’HA MAI DETTO NESSUNO CHE È COSÌ CHE SI FA?

AMERICANI, VOI AVETE VOTATO PER LUI

AVETE VOTATO PER UNO CHE RIESCE A TRASFORMARE UN COMPLETO DA 6MILA DOLLARI IN QUALCOSA CHE INDOSSEREBBE UN DICIANNOVENNE CACCOLOSO AL PROM

PRESERVATIVO SINGOLO NELLA TASCA INTERNA

LIMOUSINE A NOLEGGIO (50 EURO L’ORA) E NEMMENO UN AMICO CHE VADA CON LUI

BALLA DA SOLO, FACENDO ONDEGGIARE LE GAMBE E BATTENDO LE MANI FUORI TEMPO

VA IN BAGNO A PIANGERE IN DUE DIVERSE OCCASIONI NEL CORSO DELLA SERATA

VA DALLA PROFESSORESSA A FARE LA SPIA. ‘PROF NON VORREI DIRE MA IN FONDO AL CORRIDOIO MI SEMBRA DI AVER SENTITO ODORE DI CANNE. È PERICOLOSO, SE CI SCAPPA L’INCENDIO?’

NASCONDE A FATICA L’EREZIONE QUANDO NOTA DUE COMPAGNE CHE SI ABBRACCIANO

GEL EFFETTO BAGNATO SOLO PER I CAPELLI SULLA FRONTE

DEVONO PORTARLO IN OSPEDALE DOPO IL PRIMO BICCHIERE DI PUNCH

QUESTO

QUESTO È IL VOSTRO PRESIDENTE

@joelgolby