Sei nato nel 1994 o dopo? Vivi in Lombardia? Bene, ho una bella notizia per te.
Dopo l’Emilia Romagna e il Piemonte, che tramite delibere ragionali hanno di recente reso gratuiti i contraccettivi per gli under 26, anche in Lombardia il tema è stato appena discusso e approvato per il bilancio 2018-2020. La proposta, presentata da Paola Bocci del PD in Consiglio regionale, è passata con 63 voti favorevoli su 64 e vuole consentire a tutte le persone di età inferiore ai 24 anni di ricevere—presso i consultori familiari pubblici e privati accreditati—gratuitamente sia la consulenza da parte del medico o dell’ostetrica che il contraccettivo più idoneo individuato.
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Ora, questa non è solo un’ottima iniziativa, ma come dichiara la stessa Bocci “la Lombardia può finalmente seguire una strada già intrapresa da altre regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna e oggi siamo riusciti a ottenere un impegno importante da parte della Regione, in controtendenza rispetto agli anni passati.”
Come si legge nel testo presentato in Consiglio, infatti, “in Lombardia, l’evoluzione del sistema d’offerta consultoriale ha visto un andamento altalenante: a un iniziale incremento dei servizi—da attribuire esclusivamente al potenziamento del settore privato—è seguita, nell’ultimo quinquennio, una riduzione dell’offerta che ha riguardato prevalentemente il settore pubblico.”
Tra gli altri obiettivi ci sono quelli di assicurare la multidisciplinarietà degli interventi attraverso “la presenza di figure professionali […] perseguendo gli obiettivi e la piena applicazione della legge 194/98, in particolare nelle parti che si riferiscono alla prevenzione e al ruolo dei consultori familiari, quali punto di riferimento importante per le donne italiane e straniere.”
Quanto alla soglia dei 24 anni (26 in Piemonte), questa dovrebbe dipende dal livello di indipendenza economica di quella fascia d’età e delle inferiori, genericamente piuttosto basso. In data non ancora definita sarà dunque possibile per i giovani e le giovani richiedere consulenze e diversi tipi di contraccettivi, preservativi maschili e femminili-pillole-spirali-anello-impianti sottocutanei presso strutture pubbliche e private (accreditate). Be’, ora c’è solo da aspettare ulteriori dettagli e sperare che le altre regioni d’Italia seguano l’esempio.
Nota: stando alle notizie riportate dalla stampa, Bocci si sarebbe espressa anche sull’HIV, dichiarando: “È responsabilità delle istituzioni fare di tutto sia per evitare le conseguenze tragiche di una malattia devastante come l’Hiv, sia per rendere i giovani più consapevoli delle proprie scelte, che non devono essere dettate dalla condizione economica.” Se così formulata, la parte sull’HIV è errata, un punto su cui invitiamo la stessa Bocci e gli altri rappresentati a fare chiarezza.
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